Russian Doll 2, recensione in anteprima

In attesa dell'arrivo su Netflix il 20 aprile, abbiamo dato un'occhiata a Russian Doll 2 in anteprima. Un sequel complesso che vi stupirà.

Avatar di Livia Soreca

a cura di Livia Soreca

Dopo il successo del 2019 su Netflix, la serie Russian Doll sembrava giunta al termine. Lo scorso febbraio, tuttavia, sono state pubblicate le prime immagini di un'inaspettata seconda stagione. In attesa dell'arrivo sulla piattaforma streaming il 20 aprile, abbiamo potuto guardare in anteprima i 7 episodi di Russian Doll 2.

Nadia Vulvokov è la protagonista interpretata da Natasha Lyonne, nota soprattutto per il suo ruolo in Orange Is the New Black. È anche l'ideatrice della serie, insieme a Leslye Headland e Amy Poehler. Russian Doll 2 è ambientata tre anni dopo le vicende della prima stagione: Nadia torna con una nuovissima disavventura ultradimensionale, che mette insieme nuove leggi del tempo e dello spazio, molto più complicate rispetto al "semplice" loop temporale in cui lei e il suo amico Alan (Charlie Barnett) erano intrappolati.

Russian Doll: dove eravamo rimasti?

Nadia Vulvokov, newyorkese di origini ungheresi, è una programmatrice di videogiochi dalla personalità più unica che rara. Dedita all'alcol, al fumo e non solo, possiamo dire che abbia conquistato subito i fan con il suo fascino, la sua simpatia, il suo sarcasmo e il suo cinismo. Il giorno del suo trentaseiesimo compleanno, si ritrova incastrata in un terribile loop temporale che la costringe a morire ogni volta, per poi rivivere lo stesso giorno. Un incubo senza fine che, con l'aiuto di Alan, vittima dello stesso meccanismo, trova una sua conclusione alla fine della prima stagione.

Il finale non faceva certo pensare ad un sequel, eppure Netflix ci ha stupiti con una nuova disavventura, molto più complessa di questa. Protagonista indiscusso è sempre il tempo: Nadia, ormai quasi quarantenne, si ritrova sul vagone di un treno che, come ben presto scoprirà, è in grado di viaggiare nel tempo. La protagonista si ritrova subito catapultata negli anni '80, ma non nelle vesti che ella si aspetta. In seguito ad alcune scoperte, Nadia proverà a cambiare il passato per condizionare il presente, con risultati davvero bizzarri.

Russian Doll 2: un sequel convincente

Mentre nella prima stagione il tempo era fermo, Russian Doll 2 ci ha mostrato un percorso dinamico. Come la stessa Nadia intuisce, il treno attraversa un wormhole che le permette di spostarsi avanti e indietro nel tempo e, talvolta, nello spazio, in maniera per nulla casuale. Il passato, di cui finora avevamo avuto solo un assaggio, qui prende vita, andando ad arricchire situazioni e snodi di trama che gli episodi del 2019 avevano solo accennato. In effetti, un sequel con avvenimenti successivi avrebbe forse messo a rischio la serie. Cos'altro inventare? Come era possibile una evoluzione alla luce di una prima stagione di fatto chiusa? L'espediente del viaggio all'indietro permette di ancorarsi a qualcosa che già conosciamo, senza dover proseguire verso una direzione che, forse, avrebbe convinto molto meno. Insomma, è una scelta forse meno coraggiosa, ma pur sempre efficace e di grande impatto.

La situazione si complica

Russian Doll 2 è molto più ricca, sotto diversi punti di vista. Nadia e Alan, per una coerenza narrativa, erano prima costretti a frequentare sempre i medesimi luoghi; i nuovi episodi, invece, ci mostrano diverse ambientazioni, nel presente e nel passato, che spesso coincidono persino con diverse città. C'è un'estrema cura per i dettagli, volta ad indentificare diverse epoche: il primo episodio, ad esempio, mostra bar anni '80, insegne, volantini, e tanto altro. Allo stesso modo, anche l'aspetto e i costumi dei personaggi sono fedeli al periodo storico rappresentato, come pure la colonna sonora, che sin dalla prima stagione ha sempre rappresentato una componente essenziale e accurata.

La molteplicità di luoghi, insieme agli ingranaggi che legano i viaggi temporali tra loro, danno vita ad una stagione vorticosa, motivo per cui consigliamo una visione a piccole dosi. Il filo conduttore non è sempre facile da seguire, e forse alcune dinamiche non trovano una vera e propria risposta. Nonostante sembra spesso che alcuni espedienti siano privi di logica - per quanto si possa parlare di logica in tal caso - la trovata alla base di Russian Doll 2, tutto sommato, funziona e piace. Si riesce persino a non cadere nella banalità o nel "già visto". Anzi, l'irriverente personaggio di Nadia non perde occasione per prendersi gioco dei cliché presenti nei film sui viaggi nel tempo, un aspetto meta-teatrale che abbiamo apprezzato.

Mai dimenticare le origini

Gli anni passano, ma Russian Doll 2 non abbandona le caratteristiche che hanno contraddistinto la stagione precedente. Alcuni vecchi set sono ricostruiti alla perfezione, ma anche all'interno di un contesto tutto nuovo l'atmosfera e il tenore del 2019 non si perdono mai. I nuovi episodi mantengono la stessa estetica, nei colori e nello stile. La sceneggiatura continua ad essere brillante e la nostra Nadia sembra sempre la stessa, con la sua battuta pronta e il suo caratteraccio che noi adoriamo. Qui bisogna fare attenzione: sicuramente il suo personaggio subisce un'evoluzione, ma Natasha Lyonne, nonostante il tempo trascorso, riesce ad incarnare perfettamente la donna che ci ha colpito tre anni fa, non tradendo mai il suo modo di essere. Russian Doll 2 ci mostra una stagione credibile e in armonia con l'intero prodotto Netflix, e non un sequel di circostanza che, come accennato, avrebbe rischiato di rovinare il progetto primario.

Una regia spettacolare

In occasione della nuova stagione, Russian Doll ha voluto superare ciò che è stato compiuto finora, puntando molto non soltanto su una sceneggiatura articolata ma anche su un lavoro di regia sempre più impegnativo. Le riprese sono decisamente più dinamiche, giochi di luce e movimenti di camera restituiscono spesso effetti quasi allucinogeni, totalmente distaccati dalla realtà tangibile, in comunione con ciò che accade puntata dopo puntata.

Troviamo spesso scene in cui i personaggi sono immersi nel vuoto, come pure sequenze con luci al neon, immagini caleidoscopiche e inquadrature instabili, in linea con il preciso momento narrativo o con una particolare sensazione di Nadia che, per forza di cose, è efficacemente trasmessa allo spettatore. Insomma, anche su questo versante Russian Doll 2 si presenta come un progetto molto più ambizioso. Se talvolta cade nell'eccesso, in molte occasioni esso risulta un vero passo avanti.

Russian Doll 2: conclusioni

Tra le novità di Netflix di aprile 2022, Russian Doll 2 è proprio quel sequel che non ci aspettavamo, di cui forse non si sentiva un vero e proprio bisogno, vista la compiutezza della prima stagione. Eppure i nuovi 7 episodi riescono a sorprendere lo spettatore con dinamiche inedite, con una sceneggiatura complessa che spesso rischia di disorientare il pubblico, immergendolo però nella medesima situazione che vivono i protagonisti. Le scelte stilistiche e di regia contribuiscono a questo senso di immedesimazione, dando vita ad un'opera più articolata e più ambiziosa che riesce nel proprio intento, almeno fin quando i meccanismi non fuoriescono da uno schema logico volto a conferire un minimo di credibilità.