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a cura di Manuel Enrico

Penultimo appuntamento, almeno secondo quanto sappiamo al momento, con Obi-Wan Kenobi, la serie di Disney+ che ha riportato in azione il maestro Jedi interpretato da Ewan McGregor. Una serie che ha diviso spettatori e fandom, incaricata di creare un legame tra la Trilogia Prequel e la Trilogia Originale, ma che apparentemente ha mostrato alcune lacune in termini di rispetto del Canon di Star Wars. Argomento che potrà esser meglio affrontato alla conclusione di questo arco narrativo, ma che non ci impedisce di lanciarci alla caccia di citazioni e riferimenti in Obi-Wan Episodio 5.

Come già più volte ricordato, la presenza di diverse opere della vasta offerta multimediale del franchise ambientate durante il periodo dell’Ascesa dell’Impero (tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza) ha contribuito a dare una prima definizione degli eventi che hanno condotto alla nostra prima avventura nella galassia lontana, lontana, contribuendo a dare una direttrice narrativa a Obi-Wan Kenobi. Con la conseguenza che i riferimenti e le citazioni anche di Obi-Wan Kenobi Episodio 5 assumono il ruolo di chiave di lettura di elementi del futuro dei protagonisti.

Attenzione: quanto segue contiene spoiler sul quinto episodio di Obi-Wan Kenobi

Obi-Wan Kenobi episodio 5 citazioni e riferimenti

Uno Sguardo al passato

Il quinto episodio di Obi-Wan inizia con un flashback che ci riporta ai tempi in cui Anakin Skywalker era ancora il padawan di Kenobi. Dal look e dalla presenza del tradizionale codino, oltre che dalle affermazioni di Obi-Wan, possiamo collocare questa scena tra L’Attacco dei Cloni e La Vendetta dei Sith, mentre il luogo dello scontro potrebbe essere una terrazza del Tempio Jedi su Coruscant.

Sempre nel Tempio Jedi siamo riportati durante il ricordo in cui Reeva ririve un drammatico momento del proprio passato, tramite il quale abbiamo la conferma che la Terza Sorella era una dei giovani allievi visti nella scena iniziale del primo episodio. Scopriamo quindi che Reeva era presente proprio quando Anakin, appena divenuto Darth Vader, eseguì l’Ordine 66 attaccando il Tempio e sterminando anche i piccoli allievi, come visto in La Vendetta dei Sith.

Questi due ricordi servono anche a dare una chiave di lettura per comprendere le motivazioni sia di Reeva che di Vader. La prima, sentendosi sia tradita da Kenobi, reo di non esser presente durante l’esecuzione dell’Ordine 66, che da Vader, che abbracciando il suo ruolo di Vader ha condannato l’Ordine Jedi, decode di intraprendere un personale percorso di vendetta contro i Jedi e il servitore di Palpatine.

Il ricordo del duello di Anakin e Obi-Wan consente di comprendere come l’irruenza di Skywalker sia una pecca che è rimasta anche nel carattere di Darth Vader. Nel descrivere il rapporto tra il fu Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi, Reeva accusa Kenobi di avere fallito con lui, una ferita che sembra venire inferta spesso al Jedi, ma che per un errore dell’adattamento italiano ribalta il rapporto maestro-allievo (“Tu eri il suo padawan” dice erratamente Reeva a Kenobi).

Per inseguire Obi-Wan, Vader utilizza uno Star Destroyer, il Devastator, che avevamo già visto nelle scene iniziali di Una Nuova Speranza. Questa presenza in Obi-Wan Kenobi del Devastator rappresenta una retcon, considerato che l’astronave sarebbe stata assegnata al comando del Signore Oscuro dei Sith solo quattro anni dopo la missione di salvataggio della giovane Leia, come raccontato nel romanzo The Rebellions Begins, legato alla serie animata Star Wars Rebels.

Altre tracce dei Jedi

Come nel rifugio su Mapuzo, anche nella base del Cammino su Jabiim sono passati diversi Jedi, come scopre Obi-Wan vedendo le loro spade laser e i loro mantelli. Durante una scena, Obi-Wan vede su una parete una serie di incisioni, in cui sono riportate sia frasi care all’Ordine Jedi che nomi di membri dell’Ordine che sono transitati da quel rifugio.

Tra le frasi tradotte dall’arabesh, si possono vedere l’immancabile Che la Forza sia con te e Non c’è morte, riferimento all’ultimo passaggio del mantra dei Jedi (Non c’è la morte, c’è la Forza). Oltre a queste frasi, sono presenti anche i nomi di diversi Jedi, tra cui i già citati Roganda Ismanen e Dijnn Altis, mentre fanno la loro apparizione, direttamente dal Legends, Tiberus (probabilmente il Tiberus Anderlock, celebre pilota Jedi introdotto nell’espansione Jump to Lightspeed del MMORPG Star Wars  Galaxies, ) e Corwin Shelway, che nel Legends sfuggiva all’Ordine 66 con il suo maestro, Darrin Arkanian, salvo poi scivolare pericolosamente verso il Lato Oscuro dopo che il suo maestro venne ucciso.

Richiami stilistici alla saga

Per quanto apprezzabile la volontà di voler dare una nuova grinta alla serie, è evidente che Debora Chow abbia tratto ispirazione per alcune delle scene più intense a momenti già visti nella saga. Nella camminata di Vader all’interno dei corridoi della base del Cammino è difficile non rivedere l’incedere del Signore Oscuro dei Sith nella base di Hoth in L’Impero Colpisce Ancora, mentre il modo in cui trattiene con la Forza il trasporto in partenza da Jabiim, ricorda la scena in L’Ascesa di Skywalker in cui Rey compie un gesto simile.

Obi-Wan Kenobi episodio 5

Il quinto capitolo di Obi-Wan Kenobi cerca di risollevare le sorti di una serie che ha diviso il fandom. Con questo episodio si tenta di dare maggior spessore alla caratterizzazione dei tre protagonisti principali (Kenobi, Vader e Reeva), ricollegandosi al loro passato e rendendolo il punto focale della loro attuale condizione emotiva. A giovare particolarmente di questa attenzione è Vader, che specialmente se ascoltato in lingua originale, risulta ritratto con attenzione alla sua condizione transitoria, ancora accecato da una sete di vendetta che lo spinge a scatenare il Lato Oscuro come manifestazione non solo di potenza, ma come una sorta di odio palese verso la sua nuova condizione. Una sensazione che lo lega maggiormente al Vader visto nella serie a fumetti omonima, dove Soules e Camuncoli raccontavano il suo difficile percorso di accettazione del suo nuovo corpo e delle ferite emotive seguenti a La Vendetta dei Sith.

Anche Reeva, per quanto lontano dall’esser una figura memorabile in Star Wars, appare maggiormente focalizzata, pur non riuscendo a liberarsi della sensazione di macchiettistico, risultando un personaggio talmente estremizzato nella sua rabbia malcelata da perdere spesso di coerenza e credibilità.

Il giudizio finale su Obi-Wan Kenobi viene rimandato a settimana prossima, quando con l’ultimo capitolo scopriremo finalmente le sorti del maestro Jedi.

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