Simulacri - Brecce, recensione: un inquietante thriller sentimentale

Drammi sentimentali e thriller si fondono in Simulacri - Brecce della serie di Jacopo Camagni e Marco B. Bucci per Sergio Bonelli Editore.

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a cura di Domenico Bottalico

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Simulacri - Brecce è il primo volume, dei quattro totali, della serie ideata da Jacopo Camagni e Marco B. Bucci (Nomen Omen, Arcadia) per Sergio Bonelli Editore che ha debuttato in anteprima a Lucca Comics and Games 2022 e che rappresenta per una novità assoluta per l'editore milanese. La serie infatti fonde protagonisti e situazioni legate alla "social media generation" e drammi sentimentali ma non solo. Ambientata fra l'Isola d'Elba e quella di Pianosa, Simulacri ruota attorno ad un gruppo di amici e alle loro relazioni e passioni che però, apparentemente normali, nascondono risvolti inquietanti e un torbido segreto che inizia a perseguitarli. Con Camagni e Bucci nel ruolo di showrunner, il primo volume è scritto da Eleonora Caruso, disegnato a quattro mani da Flavia Biondi e Giulio Macaione e colorato da Stefano Martinuz.

Simulacri - Brecce: un inquietante thriller sentimentale

Lily è una giovane archeologa di origini francesi diretta sull'Isola d'Elba per lavoro. Sul traghetto conosce, tramite una app di incontri, Duccio che lavora a Milano ma è originario proprio dell'Elba dove sta ritornando per qualche giorno per "staccare la spina" e incontrare gli amici di sempre. Lily è indipendente e sicura di sé, Duccio è semplice e un po' timido: fra i due scatta subito qualcosa. Complice la fine del periodo estivo, l'isola è pressoché "deserta" e abitata solo dagli autoctoni, anche per questo motivo Duccio invita Lily ad una serata con i suoi amici la coppia composta da Leo e Guglielmo, Ivan, appassionato di sport estremi, Caterina, che ha un figlio, e Alessandra, che ha perso una gamba a causa di un incidente. Quello che li accomuna è fatto di aver mai lasciato di fatto l'isola.

I giorni passano velocemente e pur sapendo che si trattava di un flirt passeggero per Lily e Duccio arriva il momento di separarsi. Entrambi sono turbati dalla separazione, continuano a sentirsi tuttavia la ragazza inizia a soffrire le dinamiche del gruppo fra passioni segrete, desideri, speranze, delusioni e comportamenti morbosi. Tutti i ragazzi infatti sono tormentati da incubi inquietanti inoltre sembrano nascondere un segreto, qualcosa da cui si guardano bene dal parlare pubblicamente. Anche per questo Lily trova conforto in un misterioso turista appena arrivato sull'isola il quale però non sembra aver adocchiato solo la ragazza. Proprio quando Ivan sembra intenzionato a farsi avanti con Lily a sorpresa Duccio torna all'Elba e i due capiscono che il loro non può essere stato solo un flirt passeggero.  Tutto sembra andare per il verso finché sul cellullare di Duccio non arriva uno strano messaggio: chi è Sebastiano?

Simulacri - Brecce: fra autorialità e fumetto di genere

Sin dalle primissime pagine di Simulacri - Brecce risulta evidente come, al netto di alcuni precedenti "esperimenti" senza ombra di dubbio convincenti, Sergio Bonelli Editore abbia trovato la serie capace di parlare ad un pubblico più ampio e variegato. Una volontà più volte manifestata negli ultimi anni, sin dalla nascita dell'etichetta Audace, e che trova in Simulacri un perfetto viatico fra un approccio moderno e autoriale e il fumetto di genere di cui l'editore milanese è da sempre alfiere.

Jacopo Camagni e Marco B. Bucci mettono la loro manifesta capacità di creare mondi vivi e vibranti al servizio di Eleonora Caruso che cesella un gruppo di personaggi estremamente eterogenei ma altrettanto verosimili e un plot interessante dal ritmo sostenuto. In prima battuta la narrazione sembra poggiare sugli stilemi del drama con i due protagonisti che fanno da volano a dinamiche amorose e non solo, molto comuni a lettori giovanissimi e giovani, ed in cui le caratterizzazioni sono inizialmente volutamente "stereotipate". Lily infatti nasconde dietro la sua indipendenza una certa insicurezza, Duccio è sensibile e ingenuo, Leo e Guglielmo sono la coppia apparentemente perfetta, Ivan è il terzo vertice del triangolo amoroso, Caterina è la disillusa del gruppo, Alessandra l'insoddisfatta.

Su questa base inizia una progressiva decostruzione. Il primo passaggio è rintracciabile già nella scena di apertura, con Lily impegna a swippare su un app di incontri, non è un semplice esercizio di stile o una forzatura per rendere il più possibile attuale e realistica la serie ma una sorta di establishment shot: il corpo è un elemento fondamentale in Simulacri - Brecce. Tutti i personaggi lo mostrano e lo usano (in maniera mai così esplicita forse in una serie Sergio Bonelli Editore) e dove l'attrazione fisica e il sesso sono le modalità più lapalissiane ma soprattutto perché il corpo racconta qualcosa di loro: dai tatuaggi, alla forma fisica, passando per la gravidanza fino alla perdita di un pezzo di esso.

Un elemento narrativo utilizzato in maniera molto diretta, non adatto a tutti i tipi di lettori forse, ma che in realtà serve agli autori sì per caratterizzare i personaggi ma anche per andare a tararne le dinamiche. Il secondo passaggio della summenzionata decostruzione avviene allorché l'ottimo ritmo su cui è impostato il racconto viene spezzato dalla Caruso in maniera spesso brusca e repentina. Quello che è un drama basato sulle loro relazioni e passioni vira verso territori più morbosi non solo per i tradimenti e gli immancabili non-detti ma anche per gli oscuri ed inquietanti sogni che i protagonisti esperiscono. Il cliffhanger finale chiarifica in parte la direzione, o per meglio dire una delle direzioni, verso cui la serie si svilupperà nei prossimi volumi - quella del thriller forse a sfondo soprannaturale - in cui trova compimento quella fusione, summenzionata sopra, fra racconto autoriale, lo slice of life, e il fumetto di genere.

Visto da questa prospettiva è facilissimo rintracciare il gioco grafico creato da Jacopo Camagni, Giulio Macaione e Flavia Biondi. Il tratto è pulito e scattante, fatto di poche linee e di una inchiostrazione fluida in cui c'è poco spazio per il chiaroscuro, molto attento all'espressività dei personaggi così come alle loro anatomie ma anche alla loro prossemica (tutti stilemi tipici del fumetto autoriale più moderno) e si scontra, letteralmente, con queste sequenze oniriche, meglio dire da incubo, molto più impressionistiche. È bravo in tal senso il colorista Stefano Martinuz a cambiare non solo la sua paletta ma anche l'effettistica utilizzata: dai colori vivaci e dalla ricerca del realistico si passa a toni molto scuri e materici con effetti più d'atmosfera. La tavola è costruita in maniera eterogenea recuperando a volte la classica gabbia bonelliana ma rileggendola in chiave più personale, non mancano soluzioni in cui si prediligono schemi in cui prevale la verticalità, con riquadri irregolari o aperti fino a soluzioni con due soli ampi riquadri o spash-page nonché soluzioni con disegno a vivo.

Stilisticamente siamo volutamente dallo stile tradizionale del fumetto bonelliano. Una precisazione forse ridondante ma che serve a confermare l'intenzione con questa serie di travalicare le comfort zone dei lettori non solo dal punto di vista della trama che da quello grafico.

Il volume

Sergio Bonelli Editore presenta Simulacri - Brecce in un volume cartonato formato 20x30 cm circa da 72 pagine a colori. La resa grafica è ottima grazie alla carta dall'ottima grammatura opaca e leggermente ruvida che esalta il tratto scattante dei disegnatori e i contrasti cromatici. La cura-cartotecnica è assolutamente ineccepibile con la rilegatura a filo e la rifilatura delle pagine che permettono una lettura agevole anche nelle tavole a vivo. Il volume è presentato con copertina regular e variant (contenente una stampa esclusiva che riproduce la copertina) firmate entrambe da Jacopo Camagni. Potete acquistare la variant sullo shop ufficiale del sito Sergio Bonelli Editore cliccando QUI.

Non vi sono introduzioni o contributi redazionali mentre interessantissima è la sezione degli extra. Una breve post-fazione dedicata alla genesi della serie firmata dagli stessi Jacopo Camagni e Marco B. Bucci presenta una serie di vere e proprie interviste ai protagonisti - con domande per nulla scontate e poste come si stesse realizzando una sorta di mockumentary sulla realizzazione della serie stessa - impreziosite dagli studi dei personaggi stessi. Si tratta di studi inusuali perché oltre le classiche pose c'è anche una versione completamente nuda, scelta assolutamente in linea vista la centralità che il corpo riveste nella narrazione. Piccola curiosità: in quarta di copertina, insieme alla sinossi, trova spazio l'esagramma 13 dell'I-Ching che rappresenta "andare verso gli altri", lo stesso che Duccio ha tatuato sul petto.