Spider-Man: No Way Home, recensione no spoiler

Spider-Man: No Way Home, la recensione senza spoiler del nuovo film di Spider-Man con Tom Holland, Zendaya e Benedict Cumberbatch.

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a cura di Daniele Rea

Spider-Man: No Way Home è finalmente arrivato nelle sale cinematografiche e i fans di tutto il mondo potranno avere risposte alle domande che negli ultimi mesi hanno movimentato i social e le pagine dedicate all'arrampicamuri Marvel: oltre ai villain che abbiamo visto nei trailer, chi altro arriverà dai vari squarci nel Multiverso? E soprattutto ci saranno altri Spider-Man come dicono le voci? E se si, quanti Spider-Man ci saranno? La redazione di Cultura pop ha deciso che non avrete la risposta a queste domande in queste pagine, ma vi daremo le nostre impressioni sul film con il massimo rispetto per non fare spoiler di nessun tipo per non rovinare l'esperienza della visione a nessuno, perché credeteci Spider-Man: No Way Home di emozioni ne regala molte.

Spider-Man: No Way Home, recensione no spoiler

Alla fine di Spider-Man: Far from Home, Mysterio rivelava al mondo che l'identità segreta di Spider-Man era in realtà Peter Parker, scatenando una bufera nella vita del ragazzo che improvvisamente si ritrova ad essere la persona più famosa del mondo, con tutto quello che ne consegue: l'opinione pubblica è divisa in due fra chi lo considera un eroe, e chi invece lo disprezza e lo accusa per la morte di Quentin Beck alias Mysterio. Ad alimentare l'odio per il giovane eroe, c'è il Daily Bugle di J.J. Jameson con con la sua campagna denigratoria farà si che anche gli affetti e la famiglia di Peter subiscano le conseguenze negative di questa situazione.

A Peter Parker non resta che chiedere aiuto al Doctor Strange, che grazie ai suoi poteri farà in modo di cancellare dalla memoria del mondo intero l'identità di Spider-Man, ma questo influenzerebbe anche M.J, Ned, Zia May  persino gli Avengers che non avrebbero più alcuna memoria di Peter Parker; coì mentre Strange sta eseguendo il suo incantesimo, Peter continua a chiedere variazioni ed eccezioni che dopo un po' influenzeranno gli effetti del sortilegio causandone un risultato totalmente dannoso per la struttura portante della realtà.

E infatti poco dopo i confini del Multiverso si aprono e vecchie conoscenze di altri mondi fanno il loro ingresso in quello di Peter Parker, che stavolta dovrà risolvere il problema  potendo contare solamente sull'aiuto di M.J. e di Ned. Riuscirà Spider-Man ad affrontare Doc Ock, Electro, l'uomo Sabbia, Lizard e il temibile Green Goblin?

Per rispettare la nostra scelta di evitare ogni tipo di Spoiler non vi diremo altro, ci sono stati già troppi leaks e teorie su questo film, ma vi assicuriamo che le emozioni e i colpi di scena non mancheranno. Se volete ingannare l'attesa, potete vedere il primo minuto del film che è stato messo online dalla Sony.

Spider-Man: No Way Home: buoni e cattivi

Cast ricco quello di Spider-Man: No Way Home che oltre ai canonici Tom Holland, Zendaya, Jacob Batalon, Jon Favreau e Marisa Tomei vede l'aggiunta di Benedict Cumberbatch che veste nuovamente i panni del Doctor Strange, e di tutti i villains presi dalle versioni di Spider-Man di Sam Raimi e di Mark Webb con protagonisti Tobey Maguire e Andrew Garfield: Willem Dafoe (Green Goblin), Alfred Molina (Doctor Octopus), Jamie Foxx (Electro), Thomas Haden Church (Uomo-Sabbia) e Rhys Ifans (Lizard). Tom Holland ormai perfettamente a suo agio nelle differenti versioni del costume di Spider-Man ha saputo interpretare molto bene questo cambio di rotta verso la maturità del suo Peter Parker, che convince e che in questa pellicola ha la possibilità di recitare molto di più a viso scoperto. Il feeling con M.J.(Zendaya) e Ned (Jacob Batalon) è palesemente visibile, loro si divertono, e fanno divertire chi li guarda.

Ottime anche le interpretazioni dei cattivi: è stato un piacere rivedere Alfred Molina con i tentacoli meccanici del Dottor Otto Octavius, e anche un Electro finalmente degno di questo nome e non più il risultato della pessima scrittura del secondo capitolo di The Amazing Spider-Man che nemmeno Jamie Foxx era stato in grado di salvare. Ma il vero spettacolo è Willem Dafoe che torna sul suo aliante e riesce a terrorizzare ancora con la sua versione del Goblin, il nemico più iconico dell'Uomo-Ragno, come se dal 2002 ad oggi non fosse passato nemmeno un giorno.

Come per i precedenti capitoli della saga, alla regia di Spider-Man: No Way Home troviamo ancora una volta Jon Watts e la sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers: questo team ormai collaudato è riuscito a creare nell'arco dei tre film, un percorso completo che ha dato modo di sviluppare bene i vari personaggi che hanno avuto un'evoluzione nel corso dei vari eventi.

Anche il tono del film si è evoluto, e così dal primo film più spensierato che rappresentava il ritorno a casa di Spider-Man nel MCU, arriviamo a Spider-Man: No Way Home in cui la leggerezza lascia lo spazio al sacrificio, alla presa di coscienza che non c'è sempre qualcuno ad aiutarci quando abbiamo un problema. Ma gli effetti della buona scrittura sono anche un ottimo equilibrio fra l'azione e l'intrattenimento, e diverse scene cariche di pathos e di drama.

Le scene action di Jon Watts sono belle, dinamiche e esprimono al meglio il concetto del cinecomics, ovvero creare quella sospensione della realtà che si aveva da bambini leggendo le avventure cartacee dei nostri eroi, e i volteggi e le acrobazie di Spider-Man sono una gioia per gli occhi. La durata del film è di 150 minuti, e come ormai di routine, non lasciate la sala fino alla fine dei titoli di coda.

Conclusioni

Il tempo è passato lasciando profonde cicatrici in Peter e nell'Universo Marvel, quello stesso Universo in cui Spider-Man fino ad ora è sempre stato guidato per mano da qualcuno che prendeva le decisioni al posto suo. Spider-Man il bimbo-ragno deve diventare l'Uomo-Ragno e dovrà prendere decisioni vitali per il suo futuro senza affidarsi a nessun mentore. Ma questa crescita e queste decisioni  portano con loro anche delle rinunce e delle privazioni necessarie per protegger le persone che ama dalle conseguenze dell'indossare la maschera dell'eroe.

Spider-Man: No Way Home è un film decisamente più cupo rispetto ai primi due capitoli della trilogia interpretata da Tom Holland, e riesce ad esserlo senza risultare pesante e regalando anche delle  situazioni divertenti con l'uso intelligente delle battute e delle auto-citazioni. Quindi non possiamo che apprezzare il lavoro svolto nel corso degli anni dallo staff Sony Pictures e dai Marvel Studios: il cerchio è completo e guardando indietro possiamo vedere che ogni cosa è servita per arrivare esattamente qui, la fine di un ciclo, ma anche la nascita di qualcosa di nuovo eppure familiare, ed è un bene vista la recente notizia della chiusura del contratto di Tom Holland per altri tre film dedicati all'amichevole Spider-Man di quartiere!

Spider-Man: No Way Home al cinema dal 15 Dicembre 2021

LE OPINIONI DELLA REDAZIONE

" Il prodotto perfetto per dare concretezza a quanto visto sino ad oggi al cinema con il personaggio di Spider-Man come protagonista. Un buon film, non perfetto, ma che intrattiene e ti permette di uscire dalla sala contento e con quel giusto livello di esaltazione che ti porta subito a chiamare gli amici ed i colleghi che lo hanno visto e parlarne insieme! La regia e la scrittura vacillano a tratti e la CGI perde "qualche frame" in alcune azioni ma è il miglior film di Spider-Man che si poteva avere e che si è avuto ad oggi. Ritmo serrato con pochi cali, voglia di vedere come si dipana la trama (anche sapendo dove andrà a parare) e curiosità su cosa potremo vedere nel prossimo futuro. Sony mette a segno un gran colpo e porta a casa uno dei migliori film di questo Natale 2021! " (Mauro Monti)
"La vera origin story di Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe, culmine emotivo della trilogia ragnesca che ci ha ha già regalato Homecoming e Far From Home. Una storia oscura e matura, una presa di coscienza del proprio ruolo, nata dal dramma e dalla perdita, in cui viene esaltato l’umanità di Parker, sofferente, speranzosa ma infine fedele alla legge aurea di casa Marvel: Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. Holland, Cumberbatch, Dafoe e Molina sono impeccabili, animano una storia in cui la morale del Tessiragnatele si plasma definitivamente, consegnando ai fan del Marvel Cinematic Universe il miglior Spider-Man visto sinora. E si, ora anche gli amanti dell’Arrampicamuri cartaceo troveranno lo spirito autentico del loro beniamino, gioendo delle nuove apparizioni e apprezzando le citazioni di cui è disseminato questo splendido ritratto di Spider-Man." (Manuel Enrico)
"Fin dalle prime indiscrezioni è stato subito palese che questo film non sarebbe stato un semplice tassello all'interno del MCU, ma un vero e proprio evento totalizzante. Con queste premesse ho volutamente cercato di distaccarmi quanto più possibile da tutto ciò che riguardasse questo film, per riuscire a goderne quanto più possibile in sala, con la speranza di assistere a una pellicola che potesse intrattenermi, emozionarmi e sorprendermi. A fine visione mi sono alzata dalla poltrona del cinema estremamente sollevata perché Spider-Man: No Way Home non mi ha delusa. Il film è un tripudio di easter egg e di vero amore per i comics e i cinecomics." (Mabelle Sasso)
"È quel film che attendi da tanto e hai paura che Sony possa "rovinare" dopo aver creato un enorme hype celando l'ipotetica presenza di taluni personaggi. Pian piano qualcosa è stato svelato e mostrato dai trailer stessi ma il continuo negare di fronte a certi leak ti lascia sempre in un limbo di incertezza. La visione del film è stata scorrevole, fan service puro, all'ennesima potenza. Grande interpretazione per Holland ma anche per Alfred Molina e Dafoe, gli unici villain con una coerenza caratteriale. Gli altri sono solo delle comparse, discordanti in ogni loro decisione con cambi repentini di personalità totalmente non giustificata. Al netto di ciò il montaggio riesce a far funzionare tutto regalandoci un film più adulto sull'uomo ragno non più ragazzino. È un film più maturo che affronta tematiche drammatiche ma che contiene nei momenti giusti anche la giusta dose di umorismo e azione" (Matteo Garattoni)
"Dopo due film (che, per intenderci ho adorato) lo Spider-Man di Tom Holland raggiunge finalmente la maturazione super-eroistica che si merita. Il film è a tutti gli effetti una "origin story" e allo stesso tempo un film di crescita per il nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere, che si ritrova ad affrontare le conseguenze delle sue azioni e a prendersi delle vere e proprie responsabilità, abbandonando definitivamente il titolo di "Bimbo". Al netto di qualche sbavatura, è un trionfo di fan-service che, a mio modesto parere, non stanca mai del tutto, ma che anzi riesce a emozionare e convincere anche lo zoccolo più duro dei fan di Spider-Man (qualche strizzata d'occhio anche ai lettori di fumetti, specialmente sul finale, sono magistrali). Non vedo l'ora di vedere tutto ciò che sarà in futuro!" (Lorenzo Ferrero)
"Spider-Man No Way Home: un multiverso di emozioni, feels, Easter-egg, camei e colpi di scena! Non avendo particolarmente amato i capitoli precedenti, Homecoming e Far From Home, le aspettative non erano altissime e i numerosi leak avevano spezzato un po’ quell’eccitazione data dall’attesa della pellicola. Finalmente, però, ecco che si palesa un vero Uomo Ragno: uno Spider-Man completamente cresciuto e totalmente caratterizzato, che è stato in grado di regalare emozioni pari a montagne russe, alternando comicità e drama in maniera costante. Questo film, anche se puramente fan service, ha saputo esaltarmi a un punto tale da dover riflettere per ore su quale strada si intraprenderà nei prossimi capitoli ma, probabilmente, questa forte emozione è stata fomentata soprattutto dal fatto che Spider-Man No Way Home è un prodotto che nutre principalmente chi, come me, ha vissuto i cinecomics dagli albori, quando il Marvel Cinematic Universe non era ancora stato concepito: un vero pane per nostalgici insomma." (Valentina Savalli)
  "Di Spider-Man No Way Home abbiamo parlato tanto in questi mesi e continueremo a farlo ancora per un bel po'.  Il terzo capitolo dell’amichevole Ragno di quartiere è puramente una lettera d’amore verso tutti i fan, regalando un turbine di emozioni dall’inizio alla fine della pellicola. Anche se il film non è esente da difetti, riesce a farli passare in secondo piano, regalando allo spettatore risate, pianti e in alcuni momenti vi farà davvero battere il cuore per quello che vedrete sullo schermo. Anche se il film è puramente fan service, tutto è stato costruito in maniera superba, senza mai esagerare, senza snaturare nessun personaggio, dando a ciascuno la sua identità e il suo giusto spazio. Insomma non vedo l’ora di vedere come proseguiranno ora le avventure dell’Uomo Ragno che tutto il mondo stava aspettando." (Alex Enuncio)

 "Spider-Man No Way Home ha portato su schermo quasi tutto quello che i fan chiedevano e speravano a gran voce. E quindi, forse in maniera esplicitamente un pochino troppo ruffiana, non ha certo deluso le aspettative. Però, a dirsela tutta, lo ha fatto anche con un ritmo, un dosaggio dei colpi di scena (anche quelli telefonatissimi) e un linguaggio sicuramente vincenti. Il film corre, ti trascina, non ti offre il tempo di elaborare un fatto che subito te ne offre altri cinque. Che è sia un pregio che un difetto. Questo film consacra Tom Holland nel suo ruolo di amichevole Uomo Ragno di quartiere, quello con grandi poteri e grandi responsabilità, quello che non riesce a conciliare ormai in maniera definitiva il suo essere un teenager con il suo essere un supereroe, quello pieno di dubbi e fragilità, quello che finalmente si emancipa e non è più solamente “il ragazzo scelto da Tony Stark pieno di tecnologia” o il “bimbo ragno”. Jon Watts ci riesce bene, sfruttando ogni mezzo a sua disposizione, in primis il confronto generazionale e il lavoro di chi lo ha preceduto. Lo fa però rispettando più la sua visione (e gli obblighi di scuderia) che il contesto storico, regalandoci dei villain (Green Goblin, Doc Ock, Lizard, Electro e Sandman) che realmente spaventano gran poco nonostante la grande quantità di problemi che generano (ed è un eufemismo). E questo è forse il punto che ho apprezzato di meno, a volte con scenette al limite dello slapstick. Spider-Man No Way Home è anche un manifesto generazionale, quello dei ragazzi di oggi. Quello dell’irriverenza, del non saper attendere, di reazione social esagerate a quello che ci accade. I toni leggeri, a volte leggerissimi, si scontrano con i problemi seri, con il dolore estremo quasi come in un manuale pratico di analisi dell’adolescenza dove tutto è amplificato. Però il film strappa anche dei sinceri applausi, diverte, sa mettere in scena dei bei combattimenti e, in ben più di un frangente, emoziona, con un andamento e un finale degni dei più classici fumetti di supereroi con cui siamo cresciuti. Probabilmente vedremo Spider-Man No Way Home a fianco dei cinecomics più amati di sempre, e visto il grande protagonista forse è anche giusto così. Mi sono divertito, la gente in sala gridava di gioia e questo varrà pur qualcosa, no?" (Giovanni Zeth Castle Zaccaria)

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