Mancano ancora diversi mesi per vedere al cinema Rogue One: A Star Wars Story (in Italia dal 14 dicembre), primo film della serie Star Wars Anthology, una collezione di film stand-alone ambientati nell'universo di Guerre Stellari, ma nel frattempo le anticipazioni fioccano.
In particolare il magazine Entertainment Weekly ha riportato in un interessante articolo i primi dettagli sui protagonisti, rivelando a grandi linee il background di ciascuno e le motivazioni che lo spingono.
Veniamo così a sapere che Jyn Erso (Felicity Jones, La Teoria del Tutto, Inferno), cresciuta da sola dall'età di quindici anni, dal carattere sconsiderato e ribelle ma con grandi doti di combattimento e un'ampia conoscenza del sottobosco galattico di cui i Ribelli hanno disperatamente bisogno, è stata arrestata proprio dalla Ribellione, che ha deciso però di darle l'opportunità di essere utile, con la promessa di cambiare la sua sentenza.
Il capitano Cassian Andor, membro della ribellione a cui dà il volto Diego Luna (Milk, Elysium) è invece un uomo determinato, fermo e pratico, segnato da molte dure esperienze di combattimento. Ha molta esperienza e cerca di trasmetterla ogni giorno, per cercare di capire come resistere in modo efficace e intelligente all'Impero.
Donnie Yen (La saga di Yip Man, Blade II, Hero) ha la parte di Chirrut Imwe. Un guerriero temibile che, pur non essendo un Jedi, è riuscito a sfruttare la propria spiritualità per superare i limiti della sua cecità. È una sorta di monaco guerriero che crede nelle nozioni tramandate dai Jedi. Una figura interessante che, in assenza di figure mitologiche come i Jedi, testimonia dell'impegno che la gente normale deve mettere per fermare il male.
Jiang Wen (Sorgo Rosso) è invece Baze Malbus, un amico leale ma anche controparte di Chirrut, che non crede nella spiritualità ma ha deciso comunque di proteggere il suo amato amico al di là delle proprie convinzioni. È un po' il Samvise Gamgee di Rogue One.
Riz Ahmed (Jason Bourne) interpreta come sappiamo Bodhi Rook, pilota di spicco dei Ribelli del gruppo ed è descritto come una testa calda su cui però il gruppo fa affidamento per le sue elevate conoscenze tecniche.
In un film di Star Wars che si rispetti non può poi mancare un robot, in questo caso il droide di sicurezza K-2SO realizzato grazie alla performance in motion capture di Alan Tudyk. K-2SO è l'antitesi dell'affettato e discreto C-3PO: irruento diretto, agisce spesso prima di pensare e parla sempre francamente, anche troppo.
Galen Erso, il padre di Jyn, è invece impersonato da Mads Mikkelsen (Pusher, Casino Royale), uno scienziato che entrambi gli schieramenti vorrebbero sfruttare. Su di lui e sul suo aspetto però la LucasFilm è stata abbastanza sfuggente, mantenendo il più assoluto riserbo. Cosa bolle in pentola?
Ben Mendelsohn (Il cavaliere oscuro - Il ritorno) è invece Orson Krennic, il villain del film a capo dei Deathtrooper che si vedono nel trailer. Vuole riuscire a distruggere la ribellione per mettersi in luce dinanzi all'imperatore ed evitare l'ira di Darth Vader. Lo vedremo impegnato in oscuri intrighi per fare carriera ai danni di altri.
Il grande Forest Whitaker (Ghost Dog) è Saw Gerrera, personaggio apparso nella serie animata Star Wars: le guerre dei Cloni, un veterano malconcio che guida un gruppo di ribelli estremisti, ai margini dell'Alleanza Ribelle. Gerrera infatti non è esattamente un membro dei Ribelli e il suo gruppo è stato accusato di utilizzare delle tattiche simili al terrorismo.
Nessuna informazione invece al momento su chi impersonerà il mitico Darth Vader che però qui non sarà il villain principale, lasciando la scena a Krennic. Ad aprile erano circolate voci su Spencer Wilding, ma ora che c'è l'ufficialità del ritorno del personaggio non se ne trova traccia. Al doppiaggio invece potrebbe tornare James Earl Jones, già voce nella trilogia originale.
Infine dal poster si può notare anche la presenza di nuovi mezzi prima sconosciuti: la LucasFilm ha chiamato i velivoli TIE Striker, quindi una sorta di variante del famoso TIE Fighter, mentre il camminatore si chiama AT-ACT (All Terrain Armored Cargo Transport), una versione più snella ed alta degli AT-AT, utilizzata per il trasporto dei materiali anziché per il combattimento.