Recensione: Il Serpente a Due Teste, una campagna itinerante per Pulp Cthulhu

Il Serpente a Due Teste è una campagna ricca d’azione e di viaggi in giro per il mondo. Sebbene sia pensata per Pulp Cthulhu è facilmente adattabile anche per la settima edizione de Il Richiamo di Cthulhu.

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a cura di Davide Vincenzi

Il Serpente a Due Teste, edito in Italia da Raven Distribution, è un volume contenente una campagna pensata per Pulp Cthulhu, la nuova espansione “action” per il gioco di ruolo de Il Richiamo di Cthulhu.

Forte di ben nove avventure ben strutturate, giocabili anche singolarmente, la campagna de Il Serpente a Due Teste è stata concepita per essere fruita principalmente con le regole introdotte in Pulp Cthulhu, ma può essere benissimo giocata anche con il regolamento classico del Il Richiamo di Cthulhu, pur con qualche accorgimento.

Una campagna in salsa pulp

Cominciamo col dire, per i non avvezzi alla terminologia da gioco di ruolo, che una campagna non è altro che una serie di avventure, legate tra loro a vari livelli e in modo più o meno evidente, che vanno a formare un unico lungo arco narrativo.

Con Il Serpente a Due Teste ci troviamo di fronte a una campagna ricca d’azione che farà viaggiare i personaggi dei giocatori in giro per il mondo, andando a toccare praticamente tutti i continenti e persino qualche luogo “non convenzionale”.

Essendo pensata per Pulp Cthulhu, come abbiamo già affermato nell’introduzione, questa serie di avventure si discosta da quelle a cui è abituato il classico giocatore de Il Richiamo di Cthulhu. Il Serpente a Due Teste, infatti, mette un po’ in disparte l’aspetto investigativo per focalizzarsi maggiormente su un approccio più orientato verso l’azione pura.

Ambientata nel 1933, questa campagna vedrà i personaggi iniziare le loro peripezie in media res, durante uno scontro a fuoco nelle foreste boliviane. Si trovano lì per conto di Caduceus, un’organizzazione medica non governativa (già introdotta nel manuale di Pulp Cthulhu) che li ha inviati come supporto a una propria missione umanitaria, incaricata di alleviare le sofferenze di chi si trova nel mezzo della sanguinosa guerra tra Bolivia e Paraguay.

Da lì prenderà il via una serie di avvenimenti che condurranno gli eroi ad affrontare gli intrighi sinistri di una mostruosa razza preumana, tra tradimenti, improbabili alleanze, colpi di scena e tanta, tanta azione.

New York City, Calcutta, il Borneo, il Congo Belga e l’Islanda saranno solo alcune delle numerose mete in cui gli eroi dovranno viaggiare nella disperata battaglia per salvare l’umanità dalla schiavitù o dallo sterminio.

Un volume ricchissimo di contenuti

Il volume si apre con un capitolo introduttivo che presenta i retroscena e la portata della campagna, in modo che il Custode possa iniziare la lettura delle singole avventure avendo già in mente un quadro generale ben delineato.

Ciò è molto importante, poiché lo svolgersi della trama non è lineare, bensì ha una natura sandbox, che lascia quindi libero spazio alle decisioni dei giocatori su cosa fare, dove andare e come approcciare una situazione.

In questo capitolo introduttivo, inoltre, vengono forniti tutti i suggerimenti del caso e gli accorgimenti necessari per giocare la campagna con dei normali investigatori de Il Richiamo di Cthulhu.

Seguono quindi le nove avventure che non sono caratterizzate da un titolo, ma vengono chiamate semplicemente con il nome del luogo geografico che vedrà ospitare una parte cospicua della trama di gioco. Ognuna di queste avventure, stando a quanto afferma il testo, dovrebbe poter essere giocata in una singola sessione, se il Custode non introduce ulteriori complicazioni.

Tra le pagine delle varie avventure è possibile trovare anche alcuni riquadri di testo particolarmente interessanti: presentano in modo sintetico come tre gruppi di playtester hanno affrontato le situazioni descritte in quel punto dell’avventura e quali conseguenze ne sono scaturite. Una preziosissima fonte di idee, suggerimenti e consigli per il Custode che ci auspichiamo diventi la norma nelle future pubblicazioni Chaosium (la casa editrice originale de Il Richiamo di Cthulhu).

Le avventure, inoltre, sono corredate da un nutrito numero di mappe, diagrammi e handout da presentare ai giocatori. Questo materiale è sempre ben realizzato e riesce a restituire un buon feeling anni Trenta. Per chi non volesse rovinare il manuale, Raven Distribution mette a disposizione un file in pdf, liberamente scaricabile dal loro sito web, in cui sono raccolti tutti gli handout.

A chiusura del volume, alcune appendici presentano sei eroi pregenerati, pronti per essere immediatamente consegnati ai giocatori e lanciarsi subito nell’azione, un riepilogo di tutti i PNG (personaggi non giocanti) e le loro statistiche presenti nella storia e un riepilogo dei mostri e le creature ricorrenti. Infine, altre appendici presentano tutti i nuovi artefatti, incantesimi e tomi introdotti da questa campagna oltre a fornire un calendario del 1933, utilissimo per i Custodi.

Spoiler alert!

Ora andremo ad analizzare alcuni punti di pregio e alcune debolezze de Il Serpente a Due Teste e ne sconsigliamo la lettura a chi volesse intraprenderla da giocatore e non da Custode, poiché potrebbero esserci alcune anticipazioni sui contenuti della campagna.

Punti di forza

Innanzitutto, la portata globale della campagna è un pregio non da poco, rendendo il Serpente a Due Teste accostabile ad alcuni storici mostri sacri de Il Richiamo di Cthulhu come I Mille Volti di Nyarlathotep o Orrore sull’Orient Express.

Le avventure, inoltre, sono piuttosto diverse tra loro, per tematiche, antagonisti e stile. Alcune si svolgono in fitte giungle ai margini del mondo, altre in affollate città, alcune sono adrenaliniche e richiedono rapide capacità decisionali mentre altre sono invece più incentrate sull’investigazione. Gli ingredienti ci sono tutti: un’organizzazione umanitaria, predicatori, mafia, piramidi, dinosauri, minacce aliene e molto altro ancora.

È Pulp Cthulhu all’ennesima potenza! E in molti momenti riesce a restituire la sensazione di trovarsi all’interno di un film d’azione in stile Indiana Jones. La campagna sfrutta appieno tutte le novità introdotte da quel manuale e l’alto tasso di azione e pericolosità rende indispensabile usufruire di personaggi creati con questo nuovo sistema, pena il dover ricalibrare alcuni incontri per renderli accessibili ai normali investigatori della settima edizione. La maggior resilienza degli eroi pulp permetterà loro di superare (quasi) indenni pericoli che decimerebbero i normali investigatori.

Punti di debolezza

Questo, però, potrebbe far storcere il naso ai puristi de Il Richiamo di Cthulhu che amano alla follia le classiche avventure investigative. Ne Il Serpente a Due Teste si tratta di buttarsi nella mischia a mani nude e di sventagliare a tutto spiano con i mitra Thompson e tutto ciò difficilmente li soddisferà.

Dal punto di vista del Custode, la campagna è piuttosto complessa e richiede un bel po’ di lavoro di preparazione. Il grande numero di personaggi non giocanti coinvolti e di misteri e segreti da scoprire richiede almeno un paio di letture di tutto il manuale prima di accingersi a iniziare la prima avventura, pena il rischio di perdere dei pezzi per strada e dimenticarsi chi fa cosa e chi fa cosa, dato che le alleanze e le cooperazioni tra le varie fazioni in gioco (fazione dei personaggi compresa) cambieranno a più riprese.

Infine, nello sforzo di promuovere l’azione pulp, la campagna a volte è povera di dettagli, soprattutto nella caratterizzazione dei luoghi in cui le azioni si svolgono e ciò comporterà una certa dose di lavoro di ricerca per quei Custodi che vogliono rendere vivo, realistico ed evocativo l’ambiente circostante.

Un prodotto di alto livello

Il Serpente a Due Teste è un prodotto editoriale in linea con gli alti standard che la linea de Il Richiamo di Cthulhu ha mostrato negli ultimi anni.

Ci troviamo di fronte a un volume di duecentosettantadue pagine interamente a colori, ben rilegato e con copertina cartonata.

La grafica ricalca quella del manuale di Pulp Cthulhu e restituisce un sapore di anni Trenta che ben colpisce chi si approccia alla lettura. Le immagini sono di alta qualità, evocative e ben integrate nel testo; quelle a colori, però, a volte risultano un po' sottotono rispetto alla media generale. Ottimo tutto il materiale a uso dei giocatori e del Custode, tra mappe e handout

Buono anche l’aspetto puramente editoriale: si ravvisa la presenza di qualche refuso, ma nulla di particolarmente fastidioso.

In conclusione

Il Serpente a Due Teste, alla luce di quanto finora esposto, risulta essere una delle più belle campagne realizzate finora per Il Richiamo di Cthulhu e la prima vera prova sul campo per le regole introdotte da Pulp Cthulhu. Prova che è stata decisamente superata, a nostro avviso.

È l’ideale per chi apprezza lo stile di gioco pulp, più incentrato all’azione e al combattimento che al ragionamento e farà la felicità di chi va cercando un’esperienza ludica che ricalchi le atmosfere di pellicole come Indiana Jones.

Potrebbe non riuscire a convincere, però, tutti gli appassionati dello stile di gioco classico, a cui consigliamo comunque di dare a questo prodotto una possibilità. Magari non vi farà ricredere (ma secondo noi un pochino sì) ma almeno avrete tra le mani una bella campagna che può tranquillamente essere fatta giocare a chi non ama lo stile pulp: è sufficiente un minimo lavoro di adattamento.

La complessità della gestione della natura sandbox della campagna, infine, se da un lato è un fattore di pregio per i Custodi navigati, dall’altro potrebbe mettere un po’ in soggezione i Master meno esperti, anche a causa di una carenza di dettagli in alcune parti delle avventure.