Romantic Killer, recensione: l'amore non è mai stato così bello

Romantic Killer, disponibile dal 27 ottobre su Netflix, è una serie composta da dodici puntate dalla lunghezza di venticinque minuti ciascuno

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a cura di Nicholas Mercurio

Romantic Killer, disponibile dal prossimo 27 ottobre su Netflix, è una nuova serie d’animazione giapponese composta da dodici puntate dalla durata di venticinque minuti ciascuno. È tratto dall’omonimo manga creato da Wataru Momose, che ha esordito nel 2019, aggiudicandosi il Vertical Scrolling Manga, collocandosi tra le proposte più interessanti dell’anno. Adattato e diretto da Netflix, Romantic Killer vede la partecipazione di un cast ottimo e talentuoso, con alcuni doppiatori rinomati della cinematografia nipponica come Rie Takahashi nel ruolo della giovane e spensierata Anzu.

Romantic Killer non è la classica commedia romantica

Anzu è una liceale appassionata di videogiochi, cioccolato e gatti che preferisce la solitudine e la tranquillità di una partita alla PlayStation che dedicarsi alle interazioni sociali. Ci viene presentata sin da subito come una ragazza intelligente, brava a scuola e di buon cuore, con una sola amica e una famiglia ordinaria su cui può contare, sebbene non partecipi molto alle loro attività, dedicandosi alle sue passioni. Si alza, fa colazione, va a scuola e poi ritorna a casa, passando i pomeriggi ad accarezzare il suo gatto, a mangiare cioccolato e a giocare, giocare e giocare finché non si stanca, appisolandosi sulla sedia da gaming. È un giorno come un altro, uno dei tanti, uno dei soliti, e non sembra poi tanto diverso dagli altri. Anzu sta giocando a un videogioco in stile The Sims, divertendosi a notare ogni suo singolo dettaglio, promettendo al televisore e al joypad che resterà sempre fedele alle sue tre passioni e che niente le farà cambiare idea. All’improvviso, però, dallo schermo fuoriesce Riri, una creatura armata di bacchetta che indossa un cappello da mago e si atteggia da esperto in amore.

Compie un incantesimo, togliendo alla povera Anzu i videogiochi, il cioccolato e sì, anche il suo gatto. Disperata, la ragazza comincia a cercare dappertutto i suoi preziosi averi, mettendo in scompiglio l’intera abitazione e combinando disastri di qualunque genere per riapprossimarsene. Nel frattempo, il dispettoso Riri le offre un’unica via di scampo, che potrebbe non piacerle affatto: cercare un’anima gemella e, magari, mettercisi insieme. Per quanto la proposta sia assurda, la ragazza inizialmente rifiuta, irridendo la simpatica bestiola ma sottovalutando i suoi poteri, che si manifestano in modo del tutto casuale, o così sostiene lo stesso Riri.

I genitori di Anzu, infatti, misteriosamente lasciano la figlia e la casa a Kyoto per un nuovo lavoro negli Stati Uniti, e Anzu capisce che Riri è ben più potente di quanto si aspettasse, oltre che imprevedibile. Anzu, abituandosi alla vita in totale solitudine come aveva spesso desiderato, comincia però a sentire la mancanza dei videogiochi, del cioccolato e del suo gatto. Annoiata, stufa e arrabbiata, corre in un negozio qualunque per accaparrarsi del cioccolato o qualunque merendina ne abbia il sapore, ma non trova nulla: la magia di Riri le impedisce di acquistare, toccare o vedere qualunque cosa abbia la forma di una barretta al cioccolato. Esce dal negozio, e qui fa un incontro con Tsukasa Kazuki, il ragazzo più popolare e bello della scuola, a cui rompe il cellulare in un momento di foga. Sicura che questo incontro sia frutto di Riri, la ragazza, arrossendo e facendo qualche passo indietro, scappa via da Tsukasa.

Non si può comandare l’amore

Senza fare spoiler sulla trama e in generale sulla narrazione, Romantic Killer risulta un’opera curata e appassionante oltre che originale, simpatica e forte di un umorismo che ci ha coinvolto positivamente dall’inizio alla fine. La scrittura è fedele al manga in ogni sua parte e sfumatura, e riesce a intrattenere grazie a una storia coinvolgente. I primi due episodi, volutamente introduttivi, sono partiti lenti, con poche spiegazioni e informazioni sul contesto e cosa accadeva attorno alla protagonista. Tutto è poi cambiato con la terza puntata, che ha subìto un’accelerazione del racconto inaspettato e piacevole.

La regia si è soprattutto focalizzata sulla scrittura dei personaggi: Anzu è meravigliosa, vivace, spiritosa e simpatica, e viene difficile non affezionarsi a lei per l’intera visione dell’anime. Evolve il suo comportamento e il suo carattere, diventando via via che il racconto prende forma una protagonista piacevole, divertente e sfaccettata, capace di emozionare. E poi ci sono anche gli altri protagonisti, ognuno con una caratteristica che lo rende unico e riconoscibile. Se Tsukasa è alto, bello e un cuoco abile, Junta Hayami è un impacciato giocatore di baseball che balbetta quando viene messo alle strette

Le tematiche di Romantic Killer

Romantic Killer ci è apparso come un anime classico ambientato in un liceo che vedeva protagonisti dei soliti adolescenti durante la loro crescita in momenti fuori di testa. La produzione targata Netflix, però, è ben più matura di quanto appaia, perché non approfondisce solo l’amore, l’amicizia e i valori che ci fanno andare avanti, bensì tratta di un argomento delicato come lo stalking.

Il tema è affrontato con assoluta attenzione e delicatezza, e dà priorità a ogni singolo aspetto delle emozioni umane, trasmettendo allo spettatore impotenza e dispiacere. D’altronde, di fronte a una cosa del genere non si può restare indifferenti, neanche se di fronte a noi si palesa un’ingiustizia simile. Il personaggio che commette stalking ai danni di un altro, infatti, è instabile nonché una minaccia, e viene a sapere che il ragazzo in questione è ancora in circolazione da una foto sui social. Romantic Killer è una produzione che va osservata e compresa: da un momento all’altro può presentare scene divertenti, ma improvvisamente farsi cupa a causa di situazioni del genere. È qualcosa che, considerate le premesse del contesto e della trama, non ci aspettavamo affatto.

In conclusione

Spassoso, riflessivo, coinvolgente e divertente, Romantic Killer è un film d’animazione giapponese che arriva su Netflix senza grandi proclami. Forte del successo del manga, è un adattamento fedele e memorabile, con ottime tematiche al suo interno nonché una valida regia.

Anzu è una protagonista capace di emozionare anche nella sua follia e nei suoi momenti di rabbia, dettati dalla perdita delle sue tre ragioni di vita. Nel suo percorso scoprirà tanti lati di sé e, chissà, magari troverà addirittura l’amore. Di sicuro, Romantic Killer è una produzione da tenere d’occhio soprattutto per il futuro, siccome potrebbe essere in sviluppo una seconda stagione.