Steve Jobs è diventato un film memorabile, i critici lo adorano

Le prime recensioni del film Steve Jobs sono entusiaste. L'opera diretta da Danny Boyle e scritta da Aaron Sorkin accoglie consensi a piene mani, senza critiche degne di nota. Coraggioso, impertinente, sfacciato, un film convincente che qualcuno mette già accanto ai grandi capolavori del passato recente e remoto.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sabato scorso è stato proiettato in anteprima il film Steve Jobs, nuovo lungometraggio biografico dedicato al fondatore di Apple. Alcune importanti riviste di settore ne hanno pubblicato recensioni e paragoni coraggiosi con i capolavori del passato. Si cita un capolavoro recente e addirittura un'opera fondamentale della Storia del Cinema. E parla anche un diretto interessato.

"Steve Jobs è una farsa di talento da backstage, una fantasia selvaggiamente creativa in tre atti, ogni scena è rappresentata come uno scambio in tempo reale di insulti e idee", si legge su Variety. Un film che descrive come "il dono di Jobs per l'innovazione era forse indissolubilmente legato alla sua capacità di essere crudele". Questo film è costruito su "un artificio insolente e spavaldo, e su un ego monumentale". Un'opera che punta ad essere il Quarto Potere (Citizen Kane) o almeno il Birdman tra i film biografici dei "tecno profeti".

###68046###

Un risultato eccellente, dovuto a un grande regista, a un eccellente autore, e anche, soprattutto forse, alla prestazione dell'attore protagonista. Fassbender "domina completamente lo schermo per i 125 minuti di durata", per un ruolo che senza dubbio lo candida al premio Oscar.

Altrettanto esaltata l'opinione di Todd McCarthy su The Hollywood Reporter, che celebra il modo sopraffino in cui è stato ritratto un personaggio tanto complesso e sfaccettato quale era Steve Jobs - anche in questo caso emerge il confronto con il capolavoro Quarto Potere di Orson Welles.

"Correndo al massimo dall'inizio alla fine, la regia di Danny Boyle tempra lo studio in tre atti, profondamente teatrale, di Andy Sorkin, che un giorno potrebbe essere riproposta a teatro".

jobs 11 01e4a96c418a444eb10aa8841735fe6c9

L'articolo di Deadline invece non è una vera recensione - il film tecnicamente non è finito - ma propone uno scambio di battute con Steve Wozniak - ingegnere che fondò Apple insieme a Jobs. Wozniak, che aveva criticato senza remore il film uscito nel 2013 interpretato da Ashton Kutcher, trova che l'opera di Boyle sia "assolutamente autentica. Mi sono sentito come se stessi guardando il vero Steve Jobs e gli altri (compreso sé stesso, interpretato da Seth Rogen). Riconosco ad Aaron Sorkin e Danny Boyle il merito di un ottimo lavoro".

Insomma pare proprio che il film sia ciò che prometteva il trailer: prima di tutto un film eccezionale, di quelli che si ricordano a lungo, che si ricordano con piacere, di quelli per cui non ci dispiace spendere qualcosa e comprare il Blu-ray da tenere in salotto. D'altra parte abbiamo un tris d'assi (Boyle, Sorkin, Fassbender), un cast eccellente e una produzione che non ha lasciato nulla al caso - e per questo ci è voluto tanto.

Questo è un film per chi idolatra Jobs naturalmente, ma anche per chi lo disprezza e per chi è solo curioso. È un bel film in termini assoluti, prima un'opera cinematografica con un valore di per sé, e poi il racconto di un personaggio che si può apprezzare oppure no. Pare proprio che varrà la pena di pagare il biglietto per goderselo al cinema. Ci andrete? 

Jobs Jobs
Birdman Birdman
Quarto Potere Quarto Potere