Of Machines and Beasts 1, recensione: through the fire and flames

Jundo porta in fumetteria Of Machines and Beasts 1, il webtoon di Chenxi che unisce shonen, wuxia e una estetica tipica alla Miyazaki.

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a cura di Domenico Bottalico

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Jundo è senz'altro una delle novità più interessanti del panorama editoriale italiano. Non solo perché si tratta di una realtà giovane e intraprendente che ha puntato, giustamente, sulla fruizione digitale del fumetto con una vantaggiosissima formula all you can read del suo catalogo ma anche perché, dopo aver presentato alcuni interessantissimi titoli italiani originali (i Jundo Originals) porta in libreria e fumetteria Of Machines and Beasts 1 ovvero il primo webtoon originale del colosso cinese Kuaikan Comics a ricevere un adattamento cartaceo al mondo.

La serie di Chenxi è un fenomeno da 1.8 miliardi di visualizzazioni che mescola una struttura accostabile al classico shonen manga e all'epica wuxia una ambientazione post-apocalittica dalle suggestioni stilistiche fantasy che riportano alla mente i mondi e le creature fantastiche di Hayao Miyazaki.

Of Machines and Beasts 1: through the fire and flames

Dopo un misterioso cataclisma, l'umanità non è scomparsa ma è decisamente cambiata. Radicalmente. Il genere umano infatti ora è diviso in due grandi gruppi dalle distintive peculiarità: i Cyborg, per metà umani e per metà macchine; e gli Spiriti Bestia, umani con caratteristiche animali, che i Cyborg chiamano “Ibridi” in maniera dispregiativa. I Cyborg soffrono di una malattia, l’“Infezione cibernetica”, che lenta ma inesorabile tramuta gli arti e gli organi dei cyborg in componenti meccaniche, fino a trasformarli completamente in macchine senza coscienza. Gli Spiriti Bestia, allo stesso modo, sviluppano sempre più, nell’arco della loro vita, caratteristiche di creature animali, fino a trasformarsi definitivamente in bestie vere e proprie.

Il perché le due razze si odino non è dato saperlo, sta di fatto che i Cyborg fanno di tutto per catturare gli Spiriti Bestia e sfruttarli a loro piacimento come schiavi. Hei Tong Shi è un cyborg mercenario diretto al Passo degli Spiriti Bestia che nel suo cammino si imbatte in un gruppo di suoi simili che hanno catturato due ibridi. Hei Tong Shi avverte che c'è qualcosa di strano in quel gruppo e decide di salvare i due ibridi in cambio di direzioni precise per il Passo. Purtroppo però solo la piccola Taotao Zhi Yue sopravvive scambiando Hei Tong per il misterioso Bai Mu.

I due stabiliscono una strano rapporto fatto di reciproco "sospetto" tuttavia Taotao promette a Hei Tong di portarlo a destinazione ma non prima di aver fatto tappa al suo villaggio dove il cyborg viene accolto con un misto di diffidenza e speranza. Perché il Villaggio della Valle del Vento aveva chiesto i servigi di Bai Mu e perché Hei Tong non ha rivelato la sua identità? Qual è il suo rapporto con il temuto Bai Mu?

Of Machines and Beasts 1: shonen e wuxia, mix convincente

Of Machines and Beasts 1 raccoglie il prologo e i primi 3 episodi del webtoon di Chenxi in quello che idealmente si configura come una fulminante introduzione di una serie che sembra avere tutte le carte in regola per far breccia nel cuore dei lettori italiani soprattutto fra quelli più legati al già citato shonen e da sempre sensibili a protagonisti istrionici e dall'indole sarcastica come Hei Tong Shi.

Quello imbastito da Chenxi è un mix eterogeneo in cui il wuxia convive con la leggerezza di manga come Gintama in un mondo proto-fantasy spiccatamente miyazakiano. Alla freschezza e alla facilità di lettura contribuiscono da un lato i riferimenti narrativi di universale comprensione come quello a Il Viaggio in Occidente, poema cinese declinato in decine di migliaia di forme fra cui Dragon Ball (prima serie) e Saiyuki solo per citare due esempi, e dalle improvvise accelerate con sequenze di combattimento estremamente dinamiche che ricordano un altro shonen amatissimo come Bleach.

Chenxi quindi sembra avere le idee chiarissime su come costruire una storia sì di classica "cappa e spada" ma dal piglio robusto e moderno anche grazie ad un azzeccato character design e a personaggi che, seppur appena abbozzati in questi primi capitoli, risultano subito facilmente inquadrabili e simpatetici come la piccola Taotao.

Assolutamente convincente è la prova, dal punto di vista grafico, di Chenxi. Of Machines and Beasts 1 si lascia sfogliare con gusto non solo per merito del già citato efficace character design e per l'estetica soft fantasy ma anche per un utilizzo accorto dell'alternanza fra verticalità e orizzontalità e per un tratto sicuro capace di cambiare agilmente registro all'occorrenza. Pur mostrando margini di maturazione, qualche anatomia ha poco volume e qualche inquadratura risulta meno efficace, lo stile di Chenxi è già personale e riconoscibile. L'autore si esalta sicuramente nelle scene d'azione ove il dinamismo non è solo dato dalle classiche linee cinetiche ma anche da una serie di effetti digitali ben dosati, inoltre, a dispetto di altri autori di webtoon, il suo lavoro mantiene una leggibilità, in termini di mero storytelling delle tavole, davvero invidiabile. Lo spazio bianco è utilizzato come "materia di scambio" nella ripartizione dei riquadri ora più tradizionale ora più spinta con forme irregolari e posizionamenti più liberi, fino all'utilizzo di splash page o pagine vive dove il bianco sparisce.

Il volume

Sicuramente interessante è la confezione scelta da Jundo per la versione cartacea di Of Machines and Beasts. Al netto infatti della più che legittima associazione con il manga, la serie viene presentata in un volume leggermente più ampio (15x21 cm) del classico tankobon che permette sicuramente una lettura più agevole anche in relazione al posizionamento dei riquadri più "libero" tipico dei webtoon che, ricordiamo, nascono non solo per una fruizione digitale ma anche per una fruizione che predilige lo scrolling verticale anziché il più classico movimento orizzontale della pagine. Il volume è un brossurato con sovraccoperta dalla veste grafica semplice ma efficace. Si tratta di un volume da 172 pagine completamente a colori, la carta scelta è quindi patinata dalla grammatura importante per dare maggiori risalto e profondità proprio ai colori: la resa di stampa davvero buona. Anche per questo motivo il prezzo del volume (€ 9,99) è leggermente più alto della media dei manga cartacei ma rientra pienamente nella fascia di prezzo di altri webtoon cartacei pubblicati in Italia.

Dal punto di vista editoriale e redazionale c'è da segnalare la pagina promozionale di Jundo che invita i lettori, attraverso la presenza di un QR Code, a provare l'app per la lettura digitale (vi ricordiamo che è possibile sottoscrivere un abbonamento mensile di € 1,99 oppure € 19,99 per un anno per poter leggere liberamente tutte le serie presenti sulla piattaforma mentre il primo capitolo di tutte le serie gratuito per chiunque si iscriva). Non ci sono contributi dei curatori italiani che però compensano con una particolare attenzione alle note in cui si spiegano l'etimologia dei vari nomi dei personaggi nonché degli intercalari tipici della lingua cinese.