Project L - la recensione: puzzle e incastri

In Project L i giocatori si sfidano posizionando forme geometriche per completare sagome dette puzzle sempre più complesse.

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a cura di Roberto Richero

Nato da un riuscito kickstarter del 2019, Project L è un gioco estremamente semplice, basato su pochi elementi e meccaniche lineari che però creano un’esperienza completa e dotata di una discreta profondità tattica.

Un gioco ad incastro

Lo scopo è utilizzare componenti di diverse forme (essenzialmente identiche a quelle di Tetris o altri giochi simili) per completare dei puzzle, cioè sagome ancora più complesse, posizionandole correttamente e senza sovrapporle fra di oro. I pezzi disponibili sono divisi in quattro livelli in funzione delle loro dimensioni e possono avere, a parità di livello, forma e colore differente (il colore non influisce sul loro uso, serve solo a rendere i diversi pezzi più semplici da riconoscere); si parte con solo due forme basilari e, mano a mano che la partita prosegue, è possibile aumentare la propria riserva per creare un “motore” che completi puzzle sempre più complessi.

Il turno di gioco si svolge attraverso tre azioni per ogni giocatore, da svolgere consecutivamente, anche ripetendole: è possibile scegliere un puzzle da completare fra quelli presenti nella riserva comune e piazzarlo nella propria area di gioco, aggiungere un pezzo su un puzzle già in nostro possesso, prendere una nuova forma dalla riserva (partendo da quella disponibile di livello più basso), scambiare una forma con una dello stesso valore o di un valore immediatamente superiore o inferiore; infine è possibile fare una mossa speciale (detta Azione Maestra, eseguibile una sola volta per turno) che permette di posizionare fino ad una forma per ogni puzzle presente nella propria area di gioco.

Ogni volta che un puzzle è completo, fornisce un pezzo aggiuntivo da aggiungere alla nostra riserva (restituendo anche tutti quelli usati per completarlo) e può fornire punti vittoria da conteggiare a fine partita. Se quindi è importante accumulare pezzi per poter completare i puzzle, si deve allo stesso modo bilanciare la crescita della nostra riserva (il motore del gioco) con i punti ottenuti dai puzzle che si completano e quindi con i punti accumulati.

Longevità e varianti

Il regolamento prevede l’uso di una sola parte dei puzzle esistenti, garantendo quindi una certa variabilità nelle partite. Oltre alla variante in solitaria, per giocare singolarmente contro un avversario artificiale (configurabile su tre diversi livelli di difficoltà), sono disponibili ulteriori varianti (reperibili sul sito del produttore): al momento sono state pubblicate (solo in inglese) quattro alternative, ognuna presente sia in modalità solitaria, sia in modalità a più giocatori; solo una delle varianti presenta la necessità di stampare e ritagliare componenti aggiuntivi (distribuiti insieme all’espansione del regolamento).

Conclusioni

Project L è un buon gioco, molto semplice nelle meccaniche ma dotato di una certa dose di strategia: mano a mano che sale il numero di giocatori, diventa sempre più difficile fare programmi a lungo termine e quindi l’aspetto tattico prende il sopravvento su quello strategico. La velocità delle partite, unita alla semplicità delle meccaniche e alla gradevolezza dei componenti di alto livello, rendono il gioco una vera piccola sorpresa che saprà incontrare i gusti di ogni giocatore fan dei giochi astratti. Le espansioni (non ancora disponibili in lingua italiana) promettono l’aggiunta di nuovi elementi di gioco che arricchiranno le meccaniche di base, senza tradire il concept originale.

Materiali

Project L è un gioco di grandissima qualità, non solo dal punto di vista dei materiali, ma anche del design. I puzzle sono di ottimo cartoncino pesante, sagomati per contenere le forme e quest’ultime sono di ottima plastica pesante, liscia e lucida. Il design è elegantissimo sin dalla scatola: nera e satinata, dà subito l’idea di un prodotto di lusso. I tagli dei puzzle sono precisi, la grafica curata, la scelta dei colori azzeccata e persino il manuale (i tre lingue: italiano, spagnolo e portoghese) è impaginato con grande cura estetica. Stonano forse un po’ le plance giocatore, di semplice cartoncino; è anche vero che non hanno alcun uso pratico nell’ambito della partita, se non come promemoria per le azioni disponibili e i livelli dei pezzi.

Gioco indicato per

La semplicità del gioco lo rende adeguato a tutti i tipi di pubblico, siano essi esperti o privi di esperienza. Adatto a giocatori che amano la scarsa interazione e il concept astratto, presenta un numero massimo di partecipanti estremamente ridotto che lo rende perfetto per serate in famiglia o ristretti gruppi di amici. La modalità in solitario può essere particolarmente intrigante per i patiti di meccaniche estremamente strategiche, in quanto le scelte dell’avversario virtuale seguono regole deterministiche che permettono un approccio strutturato di medio/lungo periodo.