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Super. Ottant'anni del primo supereroe: da Nembo Kid a Superman

Un saggio che ripercorre 80 di storia del fumetto e illumina i suoi lettori con informazioni poco note e interpretazioni approfondite

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

In sintesi

Dal 1938 al 20180, l'evoluzione di DC Comics dai fumetti al cinema

Chi è Superman? Qual è il suo ruolo nella cultura del XX e del XXI secolo? Cosa significa essere il più grande eroe del genere umano, scoprirsi straniero in terra straniera e con i poteri di una divinità?

Queste e altre domande costituiscono il punto di partenza di Super, saggio di 345 pagine pubblicato da Runa Editrice e scritto da Filippo Rossi. Un autore che già nel 2017 si era fatto notare con il suo incredibile saggio La Forza sia con Voi dedicato a Star Wars. Testo, quest'ultimo, con il quale si è guadagnato autorevolezza e la (meritatissima) fama di maggiore esperto di Star Wars in Italia e possibilmente nel mondo. Parleremo del suo primo libro in futuro.

Super è un saggio approfondito e ben strutturato. È organizzato in dodici capitoli più un epilogo, strumento che Rossi media dalla narrativa per concludere solo temporaneamente il suo discorso. Un finale aperto necessario, giacché fumetti e film continuano a uscire offrendo costantemente nuovo materiale a un critico appassionato come Filippo Rossi.

Leggendo scopriamo delle origini di Superman e di DC Comics, dal 1938 (anno in cui il mondo conosceva Superman) fino al 2018, quando si celebrano i primi ottant'anni dell'eroe venuto da Krypton mentre si dibatte su pregi e difetti del recente Justice League.

Rossi attraversa agilmente queste otto decadi, ripercorrendo velocemente i primi anni e segnando le tappe importanti nell'evoluzione e nella storia del fumetto... di tutti i fumetti popolari. Entro certi limiti si riallaccia al lavoro svolto da Umberto Eco in Il superuomo di massa: Retorica e ideologia nel romanzo popolare (Bompiani, 2001). Nonostante le quasi 400 pagine il libro si fa leggere con leggerezza, grazie al ritmo incalzante nella scrittura di Filippo Rossi, che alterna con sapienza tra i moltissimi dati storici e le analisi interpretative.

Il discorso analitico si sofferma maggiormente sui film, per come hanno saputo rendere il Supereroe davvero al centro della cultura di massa mondiale. La prima tappa, fondamentale, è quindi il lungometraggio del 1978 firmato da Richard Donner e interpretato da Christopher Reeve. Qui comincia a consolidarsi il concetto su Kal-El come analogia del Cristo e dei Supereroi come divinità moderne. Figure che hanno preso il ruolo che fu di Ettore e Achille (Batman e Superman), e delle loro molte interpretazioni.

Nelle prime pagine scopriamo anche che i due autori originali, inizialmente costretti all'anonimato dall'editore, vollero riconoscere un tributo a Fritz Lang scegliendo il nome Metropolis. E anche che probabilmente non sapevano nulla di Nietzsche e del suo superuomo - un parallelo fatto più volte ma che non convince Rossi, secondo cui il superuomo di stampo nietzschiano è piuttosto il Lex Luthor di Batman v Superman. E lo afferma con argomentazioni solide e convincenti, nei capitoli sei e sette.

Il libro non è interamente dedicato a Superman né potrebbe esserlo. Pur concentrandosi sui film recenti, da Man of Steel in poi, non ci si poteva esimere dal parlare del Batman di Tim Burton e poi quello di Christopher Nolan.

Rossi intesse un entusiasmante gioco dei rimbalzi tra luce e oscurità, umano e alieno, Divinità che fatica ad accettare il proprio ruolo e Uomo che si strugge nel tentativo di essere Salvatore. L'autore dedica molte pagine a questa coppia, che finisce per trasformarsi in una vera allegoria dell'Umanità intera, e quindi di tutti noi.

Il libro di Filippo Rossi è saggio e allo stesso tempo narrazione. Ci racconta la nascita degli eroi, la loro caduta e il loro rialzarsi. Le strategie di una casa editrice che è stata sul tetto del mondo, ha creato un Multiverso e poi ha cercato di riordinarlo. E ci racconta di registi e produttori che hanno affrontato compiti difficili. L'autore stima Zack Snyder in particolare, forse più di tutti gli altri, ed è difficile non condividere la sua opinione quando snocciola accadimenti e soprattutto i pregi del suo lavoro, anche al di là dei lavori fatti con DC Comics.

A Snyder in particolare dedica il capitolo cinque, concedendo molto spazio a 300, all'eccezionale Watchmen e a Sucker Punch, di cui scrive: "comprensibile come questa potente pellicola sia ridicolizzata da una platea impreparata e stroncata da giornalisti miopi. Vi vedono, purtroppo, la cura solo superficiale dell'impatto visivo, supposta causa di un mancato approfondimento dei personaggi".

Arrivando così ai film moderni, dove Rossi valorizza dettagli come la nuova interpretazione di Krypton, un mondo neofascista e distopico suicida per tramite di una catastrofe ecologica, che sarebbe stata facilmente evitabile se si fosse rinunciato all'isolazionismo e alla xenofobia. E fino a Batman v Superman, dove ricompare la lettura di stampo religioso con Lex Luthor nei panni dell'Angelo Caduto.

È un libro che parla agli esperti quanto ai non iniziati, a chi non ha mai pensato a un fumetto di supereroi come a un qualcosa di complesso e a chi, invece, conosce già molto di questo complesso mondo. Il testo ti prende per mano e ti accompagna in mondo che non immaginavi, ricco di simboli e metafore, potente nel linguaggio e nelle immagini. Un mondo, quello di Superman, che è un perfetto specchio della società che lo ha generato. E che naturalmente ha saputo adattarsi, non senza fatica, ai cambiamenti di quella stessa società.

La lettura di Super dovrebbe essere obbligatoria per chiunque voglia parlare di fumetti e della relativa corrente cinematografica. Il libro di Filippo Rossi offre le chiavi di lettura per un corpus di opere più complesso di quanto sembri, ed è l'occasione di comprendere cose che sfuggono a una prima e anche una seconda visione. Ti permettono di mettere Kal-El in prospettiva, insieme a Bruce Wayne e a Wonder Woman. Un trio che spesso definito la "Trinità DC Comics", ma Rossi arriva a usare il termine dopo aver speso oltre trecento pagine costruendo un discorso che giustifichi e rafforzi il termine. Non solo, ti fa chiedere come hai fatto a non capirlo prima.

Voto Recensione di Super. Ottant'anni del primo supereroe



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Scrittura agile, linguaggio adatto a ogni genere di pubblico, grande livello di approfondimento.

Contro

  • L'autore tende a perdonare alcuni difetti degli ultimi film, in virtù dei loro molti pregi.

Commento

Super offre un'eccellente visione analitica sull'evoluzione di Superman e di altri personaggi DC Comics, dal 1938 al 2018. Uno strumento prezioso per chiunque voglia approfondire il discorso sul fumetto come forma espressiva contemporanea.

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