Selfish - Space Edition: la recensione. Nello spazio con carenza di ossigeno

Selfish - Space Edition: un filler senza esclusione di colpi in cui ci può essere un solo vincitore. Anche a costo di perdere tutti.

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a cura di Silvio Colombini

Un equipaggio disperso nello spazio, uno shuttle con un solo posto libero ,una scorta di ossigeno sempre più limitata e una sana dose di cattiveria: ecco la ricetta di Selfish - Space Edition, il gioco da tavola che, per qualche minuto, rende divertente essere egoisti fino alla morte.

Houston abbiamo un problema...

In Selfish i giocatori, da 2 a 5, vestiranno i panni, anzi le tute, di un gruppo di astronauti in missione nello spazio: nel corso di una "camminata esterna" però l'ossigeno inizierà a scarseggiare e dovranno fare rientro nel loro shuttle prima che sia troppo tardi.Purtroppo per loro però ci sarà un unico posto disponibile per garantirsi la salvezza  e i giocatori saranno chiamati a mettere da parte ogni forma di altruismo, amicizia e fair-play in quanto solo uno, il più spietato, potrà sopravvivere, mentre gli altri andranno incontro ad una morte ingloriosa.

Un gioco dalle meccaniche semplici e immediate risulta perfetto per farsi qualche risata in compagnia e tirare qualche tiro mancino ad amici e nemici senza dover passare troppo tempo a meditare sulla mossa da fare o perdersi in complicati calcoli ma dove, allo stesso tempo, sarà necessaria una piccola dose di furbizia e strategia per evitare di essere vittima dei "magheggi" altrui...o dei propri.

Partenza in 3...2...1...

La preparazione della partita prende davvero pochissimo tempo: scelto il colore della carta del proprio personaggio e prelevate le nove carte iniziali (5 ossigeno e 4 carte gioco),  basterà mettere sul tavolo il mazzo delle carte Spazio e le carte Gioco rimaste per poter cominciare. In tutto meno di due minuti. Anche lo spazio necessario a giocare è decisamente ridotto: nella peggiore delle situazioni. giocando in 5, basterà una superficie di circa 60*60cm.

L'aspetto scanzonato e goliardico che fa da filo conduttore al gioco è presente fin da subito: a dare il via alle danze sarà, da regolamento, il più anziano dei giocatori visto che è quello a cui resta meno da vivere...Fatti i debiti scongiuri ci si potrà focalizzare sull'obiettivo vero e proprio: coprire le sei caselle che separano i giocatori dallo shuttle, e dalla vittoria, prima degli altri, cercando di farlo senza restare privi di ossigeno.La meccanica di gioco è davvero semplice: nel proprio turno ogni giocatore potrà pescare una carta Gioco, usarne una o più per compiere le proprie mosse e, infine, decidere se muoversi o restare fermi.

Egoismo, fortuna e...un bel respiro

In questa semplice struttura, ognuna delle tre categorie (Gioco, Spazio e Ossigeno)a cui appartengono le carte sarà importante, a volte letteralmente vitale:

Le Carte Gioco permetteranno a giocatori di interagire in maniera diversa tra loro: ci sono otto effetti possibili che passano dal derubare altri giocatori, danneggiare le loro tute, invertire le proprie posizioni ed avanzare lungo la strada senza sforzo. Salvo che nelle partite a due giocatori, dove è concessa una sola azione, sarà possibile giocare tutte le carte Gioco che si vuole.Le Carte Spazio entrano in gioco invece quando si avanza, andando ad occupare l'area vuota dietro di noi, influenzando in maniera positiva o negativa la nostra "camminata": ci sono ben dieci diversi effetti: alcuni saranno positivi, ma la maggior parte saranno fonte di sorprese non sempre gradite: potremo perdere carte, posizioni o, nel peggiore dei casi, ossigeno; nel bene o nel male saremo costretti a subirne gli effetti!Le Carte Ossigeno, infine, sono l'elemento più importante del gioco: se in un qualunque momento, anche nel turno degli altri giocatori, dovessero finire si perde. Anche se si dovesse essere l'ultimo giocatore in gara: il rischio che questa lotta senza esclusione di colpi finisca senza vincitori non è poi così remoto!Infatti l'ossigeno sarà spesso il bersaglio di molte delle carte Gioco o Spazio, e verrà consumato ad ogni turno sia che decidiate di restare fermi sia che decidiate di avanzare verso la salvezza (raddoppiando, in questo caso, la quantità consumata).Proprio per la sua preziosa natura, il gioco prevede la possibilità di sacrificare equipaggiamento per non consumare il prezioso gas, permettendo così di rimanere in gara ancora un po'...nella speranza di una botta di fortuna.

Componenti

Il gioco include 131 carte (5 giocatori, 48 ossigeno, 30 gioco, 42 Spazio, 5 carte riferimento e 1 Shuttle): sebbene siano di discreta qualità tendono a segnarsi abbastanza velocemente e le ridotte dimensioni della scatola impediscono di imbustarle: per evitare di rovinare oltremodo il gioco, si dovrà mescolarle ponendo un po' di attenzione. A compensare parzialmente questo aspetto vi sono le immagini: curate e con una grafica accattivante, sono decisamente adatte all'atmosfera del gioco.

Durante le partite di prova abbiamo anche percepito la necessità di un piccolo tappetino dove posizionare le carte per dare, a colpo d'occhio, idea delle posizioni dei singoli giocatori. In realtà il gioco prevede una sorta di "metro" che però viene utilizzato solo in fase di preparazione: sarebbe stato sufficiente inserire delle "tacche"  premettergli di svolgere questa funzione di "segnaposto." Non si tratta di una mancanza grave, è giusto dirlo: sarebbe stato solo una piccola comodità aggiuntiva.

Purtroppo, almeno per il momento, non è prevista una localizzazione in italiano: al "manuale" di gioco in inglese (un più che sufficiente pieghevole) sarà possibile affiancare un foglio con la traduzione delle carte, mentre queste rimarranno in lingua originale: si tratta di un inglese piuttosto semplice, ma potrebbe limitare la fruibilità del gioco (sopratutto nei più piccoli).

Conclusioni

Selfish - Space Edition è sicuramente un gioco adatto a chi cerca qualche momento di svago e qualche sana "cattiva" risata. La rapidità di preparazione e delle singole partite permette di giocare più volte nel corso di una serata, magari mentre qualcun altro sta preparando giochi più lunghi e complicati, garantendo una discreta rigiocabilità (e la possibilità di "vendicarsi"); Questo, abbinato al poco spazio necessario, lo rende giocabile praticamente ovunque ( cosa facile visto che potrete portare la piccola scatola con voi senza alcuna fatica)L'imprevidibilità delle carte spazio aggiunge il giusto brivido senza diventare punitivo, e la stessa cosa si può dire delle carte Gioco: salvo non si decida di accanirsi contro un singolo avversario (tattica non sempre vincente) difficilmente le carte Gioco, da sole, saranno alla base della vittoria o della sconfitta. Servirà sempre avere un'idea di strategia da seguire: buttare fuori dal gioco un avversario sarà una ben magra consolazione se lo seguiremo poco dopo. A questo proposito abbiamo sentito la mancanza di dare un effetto aggiuntivo all'eliminazione degli avversari; chi viene "ucciso" di fatto sparisce dal gioco e con lui il suo equipaggiamento residuo. Aggiungere la possibilità di raccoglierlo, anche solo in parte, sarebbe potuto essere un elemento strategico importante.

Vero punto debole di Selfish sono le partite a due: in queste, oltre a mancare la possibilità di diversificare l'obiettivo delle proprie azioni, si osserva una sovrabbondanza di carte ossigeno disponibili. Il regolamento infatti non prevede di adattare la quantità di "bombole" in gioco in base al numero di giocatori: saranno sempre 48. Questo comporta che in partite da 3 o più giocatori l'ossigeno diventi in effetti una preziosa risorsa, costringendo a valutare con attenzione le proprie mosse, mentre in quelle a due sia talmente abbondante da far diventare il gioco una gara a spostarsi in avanti il più velocemente possibile, portando quasi ad ignorare l'avversario.