Tutti noi abbiamo la macchina del tempo e la utilizziamo di continuo. La chiamiamo "memoria", basta un nulla per viaggiare nel tempo. Una sensazione, per quanto sfumata e sottile, un'immagine, un suono, una scena, una canzone e subito ci ritroviamo proiettati a esplorare il nostro passato.
Sì, perché questa nostra macchina del tempo ha due peculiarità: funziona solo al passato, e ad ogni viaggio ci fa scoprire una sfumatura diversa di questo nostro passato. Ad oggi, non sappiamo ancora se questa seconda peculiarità dipenda dalla natura del tempo o dal funzionamento di questa macchina chiamata "memoria". Fatto sta che, ogni volta che riviviamo il passato, ci sembra sempre diverso da come lo ricordavamo prima.
Per quanto mi riguarda, quando penso a Star Trek - Enterprise, serie televisiva trasmessa agli inizi degli anni 2000 (fra il 26 settembre 2001 e il 13 maggio 2005 in America, fra il 2003 e il 2006 in Italia), mi ritrovo catapultato all'istante in un periodo tribolato della mia storia. Tribolato, ma interessante per certi versi. Dividevo la mia settimana fra Genova, Milano e Firenze, spesso mi svegliavo senza ricordare che giorno fosse o in quale letto mi trovassi. In quel periodo, la mia costante era il venerdì sera che scandiva la fine della settimana lavorativa e mi proiettava dritto nell'universo di Star Trek attraverso la dose settimanale di Enterprise.