Tatiana Maslany paragona il diventare She-Hulk a Orphan Black

Da Orphan Black a She-Hulk, Tatiana Maslany svela come le due serie abbiano tratti in comune

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a cura di Manuel Enrico

In attesa di vederla negli eleganti panni dell’avvocatessa Jennifer Walters (e in quelli in spandex di She-Hulk), Tatiana Maslany non ha dimenticato il suo passato, che la ha vista come uno dei volti di Orphan Black. Anzi, durante la sua presenza al San Diego Comic-con, la Maslany ha paragonato la sua esperienza con Orphan Black a She-Hulk: Attorney at Law, la serie dedicata all’eroina Marvel in arrivo su Disney il prossimo 17 agosto. A ben vedere, Jennifer e la protagonista di Orphan Black hanno qualcosa in comune.

Da Orphan Black a She-Hulk, Tatiana Maslany svela come le due serie abbiano tratti in comune

Serie britannica trasmessa dalla BBC, Orphan Black vede Sarah Manning (Tatiana Maslany) assistere alla morte di una ragazza identica a lei, evento sconvolgente che la porta a scoprire un terribile segreto sulla propria esitenza: è un clone. Nel corso delle cinque stagioni di Orphan Black, sfruttando questo dettaglio alla Maslany è stato chiesto di interpretare ben 14 cloni, ognuno con propria personalità, sforzo titanico che ha fruttato all’attrice un Emmy e due ulteriori candidature.

Questa vera e propria impresa recitativa, secondo l’attrice, le è stata incredibilmente utile per interpretare Jennifer Walters e She-Hulk. Ai microfoni di Screen Rant, l’attrice ha spiegato che se Jennifer Walters è sempre la stessa persona anche quando si trasforma in She-Hulk, è anche vero che la donna vive in due corpi completamente diversi, elemento da non sottovalutare:

“Ovviamente, la coscienza di Jen non cambia quando diventa She-Hulk, non perde mai la cognizione di chi sia. Ma in questa condizione si ritrova a vivere in due corpi molto diversi, e questo è stato davvero divertente per me. Sono sempre curiosa sull’identità, la percezione e l’estetica di tutto questo, esplorare questo aspetto mi è sembrato quasi un’estensione di Orphan Black”

L’osservazione della Maslany si ricollega a uno dei tratti tipici di She-Hulk, che contrariamente al cugino Bruce Banner non è affetta da una perdita di consapevolezza durante la trasformazione. Se il Gigante di Giada è stato spesso portato a esempio di una moderna scrittura del mito di Jeckyll e Hyde, per Jennifer Waters la perdita di identità nel mutare non è mai stato un tratto specifico, ma anzi è stato utilizzato come elemento di rottura per la donna in saghe come Vendicatori Divisi.

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