Sansone, recensione: un film d'animazione spensierato

Sansone è appena arrivato su Netflix. L'alano pasticcione vive una nuova disavventura, in una versione animata senza troppe pretese.

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a cura di Livia Soreca

Sansone è una delle novità Netflix di maggio 2022. Diretto da Mark A.Z. Dippé e prodotto da StoryBerry e Legacy Classics, questo nuovo film d'animazione è tratto da Marmaduke, fumetto di Brad Anderson. Il noto cane pasticcione torna in una disavventura tutta nuova, dopo ben 12 anni dall'ultimo adattamento cinematografico, l'omonimo live action diretto da Tom Dey per la 20th Century Fox (acquistate Sansone (2010) in versione Blu-ray su Amazon). Questa simpatica commedia senza età è riuscita a dare qualcosa in più rispetto al suo predecessore?

Sansone: una commedia ultraleggera

La storia, scritta da Byron Kavanagh, comincia con una festa nel giardino della famiglia Winslow. Il cane è in casa, in punizione: tutti conoscono la sua indole. In seguito ad un disastroso incidente, la famiglia decide di affidarlo ad un educatore professionista: Guy Hilton. Una sfida quasi impossibile per entrambi; l'obiettivo? Diventare un Campione e gareggiare in un concorso per cani.

Sansone si presenta come la classica commedia per famiglie, dalla trama semplice e lineare, seguendo la consueta direzione della fabula: una situazione iniziale, lo sconvolgimento di essa, lo svolgimento delle peripezie, la Spannung, ossia il momento di massima tensione, e infine la conclusione con lieto fine. Senza alcuna struttura artificiosa, dunque, il film di Dippé risulta essere ciò che di più basilare ed essenziale ci si possa aspettare. Non ci sono particolari colpi di scena e la narrazione procede in maniera scorrevole, senza grandi momenti di spicco. Un racconto senza alcuna pretesa se non quella di allietare il pubblico. D'altronde, si tratta di un film senza età: letteralmente, Netflix lo consiglia da zero anni in su. Non c'è quindi la necessità di creare qualcosa di più complesso.

Una comicità affievolita

All'interno della narrazione, alcune sequenze sono forse un po' prevedibili, figlie di gag comiche tipiche di questo genere. Si può dire che il vero focus di Sansone siano perlopiù il messaggio positivo e la morale rivolti al pubblico: la fiducia in se stessi, la possibilità di cambiare se si vuole. Il carattere comico, invece, invece, non è del tutto messa a fuoco, fatta eccezione per qualche scena esilarante in cui si sfrutta la tragicommedia. Ancora, si può notare una citazione della saga di Star Wars che, nel contesto, fa tanto ridere. I pochi momenti che suscitano davvero il riso sono dunque circondati da un tenore che tende ad essere meno divertente, pur non perdendo una "simpatia" di fondo, tipica non solo della commedia per famiglie ma anche dei film con personaggi del regno animale.

Una storia moderna... ma non troppo

Il film di Dippé è di ambientazione contemporanea. Smartphone, social media, video che diventano virali: sono tutti elementi che chiariscono fin da subito l'ambientazione negli anni correnti. Una storia come quella di Marmaduke, fumetto nato negli anni '50, ha risentito di forti cambiamenti nel corso del tempo. Ha subito, di volta in volta, una modernizzazione fino al nuovo millennio. Anche gli adattamenti cinematografici sono figli di questo aggiornamento graduale.

Sansone e Scooby a confronto

Si nota un'operazione a cui il pubblico ha già assistito nel 2020. Questa versione animata, infatti, ricorda molto Scooby! di Tony Cervone, primo prodotto in 3D della lunghissima saga del mistero. Anche in quel caso, c'era l'esigenza di adattare i protagonisti ad un mondo tutto nuovo ed ultramoderno. Era costante, per esempio, il riferimento al mondo della tecnologia e dei social network. Oltretutto, la somiglianza tra i due cani, Sansone e Scooby, è fin troppo evidente, tant'è che ne viene fatta una vera e propria citazione. Mentre l'esperimento di Cervone riusciva pienamente nel suo intento, quello di Dippé si interfaccia con una questione particolare. La sceneggiatura di Kavanagh è ancorata ad un filone cinematografico e televisivo molto in voga negli anni '90 ma soprattutto nei primi anni Duemila.

Il pretesto narrativo, pur cercando di inserire elementi fortemente contemporanei, è come intrappolato in quella lunga serie di commedie con animali parlanti - soprattutto cani e gatti - che, di fatto, possiede una comicità tutta sua. Insomma, un film come Sansone sembra appartenere ad una tradizione cinematografica ben lontana dai nostri giorni. Tra l'altro, anche la colonna sonora fa molto primi anni '00. Non è chiaro, a questo punto, se ci sia effettivamente l'intenzione di creare qualcosa di molto moderno; è più probabile che l'ambientazione odierna sia stata una scelta di default. Sta di fatto che i due aspetti contrastanti coesistono e, in qualche modo, stridono.

L'estetica di Sansone lascia qualche perplessità

Un ulteriore aspetto che allontana quest'opera dal suo anno d'uscita è senza dubbio lo stile. Sansone è realizzato quasi totalmente in CGI dallo studio StoryBerry, fatta eccezione per i titoli di testa e di coda in 2D, un chiaro omaggio al fumetto di Anderson. Lo studio possiede un modesto portfolio d'animazione, che va dal 2006 con The Reef fino al 2017 con Spark e The Nut Job2.

Sicuramente una sorta di tratto distintivo, ciò che colpisce subito è il character design. Tutti i personaggi hanno un forte aspetto caricaturale, quasi grottesco. Le donne hanno i fianchi accentuati, gli uomini hanno gambe lunghissime e sottili, i nasi sono pronunciati e spigolosi. Questi sono gli esempi più ricorrenti. Queste linee guida danno poi spazio alla creazione di figure che riescono a differenziarsi dalle altre proprio grazie all'accentuazione di un particolare fisico. Il risultato è quello di un cast stravagante, che può piacere o meno.

La loro animazione pecca spesso di poca fluidità, quasi ad evidenziarne il carattere spigoloso. Occasionalmente, alla computer grafica si uniscono effetti bidimensionali, come le lacrime o l'acquolina alla bocca, un mix di stili piuttosto sporadico, che non guasta la visione ma ci si chiede il motivo dietro questa particolare scelta. Arriva ora il vero tasto dolente: il background. Se i personaggi grotteschi possono stuzzicare la curiosità o meno, le ambientazioni portano lo spettatore indietro nel tempo. Più volte gli esterni mostrano una grafica che ricorda vagamente i videogiochi per console di qualche decennio fa.

Un boccone amaro da digerire, in un panorama d'animazione in cui ormai si fanno passi da gigante verso la realizzazione di elementi realistici. Ancora una volta, il film di Dippé si rivela un progetto controverso: probabilmente non c'è un vero tentativo di eguagliare o superare prodotti odierni, ma il confronto è inevitabile e il divario nella qualità estetica è fin troppo evidente. Sansone si conferma un'opera fuori dal proprio tempo.

Commento finale

Questa novità di Netflix è davvero un'opera senza pretese, eppure qualcosa fa discutere. Se da un lato siamo di fronte ad un film piacevole, pur con pochi ma potenti elementi di forte ilarità, dall'altro lo stile - grafico ma anche narrativo - si rivela disorientante per un film d'animazione del 2022. Sansone resta ancora legato ad una tradizione ormai superata. Come spesso accade, alcune opere appartengono ad un tempo ben preciso, e proporle in un determinato contesto o periodo rischia di non convincere pienamente. Un film modesto che non spicca nel panorama d'animazione perché forse non vuole farlo, ma che, al tempo stesso, lascia posto ad alcune perplessità importanti.