Recensione Ranocchio salva Tokyo (Haruki Murakami)

Ranocchio salva Tokyo di Haruki Murakami è un racconto ironico, surreale e potente

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a cura di Silvia Santopietro

Recentemente mi sono imbattuta in questo ironico, fantasioso e divertente racconto di Haruki Murakami, pubblicato da Einaudi nel 2017, ma non inedito; infatti l’autore lo aveva gia incluso nella raccolta Tutti i figli di dio danzano.

Il fascino di questa storia non è scoprire tutte le risposte ma piuttosto assaporare il surrealismo dell’autore che ci trasporta in un incubo contorto. Il tutto arricchito dalle illustrazioni del fumettista Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ (Golem), che accompagnano la narrazione.

L’autore ci trascina in un universo surreale e carico di significati e allegorie, volutamente ambiguo per enfatizzare gli elementi allucinogeni del mondo dei sogni che la rende una lettura davvero piacevole, anche se a tratti bizzarra.

I temi ricorrenti e conduttori sono il forte senso di giustizia del protagonista, che lo porterà poi ad essere quello che potremmo definire un eroe in chiave moderna ed il potere dell’immaginazione.

Gli elementi fantastici si intersecano in modo magistrale con fatti realmente accaduti: la storia si apre infatti a Tokyo, in Giappone, nel 1995, circa un mese dopo il terremoto di Kobe.

Katakiri è un anonimo 40enne solitario e timido, che conduce una vita normale, dividendosi tra il lavoro per una grande società finanziaria - impiego che non lo entusiasma particolarmente- e le saltuarie visite alle sue sorelle.

Una sera, tornando a casa, si imbatte in un enorme Ranocchio che, in piedi nel suo salotto, offrendogli un thè gli spiega di aver bisogno del suo aiuto per fermare Il Grande Lombrico: l’animale vive proprio sotto il palazzo della sede della banca dove lavora Katagiri, dormiente, ma presto si sveglierà causando un enorme terremoto distruttivo, sterminando la popolazione di Tokyo. A questo punto Katagiri è abbastanza confuso, non si spiega perché tra milioni di abitanti abbia scelto proprio lui, che si considera un inetto, ma ciononostante, accetta di aiutarlo.

Letture consigliate, di Haruki Murakami

Norwegian wood. Tokyo bluesL'assassinio del Commendatore. Libro primoL'assassinio del Commendatore. Libro secondoKafka sulla spiaggia

Il racconto quindi contrappone l’ordinarietà del protagonista al suo coraggio, all’efficienza e alla dedizione al suo lavoro ed il notevole senso del dovere. L'autore si diletta ad offuscare le linee tra sogno e realtà; tra il fantastico e il banale; infatti, quasi alla fine, ci si chiede se l’immagine del Ranocchio sia stata o no solo un sogno.

I sogni diventano la realizzazione del desiderio: il protagonista vuole trasformare la sua esistenza comune in una vita degna di essere vissuta, ma per farlo deve affrontare le sue paure che possono, di fatto, rimanere dormienti nel suo subconscio.

Illustrando le implicazioni negative della disillusione Murakami lascia la storia ampiamente aperta all'interpretazione, ed in questo breve racconto riesce a rappresentare gli aspetti più oscuri dell'umanità, quei sentimenti distruttivi inconsci che possono influenzare la propria identità e le azioni morali.

Consigliato anche ai bambini.

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