Pirateria e download illegale poco interessati agli ebook

Secondo una recente ricerca britannica i libri elettronici soffrono meno per la pirateria rispetto a cinema o musica. Un dato grezzo che andrà spiegato e analizzato per capirne le ragioni, e magari per sostenere la diffusione di comportamenti legali senza ricorrere a drastiche misure legali.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

I libri sono i prodotti digitali con meno probabilità di essere piratati. Lo suggerisce una ricerca pubblicata dallo Intellectual Property Office (IPO) britannico, che tra parentesi conferma anche come i pirati, almeno quelli occasionali, siano anche le persone che tendenzialmente spendono di più – ma questo ormai è un fatto noto.

ipo piracy report

Il dato interessante è che limitando l'analisi ai libri, i pirati "hardcore", quelli cioè che hanno esclusivamente prodotti illegali, sono solo il 6%. L'89% dei lettori invece ha comprato i propri libri in forma del tutto legittima. Il resto del campione è composto da lettori che si limitano ai prodotti disponibili gratuitamente. Il confronto con prodotti di altro genere mostra che se si passa a videogiochi, musica, film e serie TV i consumatori che usano solo materiale pirata sono molti di più.

In generale, il 20 percento del campione consuma contenuti pirata, percentuale che scende notevolmente se si guarda solo ai libri.  In ogni caso vale la pena di sottolineare che nel peggiore dei casi (musica) il 74% dei consumatori afferma di consumare i contenuti in modo 100% legale. Un fatto che dovrebbe confortare i produttori e gli artisti.

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Tutto questo in un panorama nel quale, è importante ricordarlo, la maggior parte dei libri venduti è ancora cartacea (65%), per quanto gli ebook siano in costante crescita. La maggior parte dei lettori in altre parole ancora non ha preso in considerazione il libro digitale, ma sembra che chi ha già fatto il passaggio sia più propenso a restare nella legalità.

Dopodiché si potrebbe dire che chi legge libri è in generale una persona che preferisce i metodi legali. Ammesso che sia veramente così, poi bisognerebbe capire se si tratta di vera rettitudine, di pigrizia che impedisce di cercarsi i file pirata, di mancanza di tempo – o magari sono persone che semplicemente non sanno che esiste un'alternativa illecita.

Magari c'è chi non si vuole prendere il disturbo di trovare il file e magari convertirlo, quando può comprare il libro in pochi secondi e per un prezzo accettabile. Magari c'è chi conosce l'autore e paga volentieri. Magari c'è chi ha competenze informatiche molto basse e non immagina nemmeno cosa sia la pirateria (e se vuole una canzone chiede al nipote di scaricarla, vi sarà capitato).

Qualunque sia la realtà dei fatti, i libri sono meno piratati rispetto a musica e video, il che è sicuramente una buona notizia per gli editori e per gli amanti della lettura in generale. La vostra esperienza rispecchia questa indagine?  

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