Seconda Chance: la recensione

Un Flip and Write in cui i giocatori dovranno disegnare dei polimini, cercando di ottimizzare gli spazi, proprio come nel tetris. Facile e veloce, alla portata di ogni giocatore, neofita o esperto, in una sfida all'ultima carta.

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a cura di Alessandro Pabis

In Seconda Chance i giocatori, scegliendo fra due carte ad ogni turno, dovranno disegnare un oggetto, riempiendo man mano il proprio foglio. Lo scopo sarà quello di ottimizzare al meglio ogni piazzamento cercando di lasciare meno spazi vuoti degli avversari. Come ultima possibilità, se impossibilitati dal proseguire, si potrà girare un'altra carta, come seconda chance. 

Seconda Chance è il nuovo gioco di Uwe Rosenberg, autore tedesco di conclamata bravura, capace di trasformare in oro qualsiasi cosa esca fuori dalla sua testa. Sarà riuscito anche questa volta a creare un gioco degno della sua nomea? Scopriamolo insieme.

Dalla Russia con amore

Quando nel 1984 un certo Aleksej Leonidovič Pažitnov, addetto informatico presso l'accademia delle scienze dell'U.R.S.S. iniziò a lavorare al proprio videogioco Tetris, difficilmente si sarebbe mai immaginato di tutto il successo che ne sarebbe conseguito. Appassionato di videogiochi e game designer per diletto, in un periodo in cui programmare era una sfida infinita nel cercare di spremere la poca memoria a disposizione da macchine arcaiche, ebbe l'intuizione che lo rese celebre. Tetramini, piccoli oggetti composti da quattro cubetti, di varie forme, che cadendo sullo schermo andavano a formare delle linee. 

Il gioco lo conosciamo tutti, un successo di dimensioni planetarie, tanto da diventare oggetto di discussione al Cremlino, alimentando tensioni con altri paesi coinvolti nella distribuzione e commercializzazione, come in una vera e propria spy story. Impossibile pensare che questo videogioco non abbia ispirato altri designer, come ad esempio un giovane Rosenberg, che ad un certo punto della propria carriera ludica, inizia ad adattare la meccanica ad incastro del Tetris, portandola ad un piano fisico e sviluppandola tanto da farne un proprio marchio di riconoscimento.

Esiste sempre una seconda chance

In questo gioco i partecipanti si troveranno alle prese con una continua scelta fra due carte che, girate ad ogni round, rappresenteranno delle forme geometriche dette polimini. Una volta individuata la carta più congeniale, i giocatori dovranno ricopiare sulla propria tabella di gioco l'immagine scelta, avendo cura di non commettere errori. Lo scopo sarà quello di riempire la propria area di gioco, ottimizzando gli incastri, ponendo attenzione a non sovrapporre i polimini disegnati e a non uscire fuori dai bordi, al fine di lasciare meno spazi vuoti dei propri avversari.

Giunti al momento in cui uno dei giocatori non potrà disegnare alcun oggetto proposto, senza contravvenire alle regole, avrà a disposizione una seconda chance, ovvero potrà pescare un'ulteriore carta. Se la nuova carta permetterà al giocatore di proseguire il gioco, si procederà come sempre, se altrimenti anche questa seconda chance non avrà dato esito positivo, il giocatore verrà eliminato.

L'unico vantaggio per il primo eliminato sarà quello di poter cerchiare un quadratino della propria plancia, assegnandogli il numero 1. Quando tutti i giocatori avranno finito di giocare, si procederà al conteggio dei punti, dove chiaramente chi avrà meno quadrati inutilizzati liberi, sarà il vincitore. In caso di pareggio, il giocatore con il numero 1 in plancia sarà avvantaggiato ed eventualmente considerato il vincitore.

Basta un minuto...

Il regolamento è davvero poco più di quanto scritto qui sopra, ci sono tredici carte iniziali fra cui ne verrà assegnata una a caso, ad ogni partecipante, e da cui bisognerà partire a disegnare il polimino al centro della griglia. I pezzi potranno essere disegnati ruotati e addirittura specchiati, così da avere per ogni oggetto fino a otto diverse configurazioni.

La semplicità del regolamento e la velocità di esecuzione sono il punto di forza del prodotto che, sfruttando un sistema di gioco conosciuto, come quello degli incastri stile Tetris, riesce ad essere facilmente assimilabile da qualsiasi giocatore. Basta un minuto per spiegare il regolamento e una decina per giocare una partita, perfetto per essere apprezzato anche da chi non ha confidenza con questo genere di prodotti.

L'idea della seconda chance, che forse può sembrare semplicemente un sistema per aiutare i giocatori in difficoltà, si rivela essere invece un momento eccitante, un diversivo in cui, seppur in balia del caso, viene aggiunta una variazione di ritmo che lascia quel piccolo brivido ai giocatori.

In solo o in compagnia...

Il gioco è un ottimo passatempo, se affrontato in modalità solitario riesce a catturare la mente del giocatore, portandolo a continue valutazioni degli spazi, alla ricerca del migliore posizionamento. Giocando da soli a Seconda Chance si può affrontare la sfida in maniera rilassata, disegnando ogni oggetto con cura, per il piacere di riempire il foglio ad arte, a differenza del gioco in due o più giocatori dove si tenderà a diventare più concreti. Giocato in più giocatori è inoltre concreta la possibilità di essere corrotti dall'esecuzione dei propri avversari, finendo per fare scelte forse in maniera più approssimativa, meno ragionata, livellandosi alle tempistiche degli avversari. Non c'è limite di tempo, ma è inevitabile che ci sia un adeguamento nella velocità di esecuzione, anche involontario. Addirittura con giocatori più competitivi, abbiamo registrato una sorta di gioco nel gioco, fatta di sfottò per destabilizzare gli avversari più lenti o meno abili con la matita in mano, rendendo la sfida più accanita e caciarona.

Proprio per questo le partite in più giocatori, salvo casi in cui si avrà a che fare con gente troppo riflessiva, si attesteranno generalmente su tempi anche più brevi rispetto a quelle in solitario.

La sfida vera e propria risiederà nel restare concentrati, senza perdere di vista ogni carta appena uscita, memorizzando ogni polimino, cercando di creare spazi in previsione di quanto rimasto nel mazzo, nella speranza che prima o poi quello stesso spazio possa essere riempito dalla carta adatta. La difficoltà potrebbe nascere nel momento in cui, puntando a più simboli su più zone, queste decidessero di capitare in contemporanea, mettendo i giocatori davanti ad una scelta difficile.

Un gioco che consigliamo a...

Seconda Chance nasce cavalcando l'onda del fenomeno del momento, il roll and write, tira il dado e scrivi, in questo caso potremmo definirlo più flip and write, volta la carta e scrivi, ma il concetto cambia poco. Questo sistema di giochi hanno dalla loro parte un'accessibilità tale da permettere a chiunque di iniziare a giocare in brevissimo tempo. Non c'è bisogno di avere chissà quale cultura ludica, servono solo le capacità di base di cui ogni persona, dagli otto anni a salire, normalmente dispone. Certo potrebbe essere giocato anche dai sei anni, ma difficilmente dei bambini così piccoli troverebbero divertente un gioco del genere. Il gioco in solitario è molto rilassante, sicuramente più gratificante di una sfida con la settimana enigmistica, ma non ci si può aspettare un livello di coinvolgimento molto più articolato. Giocato in gruppo invece riesce a coinvolgere e divertire chiunque, creando una sfida nella sfida, in un continuo confronto sulle qualità artistiche dei partecipanti. Un'ottima soluzione per avvicinare e introdurre nuovi giocatori, ma molto piacevole anche per concludere le serate di quelli più esperti.

Un'occhiata ai materiali

All'interno di una scatola compatta, comoda da portare dietro con sé troviamo:

  • 56 carte tessera
  • 1 blocchetto di fogli griglia
  • 1 regolamento
  • 6 Matite

Proprio le matite sono una gradevole sorpresa, in quanto non presenti nell'elenco sul retro scatola, ma ugualmente alloggiate all'interno. Un'accortezza dell'editore MS Edizioni che aggiunge valore al prodotto, permettendo di giocarlo immediatamente, pronti a qualsiasi evenienza. Non è cosa da poco!Le carte, formato 44x68 cm, risultano sufficientemente rigide e adatte al compito che devono assolvere. Il regolamento, un foglio A4 ripiegato in quattro, risulta di facile comprensione e alla portata di chiunque. Ad una prima lettura non si corre il rischio di perdersi in alcun dubbio, supportati anche da diverse immagini con esempi, permettendo così di giocare in brevissimo tempo.

In conclusione

L'autore Uwe Rosenberg è una celebrità del settore ludico internazionale, ultimamente però la sua creatività pare essersi fossilizzata su certi concetti di gioco ripetitivi, sfruttando più volte le stesse idee. Anche con Seconda Chance si è rimasti in una zona di comfort, utilizzando l'ormai abusato sistema alla Tetris già visto negli ultimi suoi lavori, ma questo perché? Semplice, perché è un sistema che funziona ancora bene e che da garanzie. Il gioco è semplice, immediato e molto piacevole, non originale forse, ma davvero ben concepito e soprattutto appagante.

Sia che si giochi in solitario che con altre persone, si ha una piacevole sensazione a rimirare il proprio lavoro a fine partita. Probabilmente sul gioco pesa un po' la decisione di utilizzare una grafica così povera, funzionale certo, ma a tratti banale, spostando troppo l'ago della bilancia sulla praticità, a discapito della bellezza. Poco male, toccherà ai giocatori aggiungere il lato artistico mancante, abbellendo i propri schemi con tratti trasversali e pallini a pois.

Seconda Chance è divertente, veloce, fruibile a più livelli di gioco e quindi adatto a chiunque, ma soprattutto longevo. Uno di quei giochi da cui sarà difficile staccarsi e che promette di essere intavolato innumerevoli volte, regalando ogni volta un sorriso.