Ridatemi mia moglie, recensione: il dramedy italiano sull'amore perso

La recensione di Ridatemi mia moglie, la miniserie originale Sky che racconta in due episodi la storia di una crisi di coppia.

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a cura di Francesca Sirtori

Cosa succede quando un matrimonio sta andando a rotoli, il marito ha probabilmente tradito la moglie e quest’ultima è ormai disastrata mentalmente ed esaurita da una relazione che non ha più senso per lei? Lo racconta la nuova miniserie originale Sky, divisa in due episodi della durata di circa 80 minuti l’uno, che porta sullo schermo, il 13 e il 20 settembre, su Sky Serie e in streaming su NOW on demand una dramedy tutta italiana.

Ridatemi mia moglie è il nuovo lavoro nato dalla regia di Alessandro Genovesi, già autore di Può baciare lo sposo, 10 giorni senza mamma o Il peggior Natale della mia vita e altri titoli ancora, nei quali aveva coinvolto alcuni degli stessi volti ora riproposti, in primis Fabio De Luigi e Diego Abatantuono, oltre a un cast che conta anche Diana Del Bufalo, Anita Caprioli, Alessandro Betti (già noto per le sue performances comiche negli show del duo Ale&Franz, direttamente da Zelig, come Buona la prima, Improvviserai e altri ancora). Scopriamo insieme cosa abbiamo avuto modo di vedere in questi due “macro” episodi, in grado di raccontare, senza particolari colpi di scena e plot twist imprevedibili, la storia di una coppia che si barcamena, tra eventi tragicomici e poco altro di rilevante, alla ricerca della felicità. O quantomeno di una soluzione.

Ridatemi mia moglie, storia di un amore perso e confuso

Una commedia romantica adattamento della sitcom I Want My Wife Back, Ridatemi mia moglie racconta in due episodi, dove il primo ci lascia sospesi con un cliffhanger, la storia di Giovanni (De Luigi) e Chiara (Caprioli) che dopo cinque anni di relazione sembrano essere giunti al capolinea e il tentativo del marito di organizzare una festa di compleanno a sorpresa non sembra andare a buon fine. Giovanni è lo stesso che elude costantemente le avances della sua collega, e nonostante il rapporto tra lui e Chiara sia ormai logoro, sembra che solo lei se ne accorga. Giovanni è invece convinto che tutto proceda per il meglio e quando lei decide di lasciarlo con una lettera, fa le valigie e si allontana da casa.

L’uomo non si vuole dare per vinto, ed è intenzionato a riconquistare Chiara a tutti i costi, per quanto sia impossibile, tra altre persone che si mettono di mezzo nel tentativo di conquistare il cuore infranto dei due partner, ma con quale risultato?

Ridatemi mia moglie è un ennesimo prodotto che si pone sotto l’etichetta della commedia italiana, ma con scarsi risultati, guardando al risultato complessivo: in particolare nel primo episodio, i dialoghi risultano prolissi e il ritmo narrativo è lento e con particolari difficoltà nell’incedere, per quanto si possano contare anche diverse battute sicuramente ben riuscite, in particolare tra i due colleghi e amici, Antonio e Giovanni, e la presenza scenica di Abatantuono.

La problematica principale di attori come quest’ultimo e De Luigi sta però nella loro recitazione, ormai ridotti a una macchietta di se stessi: il primo che da anni si presenta sullo schermo come un benestante manager, un po’ tracotante nei suoi modi di fare, e padre di famiglia nonché inquilino di case che mettono in evidenza la sua “potenza” economica, mentre il secondo è quasi sempre l’anti-eroe della situazione, in quanto si presenta in un alternarsi tra marito incapace di mantenere relazioni e imbecille simpatico e impacciato.

Una storia che non funziona, nella coppia e sullo schermo

In un costante mix di flashback e flashforward, grazie ai quali ci viene man mano presentato un quadro sempre più ampio della relazione tra i due, di come è nata e di come si è sviluppata a tratti nel tempo, Ridatemi mia moglie di fatto non presenta alcuna situazione nuova, offrendo la storia della classica rottura di un rapporto di coppia. L'arco narrativo fatica a presentare un vero sviluppo della situazione in corso nella coppia ormai scoppiata, tra misunderstanding, tentativi mal riusciti di riallacciare il rapporto e di nascondere alla famiglia della moglie quanto stia realmente accadendo tra loro, almeno all'inizio.

Per quanto il cast sia sicuramente ben congegnato da parte della regia di Genovesi, il risultato complessivo non è però all'altezza delle loro capacità: non siamo messi di fronte a un dramma tale da sconvolgerci e colpirci, ma nemmeno a eclatanti momenti di ilarità e risate, rendendo complessivamente Ridatemi mia moglie un prodotto difficilmente indimenticabile.

Il regista ha deciso di mettere nelle mani degli attori una storia che non pone De Luigi come l'unico che subisce tutto da tutti, ma presentando una crisi complessiva, che permea la narrazione e coinvolge attivamente tutti i protagonisti, o quasi. L’amore è il sentimento che riesce meglio a scombinare le carte in tavola, presentando sulla scena sentimenti semplici che possono essere estremamente tragici e infinitamente comici.

https://www.youtube.com/watch?v=-K13qZQUPk4

Apprezzabile infine il lavoro di scenografia, restituita sullo schermo da un impianto visivo di gusto contemporaneo, unitamente a scelte stilistiche fatte negli arredi e nei colori di gusto retrò, arredi recuperati tra il moderno e il vintage, cercando di trovare un equilibrio anche con il lavoro svolto sui costumi.

La storia è ricca di ambienti diversi tra di loro: dalle case dei nostri protagonisti, agli ambienti di lavoro, ristoranti di lusso e saloni da ricevimento fanno da cornice a un racconto che alterna umorismo brillante a riflessioni più profonde sui legami sentimentali, riportando in questa serie la città di Roma attraverso quartieri meno riconoscibili, nell'intento di creare un impianto scenografico a servizio delle emozioni che il titolo vuole raccontare e dando maggiore focus alla storia, più che alla patinatura o meno delle ambientazioni e del livello estetico.

In buona sostanza, una miniserie gradevole, ma non imperdibile, né indimenticabile.