Streaming Revolution, la recensione: l'analisi approfondita sul mondo dello streaming

Streaming Revolution ripercorre i passaggi della rivoluzione in atto, raccontandone l'economia, i protagonisti, le tecnologie e la creatività.

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a cura di Giovanni Arestia

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sorta di rivoluzione nel mondo dell'intrattenimento che nei giorni nostri è arrivata a vette inimmaginabili fino a poco tempo fa. Le trasformazioni in atto sono davvero grandi e si può dire che sono tutte avvenute dall'arrivo di Netflix in poi. Il colosso dell'intrattenimento on demand, infatti, ha spinto il mercato alla creazione di altri competitor, anche da parte di società e aziende che non avevano nulla a che fare con questo settore come ad esempio Amazon con Amazon Prime Video o Apple con Apple Tv+. Ecco quindi che ormai siamo sempre più circondati da servizi e piattaforme di streaming con altre in divenire o di recente creazione come HBO Max e Disney+. In che modo, però, sono nati questi servizi? Perché? Quale è la storia dietro i protagonisti di questi colossi dello streaming? A queste e ad altre domande risponde Ester Corvi, autrice del libro Streaming Revolution, edito da Dario Flaccovio Editore per la collana Accadde domani, che vi andremo a recensire a breve.

Prima di iniziare con la recensione vera e propria, crediamo sia giusto fare un breve focus sull'autrice di Streaming Revolution e sulla collana Accadde domani della casa editrice palermitana. Ester Corvi è una giornalista economico-finanziaria che, dopo essersi laureata alla Bocconi di Milano e specializzata in Marketing strategico, ha deciso di dedicarsi allo studio dello streaming video. Questi anni di preparazione non le hanno solo permesso di realizzare il libro oggetto di recensione, ma anche di tenere lezioni in diverse università italiane e di partecipare a convegni o tavole rotonde aziendali di settore. Nel 2016 ha anche pubblicato per Hoepli Nuovo cinema web riguardante il tema dello streaming video. Accadde domani è proprio la collana specifica della casa editrice Dario Flaccovio Editore per trattare questi argomenti. Si tratta, infatti, di una collana di saggistica che serializza testi di innovazione e tecnologia scritti appositamente da professionisti della comunicazione e del web.

Streaming Revolution: un'analisi a 360° in nove capitoli

Dopo questo preambolo, è arrivato il momento di passare al libro. Streaming Revolution si presenta come un saggio di approfondimento riguardo al settore dell'on demand con focus inerenti alla storia, al settore economico, alla tecnologia, alla legislatura e ai pro e contro di questa nuova rivoluzione dell'intrattenimento. L'approccio è fortemente accademico tanto che inizia con una prefazione di Alberto Pasquale, noto docente a contratto in Movie Industry del Corso di Laurea Magistrale in Economics and Management in Arts, Culture, Media and Entertainment all'Università Bocconi di Milano. Dopodiché Streaming Revolution inizia subito con l'introduzione delle forze in campo in questa battaglia di contenuti e analizza dettagliatamente ogni caratteristica considerando sia l'aspetto puramente tecnico dietro ogni produzione (come ad esempio il sottocapitolo "Tempi d'oro per gli showrunner") sia l'aspetto tecnologico (con il capitolo 2 dal titolo "L'avanzata delle piattaforme OTT").

Attraverso nove capitoli, l'autrice ripercorre i passaggi fondamentali della rivoluzione in atto e che spesso si svolge in maniera del tutto silenziosa. Ne racconta i protagonisti, le peculiarità tecnologiche di ognuno e gli scontri sulla creatività e sui personaggi più illustri da mettere in campo per combattere la concorrenza. Vengono anche tracciati degli storici sia tramite l'uso di grafici e tabelle che di esempi che mettono a confronto non solo la ricca e potente industria cinematografica americana, ma anche quella europea e orientale con a capo la Cina e l'India che svolgono due ruoli principali nell'economia del settore. A tal proposito vi è anche una dettagliata carrellata di case history dove si analizzano i cambiamenti temporali di ogni ambito: vi sono i case history dei DTC (direct-to-consumer) con esempi quali WWE Network, Chili e Rakuten TV, quelli su Disneylife e CBS e anche il case history con un interessante confronto tra Netflix e iQIYI, la principale piattaforma di streaming cinese.

Più si prosegue nella lettura, più si comprende l'interesse da parte dell'autrice di voler porre un'analisi quanto più approfondita su ogni singolo aspetto che ruota attorno all'ambito trattato. Infatti vi è anche spazio per un confronto tra i mercati europei trattando in particolare il successo sempre più crescente della cinematografia spagnola dopo l'uscita de La Casa di Carta, del mercato francese tra innovazione e cultura e del primato indiscusso del Regno Unito. Si continua poi con un approfondimento sul mercato hollywoodiano e di come questo stia cercando di correre ai ripari e si conclude con un'analisi sulle nuove tecnologie come il game streaming, la realtà virtuale e la blockchain e sulle leggi che ruotano attorno a questo settore tra cui quelle sul diritto d'autore e la tutela del consumatore e dei minori.

Lo stile narrativo

Per quanto riguarda la lettura dei contenuti, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla loro scorrevolezza e semplicità. Trattandosi di un saggi accademico con temi sulla carta molto tecnici e complessi, ci saremmo aspettati una lettura altrettanto difficile e lenta. Siamo rimasti colpiti dalla capacità di Ester Corvi di trattare i suddetti argomenti con grande naturalezza e linearità, attraverso l'uso sapiente di parole semplici, ma consone all'argomento trattato. Nei vari capitoli, ovviamente, sono presenti anche dei tecnicismi e delle parole in inglese, ma ognuna di esse presenta una breve spiegazione precisa e diretta sia a piè di pagina che tra parentesi accanto al termine specifico. Tutto questo è poi correlato dalla presenza di appositi grafici e schemi che rafforzano visivamente quanto si legge e dall'inserimento di interviste ad esponenti di spicco del settore che donano autorevolezza al testo. Di seguito vi condividiamo uno stralcio dell'intervista fatta a Samuel Stadler, VP Marketing di Parrot Analytics, una data science company che analizza il consumo e l’engagement generato da miliardi di spettatori in tutto il mondo dai contenuti sulle varie piattaforme, riguardo proprio al mercato italiano in relazione al resto d'Europa:

In che misura fattori di successo dei contenuti sono diversi nei vari mercati europei? 

«I mercati europei stanno cambiando, e ciò che prima era fondamentale per il successo delle grandi emittenti è ancora importante, ma meno che in passato. A questo proposito, Parrot Analytics ha scoperto che in Francia il pubblico preferisce i cartoon giapponesi più che in altri Paesi europei e che le sitcom hanno una quota di domanda relativamente più bassa rispetto alla media globale. In Germania, invece, il pubblico ama di più i cosiddetti crime drama (polizieschi) e i competition reality rispetto alla media mondiale. Anche in Spagna la maggiore quota di domanda è rappresentata dai polizieschi, che incidono per il 13,7% della domanda totale espressa in questo mercato, il 5% in più rispetto alla media globale (dati del 2018). In sintesi, quella di identificare i sottogeneri tv più richiesti e ancora da sfruttare (in termini tecnici, undersaturated) resterà una delle capacità più importanti per i produttori al fine di massimizzare il ritorno dell’investimento».

E in Italia? 

«I tempi stanno cambiando e, se è ancora importante avere 37 talenti italiani, adesso ci sono spettacoli di grande successo che sono coprodotti e che hanno talenti di vari Paesi. Tuttavia, secondo Parrot Analytics, è importante avere una storia che sia pensata ad hoc per poter entrare in sintonia con il pubblico italiano. Come generi, i polizieschi tendono a fare molto bene in questo mercato, così come le storie d’amore e le storie religiose. I polizieschi non solo sono il sottogenere con la più alta domanda (2018), ma la domanda italiana di polizieschi è superiore alla media globale».

Ciò che ci ha colpito maggiormente è l'ordine con cui l'autrice ha organizzato il testo e la minuziosità con cui ha unito il testo con i riferimenti grafici. Ad esempio nel capitolo in cui vengono trattate le varie tipologie di video on demand (AVOD, SVOD e TVOD) è presente una tabella in cui con cura viene spiegato cosa sono, vengono fatti degli esempi e di ognuno vi sono i relativi pro e contro. Insomma, da questo punto di vista Streaming Revolution è senz'altro una lettura indispensabile per coloro i quali sono alla ricerca di una sintesi aggiornata e completa, ma semplice e lineare nella lettura. La presenza di un glossario approfondito, di grafici e tabelle lo rende uno tra i più dettagliati e agili libri di settore che si possono trovare in commercio.

Il punto di vista editoriale

Dal punto di vista editoriale, Streaming Revolution è un prodotto di ottima qualità. Dario Flaccovio Editore ha deciso di adottare una grafica semplice, moderna e d'impatto con l'utilizzo di uno stile pop caratterizzato dall'uso di un font molto grande stampato a lucido su una copertina flessibile colorata. Carina anche l'idea di accompagnare la sinossi nella quarta con un disegno anch'esso stampato a lucido che narra visivamente i contenuti e i concetti interni al libro con uno stile intuitivo e minimalista.

La rilegatura è robusta e resistente e la qualità della carta è di ottima manifattura con una buona grammatura e ruvidità. Il formato è compatto e di piccole dimensioni, come fosse un piccolo quadernetto da trasportare ovunque. Una nota, purtroppo, spiacevole è la presenza di numerosi refusi disseminati per le pagine del libro. Se infatti nel paragrafo precedente abbiamo elogiato la semplicità di lettura e la scorrevolezza, i refusi, alcuni anche gravi, ne limitano il piacere.

Conclusione

Streaming Revolution è un'opera completa e dettagliata che analizza perfettamente il mondo dello streaming sotto ogni punto di vista. La lettura scorre velocemente e risulta, inaspettatamente, leggera, scorrevole e soprattutto di facile comprensione e metabolizzazione grazie anche alla presenza di un ricco glossario, di tabelle e grafici. Nonostante si tratti di un romanzo di forte valenza accademica, l'autrice tratta l'argomento con estrema semplicità quasi a voler accompagnare il lettore dolcemente all'interno di un ambiente complesso e tortuoso in continua evoluzione. Peccato per la presenza di non pochi refusi che ne limitano in parte la godibilità generale.