Pathfinder Arena: intervista agli autori e all'editore

Pathfinder Arena sta per arrivare: abbiamo intervistato gli autori e l'editore Giochi Uniti. Scoprite tutto su questo nuovo gioco in scatola in arrivo nei prossimi mesi via Kickstarter!

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a cura di Silvio Colombini

Nel corso dell’ultima edizione di Play Modena, Giochi Uniti ha permesso a tutti gli interessati di mettere le mani su un mock-up giocabile della loro prossima grande uscita: Pathfinder Arena. Il gioco non è attualmente disponibile: a Novembre partirà la campagna Kickstarter di raccolta fondi destinata alla sua produzione.

Abbiamo approfittato del nostro incontro con gli autori, Roberto Tibuzzi, Flavio Anzidei e Giorgio Serafini, e con la casa editrice per porre loro alcune domande.

Pathfinder Arena: intervista agli autori

Ciao, per prima cosa grazie per averci dedicato un po’ del vostro tempo, visto il periodo immaginiamo sia difficile trovare un attimo di tranquillità.

Parliamo degli (e con gli) autori (Roberto Tibuzzi, Flavio Anzidei e Giorgio Serafini) e partiamo dalla domanda classica: chi siete, cosa fate (un fiorino!), quali sono le vostre precedenti esperienze in campo ludico. Insomma dateci un identikit!

Ciao, grazie a voi. Prima di tutto siamo tre amici di vecchia data, accomunati anche dagli stessi interessi ludici da ormai oltre 20 anni. Siamo tutti e 3 autori esordienti di giochi da tavolo. Pathfinder Arena è il nostro primo gioco da tavolo che abbiamo realizzato.

Roberto: Da molti anni frequento il mondo dei giochi in molte delle sue declinazioni. Nel 2006 ho conseguito un master come sviluppatore di videogame per PC dove ho ricoperto il ruolo di game designer. A suo tempo non mi ha portato da nessuna parte, ma nel mondo dei giochi da tavolo si è rivelata un’esperienza fondamentale! Da alcuni anni mi sto dedicando allo studio di letteratura sul game design, con particolare attenzione al modello MDA (Mechanics-Dynamics-Aesthetics NdA), ai pattern e approfondimenti a livello antropologico.Giorgio: in campo ludico sono stato proprietario di un board game café. Da quando ho quindici anni sono appassionato di giochi di ruolo e da tavolo, questo mi ha permesso di conoscere molte meccaniche e avere senso critico su determinate scelte regolistiche di Pathfinder Arena .Flavio: parte della mia formazione è matematica e informatica, mi intrigano i problemi di logica, ottimizzazione, teoria dei giochi, reti neurali. Con Pathfinder Arena naturalmente tra simulazioni al pc, fogli di calcolo, statistiche nei bilanciamenti ecc. ho trovato subito pane per i miei denti :)Un esempio su tutti: inizialmente il gioco prevedeva solo 7 carte, ciò nonostante, al terzo ripensamento sulla grafica, eravamo già in tilt! La sfida è stata allora quella di ideare un programmino (-ino nel senso oltre le 10.000 righe di codice...) che automatizzando il processo, rendesse di fatto possibile la realizzazione e la gestione delle centinaia di carte di cui Pathfinder Arena ora felicemente dispone. Unite questo tipo di approccio, al grande entusiasmo per i giochi, iniziato in maniera dirompente quando avevo 10 anni con il mitico D&D degli albori (la primissima edizione, quella con le quattro scatole colorate), ed ecco il mix che mi ha portato qui oggi, ad appassionarmi ancora con curiosità e divertimento al meraviglioso mondo ludico.

Siamo abituati all’idea che un gioco nasca grazie ad un autore, talvolta due: qui siete addirittura tre. Com’è lavorare in team? Che valore aggiunto ha dato alla creazione di Pathfinder Arena?

Lavorare in tre offre molti vantaggi. Nel nostro particolare caso non abbiamo mai formalizzato una distinzione dei ruoli, il carattere molto eterogeneo di ognuno di noi ha automaticamente portato ciascuno di noi a specializzarsi maggiormente in alcuni ambiti, per poi arrivare sempre insieme ad una soluzione condivisa da tutto il team. Sicuramente lavorare in 3 permette di accelerare tutto il processo di realizzazione. Infatti oltre a una ripartizione del carico di lavoro, permette molto velocemente di scartare idee più deboli o poco funzionanti e migliorare le proposte di ciascuno attraverso un brainstorming continuo. Infine tutta l’attività di playtest subisce un boost di velocizzazione e accuratezza.Di contro avendo tutti e tre delle personalità abbastanza definite e non avendo un ruolo professionale ma appunto accomunato da un’ amicizia, non sono state poche le volte in cui ci sono stati degli scontri su alcune faccende… Ma se ci vedete qui presenti, alla fine siamo sopravvissuti, anche se con qualche capello bianco in più… Comunque se si vuol dare una definizione al nostro team, alla fine del progetto potremmo dire che Roberto ha curato maggiormente l’adattamento delle meccaniche al mondo di Pathfinder. Giorgio nelle varie soluzioni, ha mantenuto soprattutto alta l’attenzione sul divertimento, evitando di perderci in soluzioni troppo meccaniche e fuori luogo. Flavio si è specialmente occupato di automatizzare e gestire il processo di realizzazione di tutto il materiale, fornendo la struttura che, dietro le quinte, ha permesso di coordinarci e cooperare in maniera creativamente fluida.

Avere a disposizione tre autori in un colpo solo è un’occasione troppo ghiotta per non chiedervelo: quale consiglio dareste a chi volesse intraprendere questa carriera?

Noi abbiamo iniziato per divertimento, pur avendo sin dall’inizio l’ambizione di tirare fuori il gioco a cui avremmo sempre voluto giocare e di conseguenza che avrebbe potuto appassionare tanti altri. Ma alla base di tutto ciò è fondamentale la costanza, la pazienza e il mettere sempre in discussione le proprie idee.

Allargando un po’ gli orizzonti: qual è il gioco che avreste voluto creare voi? E perché?

Il gioco che subito ci è venuto in mente, anche se è un gioco di carte è Magic The Gathering, Un gioco che resiste da quasi 30 anni… si è affacciato ai giocatori come qualcosa di semplice ma di un impatto ludico devastante sui giocatori. Il deck building offre una libertà e soddisfazione inaudita agli appassionati di questo tipo di gioco.

Quali sono i vostri giochi (da tavolo e non) preferiti? In che modo potrebbero avervi influenzato come autori?

Roberto: i miei giochi preferiti sono Carcassonne, Terra Mystica, Root e Castelli di Borgogna.Giorgio: Carcassonne, Giochi di ruolo e Magic The Gathering.Flavio: per me conta molto l’ambientazione e l’atmosfera che si crea, per questo andando sul classico e sicuramente ho nel cuore i giochi di ruolo e Magic. Con gruppi numerosi mi sono sempre divertito con party games alla Lupus o Avalon dove la componente emotiva gioca un ruolo fondamentale. Sicuramente i successi Terra Mystica e Carcassonne ma mi piace anche il senso di scarsità capace di creare un Agricola o la cooperazione goliardica di uno Zombicide.

Il principale gioco che ha ispirato Pathfinder Arena è un gioco a cui tutti nei tempi passati abbiamo giocato… è il gioco del 15.

Pathfinder Arena prende ovviamente ispirazione dal quasi omonimo gioco di ruolo: voi siete giocatori di ruolo? e, in caso, questo ha influenzato in qualche modo la vostra attività e in particolare lo sviluppo di questo progetto?

Siamo giocatori di ruolo da oltre 20 anni. Ciò a livello di ambientazione e ideale di gioco ha influito molto sul modo di pensare e sviluppare questo progetto. La sfida tra eroi e mostri e il labirinto nasce proprio dal mondo dei giochi di ruolo.

Diteci: cos'è PF Arena?

Pathfinder Arena è un gioco con una meccanica molto originale e un mix tra un american e un german, un gioco di strategia, in cui ogni partita è diversa dall’altra in tutto e per tutto. un gioco che permette di attuare diverse tattiche per vincere, non è monotematico. E soprattutto sempre più avvincente, partita dopo partita.

Domanda sia per la casa editrice che per gli autori: a vostro modo di vedere quali cambiamenti ha portato nel mondo dei giochi da tavolo questo nuovo strumento di finanziamento?

Una piattaforma di crowdfunding permette molto rapidamente di raggiungere la maggior parte dei giocatori del mondo a cui piace un determinato gioco da tavolo fin da subito. Attraverso i mezzi classici non è detto che alcuni giochi avrebbero avuto la possibilità di vedere luce fuori i confini nazionali.

Il mondo dei boardgame si fa ogni giorno più competitivo e molti nuovi prodotti mancano di qualcosa che li faccia spiccare sugli altri: cosa rende, secondo voi, Pathfinder Arena unico?

Pathfinder Arena ha un sistema di gioco ben collaudato infatti è frutto dello sviluppo di alcuni anni ed è pensato per offrire una sfida appagante ai giocatori. A differenza di molti giochi non bisogna soltanto sconfiggere i mostri ma capire quando è il momento giusto per sfruttare gli attacchi dei mostri nei confronti degli eroi avversari. Il pezzo forte della meccanica è il labirinto mobile, che permette di avere ogni partita sempre entusiasmante e diversa, non ci siamo mai annoiati.

Sappiamo che la scatola base includerà 4 eroi iconici (Valeros, Kyra, Ezren e Merisiel) potete darci qualche info al riguardo? Classe, poteri particolari, curiosità ecc ecc

Le classi sono il guerriero, chierico, mago e canaglia. Ogni eroe dispone di un personale set di carte distinti in oggetti, talenti e incantesimi. Valeros e Merisiel utilizzano oltre agli oggetti tipici della loro classe le carte talento. Mentre Kyra e Ezren essendo incantatori, oltre al proprio set di oggetti utilizzano esclusivamente le carte incantesimo. Quindi in linea di massima guerriero e canaglia per sconfiggere i mostri prediligono l'utilizzo di armi e potenziano le proprie azioni con i talenti. Il mago dispone di molti incantesimi offensivi e utili per muoversi agevolmente nel labirinto, mentre il chierico ha un set bilanciato tra incantesimi offensivi e di utilità varia. Insomma, durante la partita i giocatori avranno la sensazione di gestire il proprio eroe preferito con le caratteristiche di classe che si aspetta dal rispettivo GDR seppur in chiave semplificata e adattata al gioco da tavolo.

Elemento caratteristico di pathfinder è la "scalata al potere" dei personaggi: in PF Arena è previsto un sistema di potenziamento/crescita degli eroi? Quale sarà il livello massimo raggiungibile? L'aumento di potere come si presenta in gioco?

È previsto un sistema di potenziamento degli eroi ogni volta che sono stati sconfitti tutti i mostri di un livello, il livello massimo raggiungibile è il quarto come quello dei mostri. Tale livello sia degli eroi che dei mostri differisce dal corrispondente gioco di ruolo. L’aumento di potere è rappresentato principalmente anche dalle caratteristiche che i giocatori man mano andranno ad aumentare, sia da nuovi talenti o incantesimi tra cui ogni giocatore può scegliere ad ogni passaggio di livello, anche gli oggetti raccolti all’interno del labirinto offrono un'ottima progressione di potere.

Visto il gioco di ruolo a cui si ispira, ci ha stupito vedere che qui i diversi personaggi dovranno competere tra loro invece di agire in team, possiamo chiedervi cosa ha spinto i designer a questo radicale cambio di approccio?

Diciamo che gli eroi sono in competizione ma non si odiano… infatti gli eroi non possono mai attaccarsi direttamente nel gioco. Sono a conoscenza del fatto che il labirinto è una delle tante sfide a cui sono stati sottoposti nel corso delle loro avventure e cosa più importante, che non può portarli alla morte. Essendo un gioco di natura competitiva ci è venuto spontaneo sin dall’inizio non pensare mai troppo alla collaborazione.

Il gameplay prevede che i Personaggi non possano attaccarsi direttamente, sarà in qualche modo possibile influenzare le performance avversarie?

Anche se i personaggi non possono attaccarsi direttamente è possibile incidere molto sulle performance avversarie spostando, mutando la disposizione del labirinto. Ogni giocatore nel suo turno può farlo e ciò permette anche di interferire con la posizione degli altri eroi oltre che dei mostri. Quindi ad esempio è possibile allontanare un eroe da un mostro, o da determinate risorse, oppure ostacolare il futuro movimento di un giocatore, oppure avvicinare un eroe a un mostro per farlo poi attaccare al fine di guadagnare punti.

Si dice che un genitore ama tutti i figli allo stesso modo...ma uno in maniera speciale: dei quattro eroi chi è il vostro preferito? E perché?

Roberto: Merisiel è un personaggio non orientato a infliggere tanti danni, ma adoro la sua versatilità all’interno del labirinto.

Giorgio: Ezren, come tutti i maghi, con l’aumentare dei livelli può intraprendere dei percorsi di crescita che gli permettono di scegliere differenti strategie per vincere la partita, dall’attacco diretto allo sfruttare al massimo il labirinto mobile.

Flavio: a gusto puramente personale, Ezren. Secondo me il mago puro è il personaggio che in generale più riveste l’ambientazione fantasy, quello cioè che meno di tutti potrebbe esistere nella vita di tutti i giorni. Questo ai miei occhi lo rende interessante da esplorare e divertente da giocare.

Sarebbe ingiusto non fare la stessa domanda sul versante opposto: delle creature mostruose incluse qual è la vostra preferita? E perché?

Roberto: La Chimera per via del suo attacco diagonale che permette di attaccare anche gli avversari che si ritengono al sicuro.

Giorgio: Demone Babau per il suo attacco che lo fa teletrasportare, potendo così generare in partite di 3 o 4 giocatori innumerevoli attacchi e creando il panico nel labirinto.

Flavio: Giò ma come fai a copiarmi scrivendo prima di me? :) Io pure trovo divertente il Demone Babau, soprattutto in quattro giocatori potrebbe scombinare facilmente i piani di qualcuno e... a chi tocca non s' ingrugna :)

C'è qualche aneddoto particolare legato allo sviluppo e al playtest del gioco che vorreste condividere con i lettori?

Sin dagli inizi dello sviluppo avevamo già orientato l’ambientazione e le scelte di design su un gioco di ambientazione fantasy, con eroi protagonisti e mostri da sconfiggere. Una sera però non ricordo chi di noi ha proposto: “ragazzi ma facciamo qualcosa di diverso!” ambientiamo il gioco nel mondo della burocrazia! Non ci crederete ma tutti eravamo entusiasti dell’idea tanto che avevamo già iniziato convertire il gioco (con tanto di realizzazione di nuovi materiali) alla nuova ambientazione e cambiato il titolo del gioco in Burocracy. Fortunatamente siamo tornati alle nostre origini fantasy. E volete sapere come è iniziata tutta questa avventura? Sulla spiaggia 6 anni fa, quando Giorgio dice: “perché non creiamo un gioco da tavolo?” e Roberto e Flavio insieme rispondono: “ma lo sai che ci stavo pensando anche io?”... Era chiaro che era la cosa giusta da fare!

Inutile negare che gli ultimi due anni sono stati decisamente inusuali: pensate che ci saranno grossi cambiamenti nel modo in cui saremo chiamati a vivere la passione per il gioco da tavolo?

L’essere tornati in fiera è un buon segnale per il mondo dei giochi da tavolo, la pandemia ha costretto molti di noi a rifugiarsi nelle piattaforme di gioco online ma proprio ciò ci ha fatto capire ancora di più l’importanza dell'esperienza e la condivisione al tavolo del gioco.

Un'ultima domanda agli autori: c’è qualche progetto “segreto” a cui state lavorando in questo periodo e di cui volete parlarci?

In pentola abbiamo un progetto iniziato anni fa e poi, per alcune difficoltà, lasciato a marinare… è anche a buon punto, chissà che un giorno non riusciremo anche a servirlo in tavola :)

Pathfinder Arena: Intervista a Giochi Uniti

Giochi Uniti e Kickstarter, sono in previsione altre attività legate a questa forma di finanziamento e vendita?

Il crowdfunding è un sistema di finanziamento che negli ultimi anni ha trovato grande applicazione in molti settori. Tra questi, il gioco da tavolo si è rivelato particolarmente fertile. Pertanto, come editori internazionali siamo lieti di confrontarci con questa nuova sfida, che in verità abbiamo già sperimentato in forma ridotta per finanziare alcune localizzazioni. Qualora dovesse rivelarsi un successo, saremo lieti di proseguire su questa strada; abbiamo tanti progetti in cantiere.

Giochi Uniti ha a catalogo altri giochi di ruolo, sono da prevedersi operazioni simili a Pathfinder Arena anche per quelli?

Quando sviluppiamo un gioco da tavolo, solitamente partiamo dalle meccaniche. Una volta stabilità la struttura centrale, pensiamo a quale ambientazione si presti meglio, diciamo “il vestito”. I giochi di ruolo generalmente offrono tanto materiale da cui attingere. Tuttavia, non sempre abbiamo sottomano la meccanica giusta su cui lavorare.

Cosa vi ha spinto a scegliere di utilizzare Kickstarter per lanciare Pathfinder Arena? E, se non siamo indiscreti, possiamo chiedervi quale sarà la data esatta di avvio della raccolta fondi?

Crediamo che Pathfinder Arena e Kickstarter siano un connubio perfetto. Tramite i meccanismi del crowdfunding abbiamo potuto sbizzarrirci con miniature e tanti altri elementi difficili da realizzare in altro modo. Infatti, abbiamo preparato diversi add on e tanti stretch goal bonus, che speriamo siano graditi dalla nostra community, e che non vediamo l’ora di mostrarvi.

Pathfinder, il gioco di ruolo, nasce per opera della Paizo: la casa editrice americana è stata coinvolta in qualche maniera nell'ideazione e nello sviluppo di PF Arena?

In casa Paizo sono molto gelosi del loro universo, che è molto vasto e dettagliato. Pertanto, tutto il nostro lavoro è passato attraverso scrupolose analisi. Inoltre, Jason Bulmahn, dopo aver provato  il gioco, ci ha dato diversi input su cui lavorare. Sapere che hanno apprezzato il nostro lavoro, per noi, è già fonte di orgoglio.

Oltre alla scatola base su cosa potremo "mettere le mani"?

Ci siamo scatenati. Per il momento, oltre la scatola base sono previsti cinque add-on e più di trenta bonus, che si sbloccheranno nel corso della campagna.

Ci risulta che PF Arena permetterà di giocare, in chiave diversa, Era delle Ceneri (il primo adventure path per Pathfinder 2° edizione): quali cambiamenti ha richiesto trasformare un’avventura  collaborativa in un progetto competitivo?

Tra gli add-on che abbiamo preparato, c’è un’espansione che include un eroe e 4 mostri aggiuntivi, tutti provenienti dall’universo in cui si svolge la campagna Era delle Ceneri. Questo, vuol dire ben 5 miniature nuove, da usare non solo per giocare a Pathfinder Arena, ma anche per il gioco di ruolo.

Ringraziando gli autori e Giochi Ubiti per il tempo concessoci, vi ricordiamo che per rimanere informati su tutto quello che riguarda Pathfinder Arena potete iscrivervi al gruppo facebook o alla pagina Kickstarter dedicata.