Guerre Stellari, il primo film

Esistono persone che non conoscono Guerre Stellari? Nel dubbio, questa guida è per loro e per chi vuole rinfrescarsi la memoria.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Episodio IV (1977) è la più classica delle favole, con la principessa rapita e l'eroe che affronta grandi pericoli per salvarla, affiancato da gregari preziosi e molto caratterizzati. In questo caso l'eroe è Luke Skywalker, l'avversario da battere Darth Vader (Lord Fener nella traduzione italiana) e i gregari Obi-Wan Kenobi, Han Solo, Chewbecca e i due droidi. La donzella da salvare è invece la principessa Leia (Leila nella versione italiana).

La sequenza di apertura è memorabile, a partire dal breve testo che introduce lo spettatore al contesto narrativo e che scorre sullo schermo verso l'alto, con uno stile che oggi è noto come "titolo da Guerre Stellari". Nei primi minuti assistiamo al sequestro della principessa Leila, la cui astronave è abbordata da un incrociatore da guerra spropositamene grande. La sventurata fanciulla avrà tempo di affidare a due robot (droidi nel gergo della saga) i progetti di una misteriosa arma segreta con cui il malvagio imperatore potrebbe sconfiggere i ribelli una volta per tutte. Non appena i droidi partono entra in scena l'oscuro e cattivissimo Darth Vader, che accusa la principessa di tradimento e la imprigiona.

A questo punto lo spettatore è già rapito dalla magia di una storia raccontata a regola d'arte, ma c'è ancora molto da scoprire. I due droidi finiscono sul pianeta sottostante (Tatooine), dove verranno a contatto con un sempliciotto - un tale Luke Skywalker che si troverà coinvolto suo malgrado in una grande avventura. Insieme al maestro Jedi Obi-Wan Kenobi lascerà il pianeta a bordo del Millenium Falcon, astronave pilotata da Han Solo e dal suo secondo Chewbecca - un alieno di razza Wookie.

L'insolito gruppo, determinato a salvare la principessa, finirà per scoprire la Morte Nera. Questa è l'arma segreta dell'Impero, una Stazione Spaziale talmente grande che la si può confondere con una piccola luna, e con potenza di fuoco sufficiente per distruggere un intero pianeta. Il gruppo, di cui fanno parte anche i due robot, riuscirà a penetrare nella fortezza mobile e a salvare la principessa; successivamente Luke si unirà ai ribelli nel tentativo di distruggere la terribile arma dell'impero - azione che occuperà la terza e ultima parte del film.

Un approccio narrativo semplice e lineare che segue le regole; non manca nemmeno l'aiuto soprannaturale, che in questo caso prende il nome de "La Forza", ma altro non è che l'energia magica vista in altre storie. Si tratta di una magia che si manifesta palesemente con poteri come la telecinesi, ma dà ai cavalieri jedi (maghi guerrieri in altri contesti) anche poteri più subdoli, come la manipolazione della mente altrui.

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Pur essendo privo di sorprese narrative Guerre Stellari incantò il pubblico grazie all'epicità della storia, ma soprattutto a un'ambientazione fenomenale per l'epoca. Astronavi, creature fantastiche, robot e raggi laser: non si era visto nulla del genere fino ad allora. Non che prima di Guerre Stellari il cinema mancasse di spettacolarità, ma George Lucas riuscì a dare una svolta quanto a impatto visivo: i dettagli dei modelli, la fotografia, la creatività delle scenografie, il taglio delle immagini. Fu un film davvero memorabile, e nonostante quella di Lucas si possa definire una regia più tecnica che creativa ne risultò una narrazione davvero potente.

Tuttavia il regista non era soddisfatto, e vent'anni dopo riportò i film in sala dopo diverse modifiche fatte al computer che - a dire del regista - lo rendevano più simili alla sua visione originale. Torneremo più avanti su questo aspetto.