Spazio al futuro: viaggio nella storia di Telespazio

Spazio al futuro, il volume celebrativo di Telespazio scritto da Emilio Cozzi, è un affascinante viaggio tra passato e presente di un'eccellenza tecnolocia italiana

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a cura di Manuel Enrico

Lo spazio è la nuova frontiera per l’umanità, il territorio inesplorato in cui abbiamo appena iniziato a muoverci, compiendo timidi passi che lentamente, ma coraggiosamente, ci stanno portando dove nessun uomo è mai giunto prima. Ogni giorno assistiamo a piccole conquiste, che siano un vettore lanciato con successo o una foto dal pianeta rosso, a testimonianza del continuo progresso in questo campo. Momenti storici che spesso, sfortunatamente, sono accolti anche da cori di scettici, che non comprendono come le scoperte scientifiche in questo campo abbiano una diretta conseguenza anche nella nostra vita quotidiana. A loro si dovrebbe consigliare la lettura di Spazio al futuro, volume celebrativo in cui si ripercorre la vita di Telespazio, orgoglio italiano troppo spesso dimenticato, che nel 2021 compie ben sessant’anni.

Oggi le telecomunicazioni spaziali sono divenute parte integrante della nostra quotidianità, ma quando nell’ottobre del 1961 venne fondata Telespazio, queste erano ancora considerate fantascienza. Ironia della sorte, fu proprio uno dei maggiori esponenti della sci-fi letteraria, Arthur C. Clarke, a teorizzare nel 1945 la possibilità di dare vita a un sistema di comunicazione satellitare nel suo articolo The Space Station: Its Radio Application. Un’intuizione che divenne il primo passo verso lo sviluppo delle telecomunicazioni spaziali, su cui anni dopo lo stesso Clarke ebbe una visione onesta, affidata al suo How the World Was One:

“In fondo non ho rischiato nulla, se non qualche ora del mio tempo. Altri, però, hanno messo a repentaglio la loro reputazione e le loro carriere. Chi merita davvero credito per le comunicazioni satellitari sono coloro che hanno convertito i miei piani cartacei in hardware, hardware capaci di funzionare perfettamente per mesi, anni, a migliaia di miglia sopra la Terra”

Spazio al futuro: Telespazio tra passato e futuro

Il plauso di Clarke si estende anche a realtà come Telespazio, figlie di una felice interpretazione delle possibilità scientifiche e dei loro potenziali sviluppi. Nel 1961 la conquista dello spazio è ancora una lotta a due, che contrappone Stati Uniti e Unione Sovietica. Sarà quest’ultima a portare nel 1961 il primo uomo nello spazio con Gagarin, ma oltreoceano si sta lavorando alacremente per sviluppare tecnologie innovative che vedano nel cosmo il loro punto di forza. E’ in questo ambito che l’italiana Italcable, azienda privata specializzata nelle comunicazioni a lunga distanza, intercetta le intenzioni di AT&T, colosso statunitense del settore, di avvalersi di partner europei per dare uno slancio al programma Telstar 1, che mira a rendere reali le intuizioni di Clarke.

Italcable era già al lavoro sulle telecomunicazioni satellitari, con una sezione affidata a Piero Fanti. Si deve proprio a Fanti la lungimiranza nel portare a un’evoluzione di Italcable, che dopo avere ottenuto il benestare e il supporto delle Istituzioni, diviene il partner europeo di AT&T. Un evento storico che coincide con una nuova identità dell’azienda italiana, che assume una nuova identità: Telespazio.

Spazio al Futuro è l’entusiasmante racconto della passione con cui Telespazio è passata dall’essere una semplice partner di un colosso americano a una realtà tecnologica e scientifica di primo piano, leader nel settore del controllo e gestione dei satelliti. Cinquant’anni in cui Telespazio ha continuato a evolversi, espandendosi sino a imporsi come uno dei nomi di riferimento del settore. La storia di questa eccellenza italiana è il fulcro di Spazio al futuro, ma Emilio Cozzi, da buon divulgatore, non si limita a realizzare un volume puramente celebrativo, bensì ci guida alla scoperta di una metà del ‘900 spesso sconosciuta, in cui l’uomo ha continuato a guardare verso le stelle, avvicinandosi sempre di più.

Non poteva esserci migliore di compagno di viaggio di Emilio Cozzi per vivere i sessant’anni di Telespazio. Cozzi è il nostro space man, giornalista capace di trovare una felice sinergia tra appassionato e divulgatore, interprete impeccabile dell’avventura spaziale che racconta in libri, articoli e programmi televisivi. Lo stile di Cozzi è un perfetto equilibrio tra l’accuratezza scientifica e un linguaggio amichevole e semplice, con cui accoglie tutti gli appassionati dell’avventura spaziale, dall’esperto al semplice curioso, dando vita a un racconto inclusivo in cui lo spazio diventa un bene comune, vivibile da tutti in modo puro e autentico.

Cozzi non si limita a creare un elenco di date ed eventi sterile. Spazio al futuro è una lettura coinvolgente grazie al carattere quasi avventuroso con cui Cozzi alterna nozionistica pura al parallelismo con la vita comune. Con agilità, il divulgatore passa dal lancio di un nuovo satellite alla diffusione nelle case italiane dell’Olimpiade di Tokyo del 1964, senza dimenticare lo storico allunaggio del 1969. Ci sono momenti in cui la narrazione giornalistica lascia spazio alla sensibilità dell’appassionato, con una ricostruzione in cui si enfatizzano non solo gli incredibili risultati scientifici, ma anche il ruolo socialmente rilevante di queste conquiste.

Divulgazione di alto livello

Non facciamo l’errore di considerare Spazio al Futuro come una celebrazione nostalgica di glorie passate. Il viaggio compiuto da Cozzi all’interno della storia di Telespazio deve essere vissuto come la rincorsa di un saltatore, una carica muscolare pronta ad esplodere per lanciarci ancora più lontano, spinti da una voglia irrefrenabile di conoscenza. Non a caso la prima parte di Spazio al Futuro è concentrata principalmente sulle tappe passate, come il leggendario primo ‘ping’ italiano del 1986, testimoni delle indomite qualità delle menti di Telespazio, mentre la seconda metà del volume è uno slancio verso il futuro, tra le sfide del presente e i limiti futuri da infrangere.

Spazio al futuro è un volume che ha il solo difetto di non essere facilmente reperibile, nato come  celebrazione interna di Telespazio e acquistabile sol sul sito di BFC Books . Un vero peccato, considerato come ogni aspetto sia stato curato alla perfezione, con una grafica fresca e accattivante, in cui trovano spazio, oltre ai testi di Cozzi, anche una serie di documentazioni fotografiche d’eccellenza, valorizzate dall’ottima carta su cui è stampato il volume. Spazio al futuro, ad avviso di chi scrive, dovrebbe uscire dalla librerie dei pochi fortunati e diventare un patrimonio comune, arrivando anche nelle scuole, perfetto esempio di come sia possibile unire la divulgazione scientifica alla narrazione appassionante.

Il libro sulla storia di Telespazio è una ricchezza da condividere, per aiutare ad avere una percezione più ampia dell’avventura spaziale e delle sue incredibili potenzialità, una sfida che porta benefici a tutti noi grazie ai sacrifici di pochi che hanno legato la propria vita a quattro semplici parole:

Per aspera, ad astra