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Solo: la recensione del romanzo sulle origini di Han Solo

Oscar Fantastica pubblica un'edizione estesa di Solo, la novelization dello spin off di Star Wars dedicato al giovane Han Solo

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Oscar Fantastica pubblica un'edizione estesa di Solo, la novelization dello spin off di Star Wars dedicato al giovane Han Solo

La nascita del nuovo canon di Star Wars, iniziato con Il risveglio della Forza, ha spinto Disney a creare un contesto narrativo che consentisse agli appassionati di godere di un unico universo di storie ed avventure, che si muovesse fluidamente tra i diversa media. Pur essendo un prodotto originariamente cinematografico, sin dall’inizio Star Wars si è espando in altre direzioni, dai fumetti ai videogiochi, senza dimenticare i romanzi. Specialmente questi ultimi, sono stati spesso al centro dell’attenzione dei fan di Star Wars, che vedevano nelle novelization dei film un modo per esplorare ulteriormente questo variegato universo. Una possibilità ribadita con Solo, romanzo ispirato ad uno dei due spin off della saga, uscito in questi giorni in una nuova edizione nella collana Oscar Fantastica di Mondadori.

Solo: A Star Wars Story è il secondo film della saga a non appartenere al filone principale della saga, quella che viene oggi considerata la Saga degli Skywalker. Con una mossa intelligente, Disney aveva deciso di dare ad uno dei personaggi più amati un’avventura solista, che andasse a raccontare il passato del celebre contrabbandiere corelliano. Sin dalla prima apparizione in Star Wars, Han Solo era un personaggio già definito, il suo passato era stato utilizzato solamente come espediente per mettere in moto alcuni eventi che davano maggior colore a Star Wars, come accadde in L’Impero colpisce ancora.

Alle origini della più amata canaglia della galassia

Ai tempi dell’universo espanso, divenuto oggi quel gigantsco what if….? noto come Legends, diversi autori, su fumetti e romanzi, avevano cercato di approfondire la figura di Han, facendo luce sul suo passato. Come prevedibile, e tutto sommato auspicabile, ha voluto riportare anche la vita di Han all’interno della nuova linea guida imposta da Disney. Operazione che si è concretizzata sia nel mondo dei fumetti che al cinema, con Solo: A Star Wars Story. Tralasciando le opinioni sul film, era complesso riuscire a dare ai fan di lunga data le risposte alle tante domande sul passato di Han, e onestamente condensare nel minutaggio di un film tutte le aspettative degli appassionati era un’operazione non certo semplice. Un’impresa resa ancora più ardua dall’introduzione di nuovi personaggi dotati di una caratura non indifferente, come Qi’ra e Beckett, che si sono affiancati ai volti già noti, seppur più giovani, di Han, Chewbacca e Lando.

Il romanzo scritto da Mur Lafferty diventa quindi l’occasione ideale per approfondire ulteriormente quanto visto al cinema. L’introduzione di nuovi personaggi e il contesto della criminalità galattica in cui si muovono i protagonisti sono accennati in modo rapido nel film, che deve dosare il minutaggio a disposizione focalizzandosi principalmente su Han e sui momenti essenziali della sua vita. La dimensione temporale dilatata del romanzo, invece, si presta maggiormente a diventare lo strumento ideale per inserire momenti di decompressione emotiva, in cui i personaggi che circondano Ian possono aprirsi maggiormente e offrire allo spettatore una visione più personale di figure chiave come Beckett e Qi’Ra.

Approndire il passato di Han Solo

In particolare il primo amore di Han è una delle personalità più definite ed approfondite del romanzo. Se nel film la frenesia degli eventi non consente di svelare cosa accade alla giovane dai tempi della fuga da Corellia sino alla sua ascesa all’interno del cartello di Crimson Dawn, nel racconto di Lafferty viene ritagliato in modo credibile un piccolo spazio in cui tramite una chiacchierata tra donne, o meglio tra donna e ginoide, viene rivelato il duro passato di Qi’Ra, il suo passaggio da topo di fogna su Corellia a braccio destro di Dryden Vos. Lafferty costruisce questo snodo cruciale della narrazione in modo emozionante e ben inserito all’interno degli eventi principali della storia, dando vita ad una scena credibile ed apprezzabile anche da coloro che conoscono alla perfezione il film.

Le necessarie libertà autoriali di Lafferty, infatti, non creano delle discrepanze con quanto visto al cinema. Il rischio di una novelization è dare vita a delle stonature con quanto già raccontato su un medium che ha regole diverse, ma come accaduto in passato con altre trasposizioni letterarie dei film di Star Wars, come Rogue One, l’inserimento di nuovi dettagli avviene in modo coeso.

Tramite questo meccanismo, anzi, assistiamo in Solo a versione più emozionanti e carismatiche di momenti salienti della vita di Han. Ad uscirne rafforzato, ad esempio, è il rapporto con Chwebacca, uno dei punti più criticati al cinema. Quella che nella saga classica era un’amicizia potente, in Solo: A Star Wars Story veniva liquidata in modo deludente con una genesi rapida e fragile, ma all’interno del romanzo di Lafferty viene sviluppata con attenzione e forte caratterizzazione emotiva anche in altri momenti, dando il senso di quel rapporto che aveva fatto breccia nel cuore dei fan sin dalla loro prima apparizione in Una nuova Speranza, arrivando a defnire anche in maniera avvincente la celebre scommessa con Lando con in palio il Millenium Falcon, spiegando anche la passione di Han per il mercantile correlliano, ampliando dettagli sul proprio passato.

Perchè leggere Solo?

Solo è quindi una lettura appassionante, adatta non solo ai fan più intransigenti della saga, i quali dovrebbero ricordare che ‘Soltanto un Sith vive di assoluti’, riuscendo a cogliere in questo romanzo quelle sfumature emotive e la genesi di uno dei personaggi più amati di Star Wars, da abbbinare alla lettura anche del recente Last Shot, inserendosi al meglio della continuity di Star Wars, con un collegamento ad altri capitoli della saga, confermando l'impegno nel dare vita a quella solidità che vuole essere il tratto essenziale del Canon. Solo, nella sua struttua, si presenta come un bel romanzo di fantascienza, che racconta con passione ed ironia la nascita di un eroe sui generis, assumendo anche il ruolo di primo passo all’interno di una galassia lontana, lontana che da decenni appassiona milioni di sognatori.

Voto Recensione di Solo: Edizione ampliata



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Rispetto di quanto visto al cinema

  • - Lafferty trova un ottimo equilibrio emotivo

  • - Gli approfondimenti sono inseriti al meglio

  • - Inserito al meglio nella continuity

Contro

  • - Alcuni passaggi richiedono una profonda conoscenza di Star Wars

Commento

Solo: Edizione Ampliata riporta in libreria la novelization del primo spin-off di Star Wars, dedicato alla canaglia corelliana più amata di Star Wars. Libero dai limiti della pellicola, Lafferty approfondisce aspetti trascurati al cinema e li rende centrali nel mito di Han Solo

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Solo: Edizione ampliata