Supercar: un franchise senza tempo

Storia e curiosità sulla serie televisiva Supercar con protagonista David Hasselhoff ad oggi una vera e propria icona di genere.

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a cura di Andrea Aurora

Quando si parla di serie TV futuristiche è impossibile non menzionare Supercar, la serie con protagonista Michael Knight, il personaggio interpretato da David Hasselhoff, a bordo di una scintillante e speciale Pontiac Firebird Trans Am conosciuta ai più con il nome di KITT, acronimo di Knight Industries Two Thousand. Ma cosa rese speciale Supercar? Quali sono le caratteristiche che hanno portato la serie ad ottenere così tanto successo? Scopriamo insieme tutti i dettagli di Supercar, che esordì il 26 settembre del 1982, e ha saputo portare sul piccolo schermo molte innovazioni dal tocco realistico.

Supercar: un franchise senza tempo

Supercar: la storia

Supercar è a tutti gli effetti un vero e proprio cult generazionale e il suo successo da parte di critica e pubblico fu tanto già dal suo debutto. La serie, infatti, godeva di una ritmo che sapeva tenere incollato lo spettatore allo schermo e vantava una serie di peculiarità che insieme andavano a formare una ricetta completa e bilanciata.

La storia vede al centro Michael Arthur Long, un poliziotto rimasto in fin di vita a seguito di un grave incidente fu salvato dalle Industrie Knight che a loro spese lo sottoposero a numerosi interventi chirurgici in grado di donargli una nuova identità: Michael Knight - interpretato da David Hasselhoff. Già dalle prime battute è ben chiara quale fosse la direzione della serie: un protagonista in splendida forma impegnato nella sua personale battaglia contro le forze del male. Tuttavia, se Michael Knight è il protagonista di Supercar, possiamo considerare in maniera altrettanto uguale la sua compagna d'avventura, l'allora concentrato tecnologico conosciuto dal grande pubblico con il nome di KITT. L'auto guidata da Michael ha un ruolo fondamentale all'interno della narrazione. La coppia era ispirata alla figura solitaria di Lone Ranger, in quanto il protagonista è una sorta di eroe impegnato ad affrontare i cattivi in sella alla sua auto nera così come Lone Ranger lo era con il suo cavallo. Michael Knight è una sorta di Cavaliere solitario, da qui la scelta di chiamare la serie in originale Knight Rider.

Ma cosa avevano di così speciale e attraente questa coppia? La grande sinergia tra i due, unita alla presenza di tecnologie applicate sull'auto che fossero sufficientemente credibili e non troppo fantascientifiche, ha reso questa un cult per una grandissima fetta di pubblico in tutto il mondo. Michael Knight poteva parlare con la sua auto, come noi ad oggi parliamo con gli assistenti vocali, oppure poteva attivare la guida automatica di KITT come fosse a bordo di una Tesla (e anche di più). Tutto questo, per l'epoca, seppur fosse per certi aspetti utopico, era esaltante e faceva sperare in una tecnologia applicata su larga scala in un prossimo futuro. Per certi aspetti, Supercar potrebbe anche essere in qualche modo associata all'omonima produzione degli anni 60 firmata da Gerry Anderson, che vedeva protagonista un auto in grado di viaggiare via terra, aria e sott'acqua posizionata in un periodo storico non futuristico bensì in linea con gli anni della stessa produzione. In sostanza, se il cinema ci ha spesso portato concept tecnologici posizionati nel futuro, con Supercar il futuro era già presente, e chi meglio di KITT poteva poteva essere una Supercar?

Le produzioni

La serie televisiva originale Supercar vanta nel suo totale la bellezza di 90 episodi spalmati in quattro stagioni, una longevità per nulla scontata per una produzione dell'epoca. Nello specifico, la prima stagione del 1982-1983 è composta da 22 episodi, la seconda stagione del 1983-1984 è composta da 24 episodi e le ultime due stagioni, che vanno dal 1984 al 1986, sono composte rispettivamente da 22 episodi. La distribuzione della serie tv fu presa in carico da NBC per quel che concerne il territorio americano mentre nel nostro paese la serie andò onda per anni su uno dei canali TV in chiaro di Mediaset: Italia 1. Tuttavia, la storia del franchise non terminò qui.

Nel corso degli anni nacquero numerose altre produzioni come ad esempio quella del 1991: Supercar 2000 - Indagine ad alta velocità. La lista continua poi con Team Knight Rider (la serie TV del 1997-1998), Knight Rider (il film del 2008) e la serie TV Knight Rider del 2008-2009. Quest'ultima fu un vero e proprio sequel della serie storica poiché narrava le vicende di Mike Traceur, il figlio di Michael Knight. Purtroppo però, questa più recente produzione non ebbe il risultato sperato e i suoi scarsi risultati in termini di audience portarono all'interruzione del progetto. La seconda stagione, dunque, non prese mai vita. C'è da dire però che, tolto questo flop, il franchise è stato stato di grande rilievo anche grazie alla sua seriali e quindi al conseguente attaccamento da parte del pubblico interessato a vivere sempre nuove avventure in compagnia dell'icona "duo" protagonista.

La colonna sonora di Supercar

Da sempre, i grandi successi televisivi e cinematografici lasciano il segno anche per ciò che riguarda il comparto audio delle produzioni. Supercar dunque, non fa eccezione! Chi non ricorda il jingle d'apertura della serie? Ebbene, il Knight Rider Theme porta la firma dei compositori Stu Phillips e Glen A. Larson, noti entrambi per aver lavorato a numerose produzioni di successo come la colonna sonora del film Battlestar Galactica del 1978. Sempre in ambito musicale, per la sigle di Supercar fu utilizzato per un breve periodo anche la canzone de La Strada di Jovanotti.

Se interessati, su Amazon potete trovare la colonna sonora originale in diversi formati fisici. Noi, dovendo fare una scelta e avendo a disposizione la giusta attrezzatura tecnica, propenderemo senza alcun dubbio sull'edizione in vinile così da sentirci al 100% dentro agli anni 80.

Le curiosità su KITT di Supercar

Grazie alla tecnologia di cui era dotata, e quindi al suo forte appeal verso il pubblico, KITT era a tutti gli effetti la co-protagonista della serie TV Supercar. Tuttavia, anche all'epoca, non era insolito assistere a fenomeni di questo tipo. Successi di tale portata potrebbero essere accumunati ad esempio a quelli ottenuti dai Blues Brothers con la Dodge Monaco Sedan del 1974. Oppure ancora con la Dodge Charger arancione del 1969 della serie TV Hazzard. E infine come non nominare la Batmobile di Batman, la Delorean di Ritorno al Futuro e la Ecto-1 dei Ghostbusters! Proprio restando in tema, la rivalità tra le protagoniste a quattro ruote proposte dalle diverse case di produzione era ai massimi livelli. Tutti volevano avere l'auto migliore, la più performante e quindi, di conseguenza, l'auto più iconica. Era una guerra all'ultimo cavallo, all'ultimo salto, all'ultimo ritrovato tecnologico. Basti pensare che proprio nella prima stagione di Supercar fu proposto al grande pubblico un episodio nel quale KITT si trovava in contrapposizione con una Dodge Charger arancione del 1969, vi ricorda qualcosa? Nel caso vogliate recuperarla, la puntata è intitolata “Energia Alternativa”.

KITT non aveva nulla da invidiare alle "concorrenti" a quattro ruote e, a conti fatti, la produzione riuscì a garantirle un posto nella classifica delle auto cinematografiche più iconiche di sempre. Vi basti pensare che, proprio grazie a questo grande successo mediatico, ai fan di allora non bastava avere un modellino in scala dell'auto sulla propria libreria, bensì volevano letteralmente possederne una replica da utilizzare sulle strade. Tutti volevano l'auto nera con gli interni marrone chiaro e le iconiche luci rosse sul paraurti anteriore, e la risposta fu l'immissione sul mercato di un apposito kit custom da montare sulle auto di proprietà così da replicare il modello di scena. E come dar torto a tutti questi appassionati sparsi per il globo? Il design dell'auto, come dicevamo, era per i tempi di allora particolarmente futuristico e questo risultato fu frutto di un lavoro di progettazione direttamente ispirato da Battlestar Galactica del 1978. Tuttavia, se il design dell'auto lasciava quasi gridare al miracolo, lo stesso non si poteva dire dal punto di vista tecnico e ingegneristico, a partire dagli interni, ad esempio, dotati di una strumentazione finta realizzata da una serie di pulsanti luminosi non funzionanti progettati da Michael Scheffe, ex ingegnere Mattel.

Sempre dal punto di vista tecnico, la Pontiac Firebird Trans Am condivideva lo stesso pianale della Chevrolet Camaro, non propriamente ottimale per le scene stunt. Infatti, l'auto non veniva inquadrata integralmente durante le acrobazie poiché ad ogni impatto sul terreno, essa, subiva una serie di danni che richiedevano una riparazione tra una ripresa e l'altra. Per questo motivo, a un certo punto la produzione iniziò ad utilizzare anche un modello in scala così da alleggerire anche il lavoro dello stuntman che guidava l'auto utilizzando uno speciale sedile che permetteva la simulazione della guida autonoma. Tuttavia, rispetto al modello originale dell'auto, per ottimizzare le riprese stunt, fu utilizzata una carrozzeria in fibra di vetro leggera, degli ammortizzatori di qualità, un motore maggiorato e gli interni alleggeriti. Insomma, KITT era molto bella vista fuori ma nascondeva una serie di limiti.

Collegandoci alla longevità della serie, era di fondamentale importanza che KITT mantenesse il suo aspetto futuristico che l'aveva contraddistinta. Per questo motivo l'auto è da sempre stata oggetto di grandi attenzioni, tanto da portare la produzione a un restyling del cruscotto nella terza stagione. Ma se questo non fosse stato abbastanza, la quarta stagione vede l'ingresso di uno stravolgimento in termini di design composto da un muso dell'auto più lungo e una serie di appendici aerodinamiche attivabili in base alle necessità e in grado di fra sfrecciare l'auto a una velocità, non reale, pazzesca. Quest'ultima modifica coniava il nome di Super Pursuit Mode.

Insomma, KITT ha avuto lunga vita e per Pontiac fu un'operazione commerciale senza eguali, tanto da far decidere all'azienda di fornire le auto da utilizzare nella serie tv al costo di un solo dollaro. Il ritorno in termini di branding da questo investimento pubblicitario fu immenso. Purtroppo però tutte le auto di scena furono demolite una volta finite le riprese, se ne salvò solo una, quella che tenne David Hasselhoff che in seguito vendette all'asta per 300.000 dollari.

I protagonisti di Supercar

Iniziamo ovviamente con quello che è il personaggio principale della serie Tv, Michael Knight interpretato da David Hasselhoff (doppiato in Italia da Giorgio Locuratolo). Come anticipato precedentemente, il vero nome di Michael Knight è Michael Arthur Long (interpretato da Larry Anderson), un ex-poliziotto salvato in punto di morte dalla Fondazione Knight intento a combattere il male in compagna di KITT.

KITT è l'auto iconica di Michael Knight, la co-protagonista doppiata da Adolfo Lastretti e da Massimo Venturiello nella serie italiana. KITT vanta una costruzione di prim'ordine ed è dotata di una particolare tecnologia che la rende di fatto unica nel suo genere. L'auto, oltre ad essere sostanzialmente indistruttibile, è dotata di un'intelligenza artificiale in grado di supportare Michael Knight durante le sue missioni. KITT ha avuto una grande influenza culturale, diventando spesso protagonista di altre produzioni secondarie come il video del gruppo musicale italiano Bloom 06.

Il cast di Supercar non è composto soltanto da David Hasselhoff e KITT, è decisamente più ampio. A seguire troviamo infatti il personaggio di Devon Miles, interpretato da Edward Mulhare e doppiato nell'edizione italiana da Silvio Anselmo. Si tratta del punto di riferimento per la Fondazione Knight. Purtroppo il personaggio farà poi la sua dipartita durante lo spin-off Supercar 2000 - Indagine ad alta velocità.

Al fianco di Devon Miles c'è anche Bonnie Barstow, il tecnico cibernetico di KITT (interpretata da Patricia McPherson e doppiata da Cristina Boraschi). E poi ancora ecco Aril Curtis, il tecnico informatico di KITT che sostituisce Bonnie nella seconda stagione (interpretata da Rebecca Holden e doppiata da Cristina Boraschi). La lista termina poi con RC3 - Reginald Cornelius III, il giustiziere che difende le persone dalla criminalità di Chicago (interpretato da Peter Parros e doppiato da Fabrizio Temperini e Vittorio Guerrieri).

I videogiochi e i gadget di Supercar

Supercar ha ottenuto negli anni un grande successo e questo portò il franchise alla produzione di una serie di videogiochi. In ordine cronologico di uscita ci sono infatti Knight Rider del 1986 per Amstrad CPC, Commodore 64 e ZX Spectrum. E poi ancora, due anni dopo, Knight Rider per l'iconico NES. Nel 1989 è la volta di Knight Rider Special per TurboGrafx-16. Nel 2002 uscì Knight Rider: The Game per Sony PlayStation 2 e PC Windows, mentre nel 2004 arrivò poi Supercar 2: Knight Rider per le medesime piattaforme. Infine, ben 13 anni dopo, nel 2017, arriva su PlayStation 4, PlayStation 3, Xbox One, Xbox 360 e Wii U, LEGO Dimensions.

Infine, sul mercato non mancano nemmeno i gadget e gli oggetti da collezione per tutti i gusti e tutte le tasche. KITT è stata riprodotta in tutta le salse, si va ad esempio dalla piccola Hot Weels fino alla più grande Playmobil. Se invece cercate qualcosa che abbia un design rivisitato, su Amazon potete trovare anche il modellino proposto da Funko con tanto di Michael Knight intento alla guida e pronto per una nuova avventura.