Suburra La Serie - Gangster alla romana

Dopo una lunga attesa arriva il primo Original Netflix di produzione italiana, tratto dall'omonimo romanzo e film. Un crime drama dallo stile tipicamente italiano, che ancora una volta sfrutta i punti di forza del sottogenere ma senza apportare particolari novità.

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a cura di Andrea Balena

Sin da Romanzo Criminale, le storie gangster italiane son tornate di prepotenza sul piccolo schermo fino a raggiungere la fama internazionale grazie a Gomorra La Serie, che ad oggi rimane il prodotto italiano televisivo più visto ed esportato al mondo. La formula vincente risiede nella ritrovata voglia di narrare vicende nude, crude e soprattutto verosimili, dove la violenza brutale la fa da padrona. A contraddistinguere queste produzioni è stato inoltre l'utilizzo da parte degli attori del dialetto locale, in passato visto come un deterrente per lo spettatore, ma ora più che mai un elemento che aiuta a raggiungere quella tanto agognata immersione nel sottobosco criminale italiano.

Netflix ha fiutato da subito l'interesse per questo sottogenere e non ha perso tempo ad accaparrarsi i diritti televisivi del film Suburra (2015), tratto dal libro di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo ispirato agli intrecci criminali e appalti "pilotati" che nel corso degli anni che hanno unito lo Stato, la Chiesa e la criminalità organizzata romana, ovvero quello che è stato etichettata come Mafia Capitale. Uscita lo scorso 6 Ottobre, Suburra La Serie si propone come un prequel del film, in cui scopriamo le origini di alcuni personaggi, interpretati (quasi) tutti dai medesimi attori.

Aureliano e Spadino

Ambientata nel 2008 - circa tre anni prima del film - assistiamo alle macchinazioni e alle lotte tra le tre parti in gioco per ottenere e unificare un lotto di terreni ad Ostia, su cui si esercita il potere di Samurai (Francesco Acquaroli), il criminale più noto della capitale e garante della pace fra le famiglie. La vicenda inizia quando tre ragazzi, appartenenti a diverse realtà criminali, si ritrovano di fronte un'opportunità d'oro per riscattarsi ed affermarsi nell'ambiente.

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Il riscatto è il tema centrale della storia in Suburra: non solo i tre protagonisti, ma anche altri personaggi vogliono migliorare la propria vita, anche a costo di sporcarsi le mani. Persone oneste, deluse dalle ingiustizie del sistema, che decidono di mettere da parte la morale e l'etica per dar spazio alle proprie ambizioni. Ne è un esempio il politico Cinaglia, ma anche la consulente del Vaticano Sara Monaschi (Claudia Gerini). La storie di Gabriele, Aureliano e Spadino mostrano invece il bisogno di prendere le redini della propria vita e staccarsi dal controllo delle figure paterne.

La sceneggiatura dello show, a differenza della versione cartacea e cinematografica, è meno incentrata sull'azione e la violenza visiva per concentrarsi su una di tipo psicologico. Nei retroscena di Mafia Capitale vengono sparati pochi colpi perché sono sufficienti le minacce verbali. Il che rende la serie più statica ma ugualmente forte nei toni, senza tradire il filone di appartenenza.

Suburra - La serie Amedeo Cinaglia

La recitazione degli attori restituisce una buona caratterizzazione delle zone di Roma, a partire dai toni più tranquilli e rilassati dei quartieri centrali, passando per quelli più dialettali e ricchi di metafore dei delinquenti di Ostia e per finire con il sinti contaminato con l'italiano parlato dagli zingari nelle periferie.

Ma Suburra vive ancora nell'orma lasciata dal suo predecessore, e lo dimostra il poco equilibrio fra le tre colonne del potere della capitale. Dopo gli eventi iniziali la Chiesa resta sullo sfondo per poi essere dimenticata quasi del tutto, la politica rimane una trama secondaria e poco influente, lasciando così la maggior parte del minutaggio sulla sfera criminale. Un'occasione in parte sprecata, che poteva differenziarlo in maniera più decisa da altri titoli.

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Il lavoro di Michele Placido e degli altri due registi è molto buono e riesce a creare visivamente una serie molto solida da seguire, ma lontana dai toni più oscuri e dagli scorci suburbani del film. Anche in questo caso, si avverte una derivazione forse eccessiva da quanto fatto in precedenza da Gomorra, senza una rielaborazione personale e adattata al contesto romano. Forse è anche stato lo stesso Netflix a voler puntare su una serie gangster italiana con una rappresentazione simile della violenza, che piaccia al grande pubblico italiano e magari internazionale.

Suburra - La Serie Spadino

Suburra La Serie rappresenta un tassello fondamentale della nuova serialità italiana e la visione ne è in ogni caso consigliata, anche solamente per comprendere il destino delle future produzioni nostrane all'estero, attraverso Netflix o altri servizi.


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