NEET Working Tour e Lucca Comics & Games: la passione diventa una professione

Si è svolta a Lucca la NEET Working Tour: al centro della due giorni, le opportunità per i giovani che non studiano e non lavorano.

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a cura di Giovanni Arestia

Il Ministero per le politiche giovanili ha scelto Lucca come unica tappa toscana per il NEET Working Tour, la campagna informativa itinerante che sta attraversando tutta l’Italia in 11 tappe: dopo Torino, Alessandria, Genova e Brescia, è stata la volta della città di Lucca, che il 26 e 27 aprile ha ospitato una serie di incontri. Il NEET Working Tour continua con gli altri appuntamenti in programma: Chieti (28 e 29 aprile), Roma (4 e 5 maggio), Napoli (6 e 7 maggio), Matera (10 e 11 maggio), Brindisi (13 e 14 maggio), Cosenza (17 e 18 maggio) e Palermo (22-23 maggio).

Il NEET Working Tour è una campagna informativa itinerante, promossa dalla Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del lavoro, Carta Giovani Nazionale e, per la tappa Toscana, anche con il Comune di Lucca e Lucca Crea. L’iniziativa si rivolge ai NEET (Not in Education, Employment or Training): giovani inattivi di età compresa tra i 14 e i 35 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Oltre alla Ministra alle politiche giovanili Fabiana Dadone, tra le protagoniste della tappa lucchese anche persone che sono riuscite a trasformare le loro passioni in professioni, tra cui lo scrittore, content creator e streamer Dario Moccia, l’organizzatore di eventi, content creator e streamer Davide Masella, la pro-gamer e conduttrice Miss Hatred (Jessica Armanetti), lo youtuber Cartoni Morti (Andrea Lorenzon), la cosplayer Letizia (Letizia Livornese).

Le parole dei protagonisti dell'evento

Fabiana Dadone, la Ministra delle Politiche Giovanili, ha spiegato:

"Abbiamo in Italia 3 milioni di NEET. Intervenire nel modo in cui facciamo oggi, grazie anche all’impegno dei partner, ci permette di instaurare un dialogo, affrontando temi importanti come l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro, in maniera più smart. Ed essendo a Lucca, perché no? Utilizzando chi si occupa di gamification, gli influencer, i content creator, i fumettisti e i personaggi della cultura pop, creando un dialogo e uno stimolo per agganciare i giovani e trattare poi queste tematiche importanti”.

Il fatto di aver scelto la città toscana come rappresentanza dell'intera regione non è stata certamente casuale: un ruolo chiave è svolto da Lucca Comics & Games e da Lucca Crea, la società che gestisce il festival e decine di contenuti culturali durante tutto l’anno. A tal proposito la Ministra ha aggiunto:

"Lucca Crea ha lavorato molto con la popolazione giovanile. Con questa manifestazione, come ministero abbiamo lavorato molto sugli anniversari, per veicolare messaggi e conoscenze, come nell’edizione 2021 per il Milite Ignoto. Dietro al divertimento che Lucca Comics & Games offre si può costruire molto. Molti vorrebbero fare i content creator o gli influencer. Le nuove frontiere del digitale in realtà hanno fatto evolvere tanti mestieri anche artigianali, sono nuove opportunità. Il fumetto può essere professione, così come tutto ciò che apparentemente può sembrare solo divertimento“.

Tra i vari testimonial dell'evento, Dario Moccia ha spiegato:

"Se riuscirò anche nel futuro, quando sarò non più giovanissimo, a proseguire questo lavoro? Ci vuole una bella carica, ma con la giusta trasparenza con il pubblico credo che sì, si possa fare“.

Mentre Lorenzon, conosciuto come Cartoni Morti, ha raccontato:

"Sono su Youtube dal 2008, ho interrotto solo per una breve parentesi e poi sono rientrato. Ho provato a fare l’attore di teatro dopo aver studiato per cinque anni all’accademia. Credo che il teatro debba essere alimentato attraverso fondi culturali, è difficile che si sostenga come intrattenimento. Così ho provato a inserire tutto quello che ho imparato in teatro su YouTube aggiungendo l’animazione. Il pubblico è molto eterogeneo perché faccio sia cose demenziali sia contenuti che possono essere apprezzati da persone adulte. Io faccio un lavoro su internet che è prettamente artistico e quindi ha tanti pro a tanti contro. I pro, chiaramente sono che fai quello che ti piace: se hai successo, fai una “bella vita” e tutti lo vorrebbero. C‘è l’illusione che sia facile. In realtà ci vuole tanta dedizione: il consiglio che vorrei dare è quello di avere bene in mente quello che si vuole fare, quindi proiettarsi nel futuro, lavorare a un certo progetto per molto tempo dedicandovisi costantemente in modo tale da avere dei risultati. Se è una cosa che piace allora si possono avere delle speranze per farlo diventare un mestiere; se invece non si è sicuri, facendo questo gioco di proiezione nel futuro, si comprende meglio che si tratta di qualcosa che richiede un duro lavoro”.

Infine per Letizia il gioco è diventato una vera e propria professione. Pertanto queste le sue parole:

"Sono partita da animatrice nei villaggi vacanze, nel 2009 ho unito passione e lavoro. Prima mi travestivo per divertire i bambini poi ho creato degli original. La pandemia è stata una mazzata. A quel punto ho pensato a organizzare dei live con giochi online. La gente mi chiamava addirittura dall’ospedale, mi diceva che la facevo sorridere e mi seguiva ogni sera. Un impegno quotidiano e gratificante“.