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Star Wars - L'Alta Repubblica: Non c'è paura, oltre i confini della Repubblica

Star Wars - L'Alta Repubblica: Non c'è paura rientra all’interno della valorizzazione dell’universo di Star Wars all’interno del Canon ad aspetti della saga precedentemente mai esplorati.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Star Wars - L'Alta Repubblica: Non c'è paura, oltre i confini della Repubblica

L’universo di Star Wars, in questi anni, sembra aver trovato una nuova linfa. Non che siano mai mancati, sin dalla fine de Il Ritorno dello Jedi, numerose iniziative che abbiano dato valore alla creatura di George Lucas, ma se il fu Universo Espanso ci ha regalato figure leggendarie e avventure impagabili, è vero al contempo che l’introduzione di una linea guida generale, il ben noto Canon, ha consentito di sviluppare maggior coesione nell’altrimenti complessa continuity di Star Wars. Una scelta che a partire da Il Risveglio della Forza ha consentito di portare i fan della saga oltre i limiti del grande schermo, esplorando momenti mai precedentemente vissuti all’interno della millenaria storia della Repubblica. Un’esperienza che Panini Comics ci invita a fare con L’Alta Repubblica: Non c’è paura.

L’Alta Repubblica rientra all’interno della valorizzazione dell’universo di Star Wars all’interno del Canon, rivolgendosi verso aspetti della saga precedentemente mai esplorati. Un progetto poliedrico, che concilia non solo la narrativa a fumetti, ma anche romanzi e, come confermato in precedenza, una serie televisiva che amplierà la visione di questo ricordo della Vecchia Repubblica, ritratta circa 200 anni prima degli eventi de La Minaccia Fantasma. Non che in passato non si sia cercato di dare vita a simili esperimenti, ma come ben sappiamo cicli come Le Cronache dei Jedi e Cavalieri della Vecchia Repubblica sono ora divenuti parte del Legends, il ‘what if..?’ starwarsiano.

Star Wars - L'Alta Repubblica: Non c'è paura: i Jedi al loro apice

A ben vedere, L’Alta Repubblica rappresenta un esperimento interessante. Inaugurato con il romanzo La Luce dei Jedi (cui sono seguiti Nell’oscurità e Si alza la tempesta), questo scorcio passato di Star Wars ha trovato una particolare vitalità all’interno dei fumetti, con la serie omonima guidata da Cavan Scott ai testi e Ario Anindito ai disegni. Al momento dell’uscita del primo numero, Non c’è paura, la serie a fumetti de L’Alta Repubblica era contemporanea del primo romanzo del ciclo, che ne gettava le basi narrative.

L’esplorazione dei confini più remoti della Repubblica non è stata ancora completata, complice l’incredibile distanza dal mondo capitale, Coruscant. L’Orlo Esterno è una frontiera in cui la legge della Repubblica non ha ancora portato l’ordine, ma questo sta per cambiare con la decisione della cancelliera Lina Soh realizzare delle stazioni spaziali che diventino un punto di riferimento per questi mondi lontani, a cominciare dal Faro Starlight, prima di queste installazioni, punto centrale del nuovo arco narrativa de L’Alta Repubblica e che viene citato anche in La Luce dei Jedi. Durante un’ispezione al cantiere del Faro Starlight, i Jedi che presenziano all’evento devono intervenire per far fronte a una tragedia senza eguali: dall’iperspazio emergono dei detriti che diventano delle vere e proprie bombe, pronte ad abbattersi sui sistemi planetari. Grazie al sacrificio di alcuni Jedi, guidati dalla Maestra Avar Kriss, le forze della Repubblica riescono a portare soccorso a questi mondi.

Quanto accaduto, però, costringe la Repubblica a chiudere le rotte iperspaziali, per evitare ulteriori tragedie, lasciando che i Jedi, guidati da Avar Kriss, scoprano le cause di quanto accaduto prima di potere nuovamente aprire le rotte iperspaziali. Questa situazione di isolamento dei mondi esterni diventa un’occasione proficua per i Nihil, un’organizzazione criminale di predoni spaziali, che sfruttando motori frutto di una tecnologia sconosciuta nella Repubblica, sono in grado di muoversi liberamente nello spazio. Questo cartello criminale, composto da diverse razze, sceglie di cogliere l’occasione di questa separazione tra il centro della Repubblica e le zone limitrofe per imporre ulteriormente la propria influenza su questi mondi periferici. Ovviamente, le strade dei Nihil e dei Jedi non potranno evitare di incrociarsi in La Luce dei Jedi, dando vita a un’avventura che ha l’innegabile sapore di Star Wars.

Questo scenario a comune a tutte le opere che rientrano all’interno de L’Alta Repubblica, nella declinazione fumettistica diventano il mondo, anzi la galassia, in cui si muove la giovane Keeve Trennis, umana che sotto la guida del suo Maestro, il trandoshano Sskeer, si ritrova ad affrontare le sue Prove per divenire una Jedi proprio durante il periodo di crisi legata al misterioso incidente iperspaziale. L’increscioso evento e la separazione dal resto dei Mondi del Nucleo, compreso Coruscant, diventa per Trennis l’occasione per dimostrare la propria abilità, mettendosi costantemente alla prova in un territorio di confine, lontano dalla atmosfere civilizzate della Repubblica.

Un primo arco narrativo promettente

Scott interpreta al meglio queste possibilità, offrendo uno spaccato avventuroso che, pur facendo leva sulle tradizioni tipiche della saga, viene declinato in una prospettiva differente. La diversità emotiva rispetto ai tempi della Repubblica conosciuta al cinema, infatti, è palpabile, non solo in termini di equilibri di potere, ma anche nel modo in cui Jedi percepiscono se stessi e il loro ruolo nella galassia. Un misto di idealismo e di compiacenza, che li porta spesso in contrasto con le popolazioni più rudi dello spazio remoto e che lascia intravedere una delle debolezze che condurrà alla fine dell’Ordine nella trilogia prequel.

Al momento della lettura del primo numero dei comics de L’Alta Repubblica, avevamo avuto la sensazione di avere tra le mani uno spillato ricco di promesse, specie dopo la lettura de La luce dei Jedi. L’ottimo lavoro ai disegni di Anindito non aveva convito solamente sul piano grafico, mostrando mondi ancora sconosciuti ma caratterizzati da una sensazione di familiarità, ma anche sul piano dinamico, grazie a una valorizzazione dei personaggi che mostra identità di carattere, oltre che di stili di lotta. L’Alta Repubblica: Non c’è paura ci consente di apprezzare maggiormente questa sensazione iniziale, raccogliendo i primi cinque numeri della serie, un arco narrativo che viene concluso con perfida arguzia in uno dei momenti più emozionati per la giovane Keeve, dopo aver ulteriormente consolidato la sua attinenza alle altre opere di questo contesto narrativo, introducendo elementi come i Nihil o i letali Drengir. In edicola, gli spillati sono già arrivati all’ottavo numero, e per gli amanti dei volumi possiamo già confermare che in primavera arriverà un secondo tomo che raccoglierà la seconda parte di questa prima wave dei comics di Star Wars: L’Alta Repubblica.

Il volume di Star Wars: L’Alta Repubblica – Non c’è paura è un ottimo modo per vivere questo nuovo capitolo della saga ambientata nella galassia lontana, lontana. La tradizionale cura di Panini nella realizzazione di questi volumi non viene meno, questa raccolta viene presentata con una grafica che mantiene l’identità del progetto de L’Alta Repubblica, che viene ulteriormente impreziosita dalla presenza di una serie di extra che mostrano i bozzetti preparatori dei personaggi e della stupenda stazione spaziale del Faro. Una lettura, Non c’è paura, che non può che ribadire l’ottimo lavoro svolto con il progetto de L’Alta Repubblica, un avvincente capitolo della saga di Star Wars.

Voto Recensione di Star Wars - L'Alta Repubblica: Non c'è paura



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Ben inserito nella continuity della saga - Personaggi originali ben caratterizzati - Costruzione di uno Star Wars innovativo

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

l volume di Star Wars: L’Alta Repubblica – Non c’è paura è un ottimo modo per vivere questo nuovo capitolo della saga ambientata nella galassia lontana, lontana. La tradizionale cura di Panini nella realizzazione di questi volumi non viene meno, questa raccolta viene presentata con una grafica che mantiene l’identità del progetto de L’Alta Repubblica, che viene ulteriormente impreziosita dalla presenza di una serie di extra che mostrano i bozzetti preparatori dei personaggi e della stupenda stazione spaziale del Faro

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