San Francisco, il ritorno di Reiner Knizia | Recensione

Reiner Knizia, creatore del gioco da tavolo Lost Cities, ritorna sul mercato con un titolo incentrato su San Francisco. Ecco la recensione!

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a cura di Giovanni Arestia

Reiner Knizia, uno dei creatori di giochi più noti al mondo fra i quali spicca anche il cult per due giocatori Lost Cities, ritorna sul mercato con un titolo incentrato sulla città di San Francisco. Il titolo di questo nuovo prodotto è, appunto, San Francisco e consiste in un gioco strategico di costruzione di città da due a quattro giocatori ambientato nella prima metà del 20° secolo, periodo in cui la metropoli californiana ha visto una crescita e un cambiamento significativi. Infatti, dopo che la Grande Depressione colpì tutti gli Stati Uniti, gli abitanti di San Francisco furono in grado di riconquistare la grandezza della loro città attraverso eventi come l'Esposizione Internazionale del Golden Gate nel 1939, trasformandola in una delle località più prestigiose caratterizzata da un'architettura impressionante, gran parte della quale è stata progettata e costruita all'inizio del 1900. Ed è proprio nella veste di ambiziosi urbanisti che i giocatori avranno un impegno diretto in questa particolare parte della storia della città, gareggiando tra loro per creare più magnificenze possibili. Scopriamone di più in questa recensione della versione localizzata in italiano da Asmodee Italia.

San Francisco: unboxing e materiali

La scatola di gioco, di forma rettangolare e dalle dimensioni generose per contenere al suo interno numerosi componenti, presenta una grande cura realizzativa sia per i materiali usati che per l'illustrazione molto dettagliata e colorata di uno scorcio di San Francisco. Una volta aperta, conservati all'interno di un organizer di cartone molto elegante e anch'esso decorato con una coloratissima illustrazione, sono presenti 4 plance città, una plancia progetti, una plancia punteggio, 87 carte progetto, 6 carte bonus, 12 segnalini contratto, 1 segnalino medaglia del maestro costruttore, 23 segnalini punto, 12 segnalini bonus, 10 segnalini fondamenta, 28 pedine tram, 9 grattacieli e un regolamento.

La maggior parte dei componenti di gioco sono realizzati in cartoncino spesso, soprattutto i bellissimi grattacieli tridimensionali da montare (sarà necessario farlo solo la prima volta che si prepara il gioco) che risultano robusti e resistenti. Le carte sono in cartoncino retinato per essere facilmente mischiate in sicurezza anche senza bisogno di bustine protettive e, così come le varie plance, presentano delle eleganti stampe color pastello delle varie zone edificabili di San Francisco. Le pedine tram, di colore giallo, sono realizzate in legno: non spiccano per i dettagli estetici, ma sono ben intagliati. Da segnalare, purtroppo, la mancanza di sacchettini di plastica (ad eccezione di quello per le pedine tram) per conservare i vari componenti del gioco che, quindi, tenderanno a mischiarsi e a muoversi nell'organizer durante i vari spostamenti. Infine il regolamento è semplice da comprendere e ben organizzato, con tanti comodi esempi visivi e qualche curioso suggerimento.

La rinascita della città partendo dai progetti

San Francisco è un gioco strategico con qualche leggero elemento gestionale per 2-4 giocatori di età superiore ai 12 anni e dalla durata media compresa tra 45 e 60 minuti. Il setup di gioco è abbastanza semplice e veloce e si differenzia a seconda del numero di giocatori. Consiste unicamente nel distribuire le plance città ai vari giocatori, posizionare le plance progetti e punteggio al centro tra i due giocatori con tutti i relativi segnalini e le pedine tram, mescolare le carte progetto e il gioco è fatto. Il gioco si struttura in turni variabili, poiché la fine viene decretata o quando l'ultimo segnalino fondamenta viene collocato su una carta progetto o quando un qualsiasi giocatore riempie completamente la propria plancia città di carte progetto. In ogni turno si devono effettuare una delle seguenti azioni:

  1. collocare un progetto
  2. finalizzare un progetto

Il primo consiste nel pescare una carta in cima al mazzo dei progetti e collocarla in faccia in su in una delle tre colonne sotto la plancia progetti. Tra queste carte vi possono essere anche alcune che presentano il simbolo fondamenta, pertanto va aggiunto un relativo segnalino presente sulla plancia progetti. Il secondo, invece, consente di prendere tutti i progetti da una colonna sotto la plancia progetti. Questa azione può essere effettuata solo se il numero di contratti a disposizione è inferiore al numero di carte progetto presente in una determinata colonna. I contratti si acquisiscono proprio effettuando la suddetta azione e nel caso in cui tutti i giocatori posseggono almeno un contratto, allora tutti restituiscono un contratto. Le carte progetto possono essere collocate nella propria plancia città in qualsiasi ordine, ma rispettando sempre la "regola della sinistra", ovvero che la carta va messa sempre nello spazio più a sinistra nella plancia nelle zone relative al suo colore. Le carte possono essere interamente collocate, solo alcune o nessuna di loro decidendo di scartarle e rimetterle nella scatola.

Le carte progetto sono differenziate in 6 colori differenti: i 5 colori pastello che rappresentano i quartieri di San Francisco e le carte nere universali collocabili su una qualsiasi riga di qualsiasi colore. Il primo giocatore che completa la costruzione di un quartiere, ovvero che termina, con la quinta carta, una riga, riceve un segnalino di completamento del quartiere. Alcune carte progetto presentano anche dei binari del tram o rappresentano una rimessa. I binari servono per creare una rete tranviaria, ma devono necessariamente essere collegati a delle rimesse per poter funzionare. Quando una o più carte vengono collegate a una rimessa o a un'altra carta già collegata a una rimessa, si posiziona una pedina tram utile alla fine del gioco (nella carta rimessa la pedina viene messa automaticamente).

Una vittoria sul filo del rasoio

Le carte progetto, inoltre, presentano dei simboli particolari oltre a quello delle fondamenta e del tram, ovvero operai e compasso. I primi indicano l'eventuale valore della carta e non solo vengono sommati a fine gioco per capire chi ha il quartiere col valore più alto, ma sono fondamentali per costruire i grattacieli sulle fondamenta: questi possono essere costruiti solo se la somma dei valori delle carte adiacenti è pari o superiore a 7 (alcune carte permettono di ridurre di uno la suddetta somma). Il compasso, invece, è il simbolo bonus e si una sola volta per quartiere quando nello stesso sono presenti due carte con il medesimo simbolo. Ciascun quartiere ha assegnati segnalini bonus o carte bonus unici e ce ne sono solo tre per ogni tipo per tutti i giocatori. Infine tra le carte progetto spiccano anche le piazze cittadine che conferiscono un valore di 4 solo se è adiacente ad almeno una carta che faccia parte della rete tranviaria con un tram, altrimenti il suo valore finale è zero.

A fine partita i giocatori ricevono segnalini vantaggio a seconda di vari fattori. Si inizia contando i valori delle carte progetto presenti nei vari quartieri, si continua contando il numero di tram presenti nella rete tramviaria, poi si contano il numero di grattacieli costruiti e si vede a chi assegnare la medaglia del maestro costruttore la quale viene assegnata al primo giocatore che costruisce un grattacielo, ma poi passa al giocatore che ne ha costruiti di più. Una volta effettuati questi conteggi e assegnati tutti i vari segnalini vantaggio, si passa al conteggio finale di quest'ultimi: chi ha più punti vittoria è il vincitore. In caso di parità, lo è chi ha più pedine tram sulla plancia.

Un fattore aleatorio tanto piccolo quanto determinante

San Francisco è un gioco da tavolo dalle meccaniche generali alquanto classiche dei giochi strategici, ma con un pizzico di aleatorietà data dalla pesca delle carte e da guizzi di originalità come la pianificazione dei progetti a partire dalla sinistra del tabellone, la suddivisione dei quartieri in base ai colori e la possibilità di formare una rete tranviaria e costruire grattacieli come bonus di fine partita. Le regole non sono complesse, si imparano in pochi minuti e permettono di far divertire ogni tipologia di pubblico, dai più esperti ai novizi puri, tuttavia non sono banali perché richiedono un grado di attenzione molto alto. L'interazione tra giocatori è data unicamente dalle colonne di carte che si vengono a creare ogni volta che si decide di collocare un progetto, ma proprio perché l'azione di finalizzare i progetti richiede di pescare tutte le carte di una colonna, bisogna stare attenti a non avvantaggiare troppo gli avversari guardando le loro plance e cercando di preventivare le loro mosse. Allo stesso tempo, però, bisogna fare in modo di creare una combinazione di carte e di scelte che possano avvantaggiare noi stessi, quindi il ventaglio delle scelte si fa tutt'altro che semplice. Se, poi, si considera che i bonus sono solo tre per ogni colore, compreso quelli jolly, è chiaro che bisogna davvero calcolare con precisione ogni scelta.

Il fattore aleatorio, tuttavia, per quanto sia limitato unicamente alla pesca delle carte progetto, diviene il fulcro dell'intero gioco. Le uniche due azioni da compiere sono direttamente collegate alla pesca delle carte e in base a quest'ultima si determina anche la fine del gioco. Proprio su quest'ultimo punto, c'è un aspetto che ci ha convinti poco ovvero che, come detto poco sopra, una partita può terminare se l'ultimo segnalino fondamenta viene collocato su una carta progetto. Questo significa che pescare carte diviene una sorta di clessidra dal tempo fortemente variabile a seconda di come si mescola il mazzo e dalla fortuna (o sfortuna) di far capitare le carte fondamenta troppo in alto o troppo in basso. Per fare due esempi, durante le varie partite di prova, c'è capitato di vedere una partita in due giocatori durare esattamente 10 minuti perché le carte fondamenta erano messe tutte nelle prime posizioni e un'altra partita in 3 giocatori più di un'ora perché, al contrario, erano tra le ultime posizioni e nessuno aveva intenzione di completare la propria plancia in attesa di progetti più vantaggiosi. Questa caratteristica è allo stesso tempo tanto positiva quanto negativa: riesce a mantenere alta la tensione e la suspense perché non si sa mai dove potrebbero essere posizionate le suddette carte all'interno del mazzo, ma allo stesso tempo potrebbe rendere le partite frustranti quando ci si rende conto che la fine è esageratamente vicina senza che venga lasciato ai giocatori alcun margine di miglioramento della loro posizione in classifica.

Conclusioni

In conclusione San Francisco è un buon gioco da tavolo strategico con qualche piccolo elemento gestionale e una tanto semplice quanto importante componente aleatoria che nasconde luci e ombre. Dal punto di vista qualitativo siamo su livelli davvero alti, sia per quanto riguarda i materiali usati sia per il design curato nei minimi particolari iniziando dalla scatola per finire ai numerosi segnalini presenti al suo interno. Consigliamo il titolo a ogni tipologia di giocatore, ma devono piacere quei giochi che alla base hanno una durata totalmente casuale che crea una tensione perenne e spinge l'asticella della sfida a livelli, a volte, innaturalmente e involontariamente alta.