Teburu: intervista a Davide Garofalo, ideatore della piattaforma per i giochi da tavolo

La nostra intervista a Davide Garofalo, CEO e fondatore di Xplored e ideatore della piattaforma per giochi da tavolo Teburu.

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a cura di Davide Vincenzi

Nei giorni scorsi abbiamo avuto il privilegio di intervistare Davide Garofalo, fondatore e CEO dell’azienda Xplored, per saperne di più e cogliere indiscrezioni su Teburu, una piattaforma multimediale interattiva che promette di portare grandi e inaspettate novità nel mondo del gioco da tavolo.

Bando, dunque, agli indugi e andiamo a scoprire insieme cos’è Teburu e come si propone di rivoluzionare il mercato dei boardgame.

Intervista a Davide Garofalo, scopriamo Teburu

Salve Davide e grazie mille per la tua disponibilità! Xplored è una realtà d’innovazione che probabilmente pochi tra coloro che non lavorano nel settore dell’intrattenimento conoscono bene, parlaci un po’ di voi, di cosa si occupa Xplored?

Dal 2008 Xplored sviluppa giochi innovativi, caratterizzati da interazione aumentata: da videogame mobile in Realtà Aumentata, a robot giocattolo e smart-toys, progetti di gamification, fino a giochi da tavolo interconnessi ad app, tramite tecnologie HW-SW innovative, spesso proprietarie e brevettate.

Siamo ad oggi una trentina di persone, di cui circa 20 in Italia e una decina sparsi per il mondo tra California, UK, e Nuova Zelanda.

I nostri uffici a Rapallo, dove il core team si riunisce e lavora, sono ospitati in una villa nella Riviera Ligure, ristrutturata ad hoc per offrire le più recenti tecnologie per lavorare, spazi adeguati al distanziamento sociale, ma anche aree per condividere gioco e relax: area giochi, sala boardgames, taverna, giardino e BBQ :D

Siamo un team multidisciplinare di producer e designer, ingegneri meccanici ed elettronici, programmatori e artisti, che si occupa di tutto il processo produttivo, dal concept alla pubblicazione, attraverso fasi di briefing, brainstorming, pre-produzione, prototipazione, testing, sviluppo, ingegnerizzazione, controllo qualità, rilascio sul mercato, per poi aggiornare ed evolvere gli sviluppi del progetto negli anni.

Di fatto ad oggi esternalizziamo solo la produzione industriale dei componenti fisici dei prodotti da noi sviluppati. E ogniqualvolta sia possibile, la affidiamo a partner Europei, spesso e volentieri Italiani.

Abbiamo lavorato e tuttora lavoriamo per molti marchi italiani e stranieri, del settore gaming ma non solo: Bandai Namco, a Ravensburger, da Ferrero a NorthSails, da Mattel a Giochi Preziosi, Clementoni, e molti altri.

In Xplored la cultura aziendale condivide il pensiero che una tecnologia invisibile ed economica possa arricchire di valore aggiunto reale i prodotti fisici con cui siamo abituati ad interagire. E quindi evolverli. Il punto di partenza, ma anche il fine di ogni nostro progetto è l’esperienza d’uso. La tecnologia è solo il mezzo, la soluzione per raggiungere lo scopo.

E dopo anni di gavetta e lavori su commessa, oggi finalmente... abbiamo deciso di andare sul mercato col nostro marchio.

Sappiamo che siete gli sviluppatori della piattaforma Teburu, che promette di portare l’hobby del gioco da tavolo verso un’esperienza maggiormente multimediale. Cosa potete rivelarci di questo progetto?

Teburu è una piattaforma innovativa per giochi da tavolo, che ne semplifica l’accesso ed evolve l’esperienza, rendendo i giochi più ricchi, dinamici, intuitivi ed immersivi. Da alcuni esperti è stato definito "the future of boardgaming".

È composta da un normalissimo tabellone di cartone pieghevole, che contiene all’interno un layer sottilissimo e invisibile di elettronica stampata e sensori, su cui piazzare tessere di cartone, mappe, segnalini e miniature che, integrati con la nostra tecnologia e interconnessi a un’apposita app di gioco, consente di vivere un’esperienza completamente nuova.

Ogni rito fisico tipico dei giochi da tavolo è rispettato: i giocatori restano focalizzati sulla board e i suoi componenti, l’interazione sociale è protagonista. Anche i dadi sono fisici e si fanno rotolare sul tavolo come sempre. Ma a quel punto arriva la magia.

A ogni movimento fisico dei personaggi sulla mappa scattano suoni, eventi, trappole, incontri. L’app racconta la storia, propone bivi e scelte che influenzano lo sviluppo successivo dell’avventura.

La complessità delle regole e profondità di gameplay può essere enorme, visto che è gestita interamente dal software e non dai giocatori, che così pensano solo a godersi la partita, fare scelte narrative e tattiche, senza nemmeno dover preventivamente studiare il manuale delle regole che, di fatto, non serve più, perché si impara direttamente giocando.

Il gioco salva lo stato automaticamente, dopo ogni singola azione, così da interrompere e riprendere in base ai propri orari e ai propri ritmi.

Infine, tema che oggi è particolarmente attuale, è possibile giocare con i propri amici in remoto, tramite una semplice connessione internet che mette in contatto l’intero sistema di gioco su più tavoli ovunque nel mondo.

Qual è l’idea alla base di Teburu? Cosa vi ha spinto a cimentarvi nella sua realizzazione?

Teburu è stata un’idea spontanea. Era nell’aria ed io ho avuto il solo merito di vederla e coglierla al volo.

Una domenica di “pulizie di primavera” ritrovai in cantina la mia originale scatola di HeroQuest e mi apprestai a mostrare la “reliquia” ai miei figli, allora di 6 e 8 anni (…ma tirati su a latte e giochi in scatola). Proprio in quei giorni avevamo lanciato sul mercato Runimalz, il primo smart toy interamente sviluppato in Xplored, grazie al quale avevamo studiato e brevettato innovative tecnologie proprietarie per identificare e tracciare oggetti su una superficie sensorizzata.

Al primo movimento di una miniatura sul tabellone… Eureka!

Ho subito chiamato mio fratello Enrico (l’ingegnere HW dietro a tutti i nostri progetti) pronunciando senza sosta eccitate parole velocissime relative ad un tabellone sensorizzato su cui muovere le miniature per sapere sempre quale personaggio è in quale punto della mappa, e far scattare nella App, interconnessa al tabellone, eventi nascosti e non spoilerati ai giocatori tramite manuali di regole e missioni. Aggiungi i dadi wireless e un po’ di spezie come musiche tematiche, suoni contestuali e video recitati da attori di Hollywood… ed ecco che nasce la visione di Teburu.

Nel giro di tre mesi abbiamo sviluppato il primo prototipo artigianale… ricordo ancora le notti passate in ufficio coi colleghi, tra schede elettroniche, righe di codice, cartoni e cartoncini e disegni di personaggi appesi ai muri.

Ci siamo presentati allo Spiel di Essen nel 2017, accolti con piacere dai principali marchi del settore che lì avevano uno stand. Tutti erano molto interessati, quasi increduli. Tre di loro hanno fatto una proposta contrattuale ancor prima della fine della fiera. Il mese successivo ho preso voli per Singapore e gli Stati Uniti, definendo accordi con i primi partner.

Negli ultimi anni abbiamo visto numerosi giochi da tavolo introdurre una componente multimediale/narrativa gestita da un’app, come ad esempio Le Case della Follia, Assalto Imperiale, o la nuova edizione di Descent. In che modo Teburu differisce da quanto visto finora?

La differenza è netta, sia in “input” sia in “output”. Le companion App richiedono ai giocatori di informare manualmente l’app di ciò che si è fatto sul tavolo. Non hanno alcuna interconnessione né consapevolezza di quanto accade nel boardgame: richiedono quindi che il giocatore, ad esempio dopo aver spostato le proprie miniature, funga da “interfaccia umana” per fornire all’App il medesimo input.

Una volta che le attuali companion App elaborano tali input, forniscono output parziali che richiedono comunque l’interpretazione del giocatore (ad esempio un testo che indica: “il nemico attacca l’arciere, se questi è entro 3 caselle, altrimenti si muove verso l’eroe più vicino, con meno punti ferita, e se a gittata lo attacca”).Nei giochi Teburu, invece, l’app è consapevole di tutte le posizioni delle miniature, il loro stato di gioco, degli obiettivi dei diversi personaggi in gioco, dello scenario in corso, delle regole speciali, e quindi di tutte le informazioni utili a far scattare eventi e prendere decisioni ponderate per i nemici, comunicandole tramite animazioni intuitive e veloci.

Ma i vantaggi e le differenze sono molteplici. I giochi Teburu, per quanto articolati e profondi nel loro gameplay, risultano più semplici da imparare e giocare, grazie al fatto che l’App gestisce tutte le regole e tiene traccia di tutte le condizioni e i numeri del gioco. È l’app stessa infatti che reagisce in tempo reale alle nostre azioni sul tavolo, comunicandoci se possiamo muoverci in una determinata area della mappa oppure no, se abbiamo o meno la linea di vista per colpire un nemico a distanza  certamente, se possiamo usare un’abilità speciale o compiere un’azione contestuale.Ma soprattutto i giochi Teburu non hanno alcun manuale delle regole da studiare, perché in ogni gioco, la relativa App prevede un percorso di onboarding grazie al quale gli utenti imparano le regole direttamente giocando.

Così i giocatori si godono la serata senza voluminosi manuali a portata di mano, con spiacevoli interruzioni per cercare quella determinata regola secondaria… il tutto mentre animazioni a schermo e musiche contestuali creano l’atmosfera per una serata di gioco più coinvolgente. Per non parlare del beneficio del “remote gameplay” che, per la prima volta nella storia, permette di giocare boardgame fisici, con amici in remoto.

In un gioco da tavolo sviluppato per e con Teburu, quanto è preponderante la componente digitale e multimediale rispetto a quella classica, fatta di carte, segnalini e dadi?

Ci piace dire che Teburu regala esperienze, evolute e coinvolgenti, di gioco da tavolo. Ci si riunisce intorno ad un tavolo, condividendo avventure i cui protagonisti sono rappresentati da classiche miniature, che esplorano mappe disegnate sul cartone e affrontano prove e nemici facendo rotolare dadi fisici.

La tecnologia è pressoché invisibile, a supporto e arricchimento del gioco. Nello specifico del nostro primo gioco The Bad Karmas and the Curse of the Zodiac, abbiamo volutamente deciso di sostituire le carte fisiche con un mazzo di carte digitali su smart device, perché solo in questo modo abbiamo potuto sviluppare un sistema di combattimento complesso ma di facile gestione per i giocatori, basato su carte dinamiche che si attivano e disattivano, si sbloccano e si potenziano, durante le varie battaglie e i vari scenari della lunga e avvincente campagna di gioco.

Secondo la vostra opinione, un utilizzo massiccio della multimedialità non rischia di snaturare il concetto di gioco da tavolo e trasformarlo in una sorta di videogioco mascherato da altro?

Condivido al 100%. Ed è proprio per questo che Teburu differisce dalle altre piattaforme tecnologiche per boardgame.

Da amante e collezionista di giochi da tavolo analogici, sono assolutamente il primo a sostenere che le proposte ad oggi disponibili sul mercato, inclusi gli ultimi progetti Kickstarter in questa direzione, rischiano di snaturare l’esperienza che ognuno di noi cerca nei boardgame. Non dico che non abbiano un mercato o un futuro, ma ritengo che offrano un’esperienza più macchinosa e molto diversa da ciò che tutti noi cerchiamo nei giochi da tavolo.Tablet giganti con pedine capacitive, occhiali AR con controller di varia natura, ma anche le piattaforme online per giocare versioni puramente digitali, creano, a parer mio, eccessive sovrastrutture ergonomiche e barriere alla natura sociale dei giochi classici.

L’essere umano è un animale sociale e credo che la nostra evoluzione, lenta per migliaia di anni, non possa di colpo cambiare ritmo e stravolgere la nostra natura: siamo ancora scimmie intorno al fuoco, e vogliamo, da sempre e ancora oggi, stare insieme, guardarci negli occhi, raccontarci storie, manipolare oggetti, per imparare, intrattenerci e condividere esperienze multisensoriali.

È questa la filosofia Xplored. Il punto di partenza, ma anche il fine di ogni nostro progetto è l’esperienza d’uso. La tecnologia è solo il mezzo, la soluzione per raggiungere lo scopo.Ed è proprio questa la cifra distintiva di Teburu, la visione che ha fatto nascere un progetto innovativo, che molteplici esperti e appassionati hanno definito “the future of boardgaming”, in cui la tecnologia è invisibile ed al servizio dell’esperienza d’uso cui siamo abituati da sempre: evolvere senza stravolgere.

Durante questo periodo di allontanamento forzato a causa della pandemia di Covid-19 molte persone hanno iniziato a utilizzare piattaforme di gioco online, come ad esempio Tabletop Simulator, per poter giocare con i giochi da tavolo anche a distanza. Sappiamo che Teburu andrà incontro anche a questa nuova esigenza dei giocatori. In che modo? E quanto si allontana dalle piattaforme che abbiamo menzionato?

La funzionalità di remote gameplay di Teburu è stata apprezzata da professionisti del settore, media e appassionati, molto più di quanto inizialmente immaginassimo.

Come dici tu, infatti, l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni e il lockdown che il 2020 ha imposto a tutti noi, hanno fatto diffondere e proliferare le piattaforme online di gioco simulato.Il limite di queste piattaforme è proprio la “simulazione” del gioco da tavolo, attraverso un’interfaccia nata per altri scopi.Il mio personalissimo pensiero è che i boardgame appassionano, non solo per meccaniche di gioco lente e riflessive, ma anche per la loro interazione aptica con componenti fisici: muovere pedine e dadi tramite un mouse non è mai riuscito a darmi la soddisfazione di una sessione di gioco con un gioco da tavolo fisico.

Ed è proprio questa la differenza tra Teburu e le piattaforme simulative online. Si gioco un boardgame fisico, magari insieme ad amici o parenti presenti al nostro tavolo, insieme ad altri giocatori sparsi per il mondo. Ma tutti con il proprio gioco da tavolo fisico sul tavolo, che autonomamente traccia e comunica agli altri giocatori ciò che succede in tempo reale.

Qualche settimana fa, con un reviewer particolarmente affezionato a noi e al nostro progetto, abbiamo registrato un video di una sessione condivisa tra Italia e Canada. A detta loro, è stato quasi come giocare tutti allo stesso tavolo. Un piccolo passo per l’umanità, un grande passo per gli amanti dei giochi da tavolo!

Quali sono state le maggiori sfide nella realizzazione di Teburu?

La lista è lunga. Questo progetto è nato ben cinque anni fa e ha richiesto molteplici studi, iterazioni, sperimentazioni, prototipi, test interni e col pubblico.

Creare innovazione tecnologica richiede molteplici processi di ricerca e sviluppo, nonché studio della concorrenza e brevettazione (in Europa, America ed Asia), progettazione elettronica e meccanica.Xplored sviluppa sempre progetti ad alto valore aggiunto per l’utente, basati su tecnologia nascosta, industrializzazione affidabile e struttura costi economica per permettere prezzi al pubblico aggressivi.Potete immaginare in un periodo di lockdown e di carenza globale di microchip, quanto sia stato importante intessere relazioni solide con partner Europei, ai quali abbiamo già ordinato tutta la componentistica elettronica necessaria alle produzione delle prime migliaia di Teburu kit, proprio per evitare rischi e ritardi nelle consegne.

Ma alla ricerca e sviluppo lato hardware e software, si aggiunge la sfida completamente nuova dello sviluppo di un gioco ibrido, contemporaneamente fisico e digitale. Ed è proprio questa la complessità di design maggiore che abbiamo affrontato e che continuerà a metterci alla prova nei prossimi anni: progettare esperienze di gioco evolute ed arricchite dalla tecnologia, con intelligenza artificiale, animazioni, suoni, interfacce grafiche, coerenti con la nostra visione per cui l’attenzione dei giocatori sia focalizzata principalmente sul tavolo e sugli altri giocatori.

Ultima, ma non per importanza, è l’avventura imprenditoriale di Xplored che ha autofinanziato il progetto in tutti questi anni, senza capitali né investitori esterni, e che oggi si presenta su Kickstarter, per la prima volta come marchio indipendente, con un progetto dirompente ed ambizioso.

Sappiamo che proprio in questi giorni prenderà il via la campagna di crowdfunding su Kickstarter del primo gioco da tavolo basato su Teburu, The Bad Karmas and the Curse of the Zodiac. Cosa potete dirci su questo progetto? In che modo Teburu supporterà questo gioco?

The Bad Karmas and the Curse of the Zodiac è un gioco da tavolo con miniature, cooperativo da 1 a 4 giocatori. Un Boss-fight game, con elementi RPG e deck-building, in cui i protagonisti affrontano nemici giganti, ma soprattutto consapevoli e artificialmente “intelligenti”, gestiti dal sistema Teburu.

L’ambientazione originale narra la saga epica di quattro improbabili eroi che affrontano i dodici segni zodiacali, risvegliatisi dopo 26.000 anni, nei nodi delle Ley lines distribuiti sul nostro pianeta, sotto forma di semi-divinità gigantesche, con l'intento di annientare la civiltà umana.

I giocatori muovono le miniature dei propri eroi sulla mappa intorno ad uno Zodiac (una delle semi-divinità gigantesche: Aries, Taurus, Gemini,...) evitando innanzitutto di farsi malmenare orribilmente da attacchi fisici e magici del nemico, ma anche aggirando pericoli e cogliendo opportunità dello scenario, e soprattutto collaborando strategicamente per concordare la migliore tattica di squadra, creare combo di team, sbilanciare il boss per poi spingerlo o stordirlo, esporne uno dei quattro fronti per poi farlo colpire dal personaggio che abbia l'abilità giusta per fare un danno critico.

Il tutto mentre il gigantesco Zodiac (gestito dall’app di gioco) reagisce e agisce in maniera intelligente, in base ai propri schemi o obiettivi personali, consapevole di chi è dove, di chi lo ha provocato o ferito, di quale sia la situazione.

Ogni Zodiac è rappresentato in gioco da una miniatura di 120-140 mm che viene alloggiata in una speciale base a LED che si illumina per indicare lo stato del boss e dei suoi quattro fronti di battaglia. Tra una battaglia e l’altra, inoltre, gli eroi avranno modo di evolvere i propri personaggi, abilità, equipaggiamento, per scegliere la migliore build e il miglior “deck” di azioni, idoneo al prossimo Zodiac da battere.

Ritengo infine sia importante spendere qualche parola sull’ambientazione di “The Bad Karmas and the Curse of the Zodiac”, un’IP originale che abbiamo creato in Xplored grazie alla collaborazione con talenti indiscussi della narrativa e dell’art directionCi siamo chiesti quale look avrebbe oggi una serie TV ambiziosa che volesse girare sceneggiature di famosi B-movies “bigger than life” degli anni ’80, come “Grosso guaio a Chinatown”, o “Indiana Jones” o “Ghostbusters”, con gli strumenti attuali e i gusti del pubblico contemporaneo. E quindi: colori forti, stile pulp, epicità e ironia. Personaggi che siano eroi mancati o beniamini mediatici dei giorni nostri, che si ritrovano, seppur completamente impreparati, ad essere l’unica speranza per salvare il mondo da creature apparentemente inarrestabili.

Per compiere questa missione, abbiamo puntato in alto, contattando forse uno dei più famosi e prolifici talenti nella direzione artistica di creature mitologiche del cinema di oggi: Andrew Baker, concept artist noto per aver disegnato le creature di famosi film come Pacific Rim, Godzilla, Love and Monsters. Anche il Re Goblin de Lo Hobbit è frutto della sua matita, così come il potente Smaug!

Andrew è stato subito coinvolto dal progetto ed ha fornito una visione originale del mondo che avevamo in mente. La maggior parte degli Zodiac sono disegni elaborati completamente da lui. Tramite Andrew abbiamo pian piano aggiunto diversi talenti internazionali al team di artisti, molti ex WETA Workshop. È stato un lavoro davvero formativo ed appagante, di cui ho avuto l’onere ma soprattutto l’onore di gestire la direzione creativa.

Per il worldbuilding a livello narrativo, nel nostro team non manca l’esperienza di creazione IP e storie per giochi. Ma per questo progetto ci siamo rivolti a uno specialista dal pluripremiato talento, che ho il grande piacere di considerare un amico fin dall’adolescenza: Christian Cantamessa, autore di Red Dead Redemption, scrittore e regista di molteplici videogame e film noti al pubblico internazionale.

Avete da poco annunciato anche una partnership con Paradox Interactive per sviluppare prodotti legati al World of Darkness e che debutterà con il gioco da tavolo Vampire: The Masquerade - Milan Uprising. Cosa potete raccontarci di questa collaborazione? E come faranno i vampiri del Mondo di Tenebra a integrarsi con Teburu?

La collaborazione con Paradox è nata spontaneamente, con un’intesa immediata. Ho la fortuna di considerare molti dei miei colleghi veri amici, alcuni di lunga data. Con loro condivido serate di giochi di ruolo nel World of Darkness da diversi anni (direi oltre 25!). È stato quindi naturale per noi contattare Paradox per proporre una partnership per Teburu.Il giorno stesso in cui ho contattato l’azienda, la loro direzione mi ha svelato che stavano anch’essi cercando un contatto diretto con noi, avendo studiato ed apprezzato l’approccio innovativo che Teburu prometteva per l’evoluzione del mondo del “tabletop gaming”.

Avevano capito subito la nostra visione, avevano già verificato le nostre credenziali e, una volta scoperta la nostra decennale passione per WoD, il dialogo è stato piacevolmente costruttivo e trovare un accordo contrattuale è stato facile.

Vampire: The Masquerade - Milan Uprising” sarà il primo gioco dell’accordo multi-titolo siglato con Paradox. Il gameplay presenterà azioni nascoste, narrazione interattiva e obiettivi segreti, ispirati alle storie personali e di orrore politico di Vampire, tutte rese possibili dal sistema Teburu. “Vampire: The Masquerade - Milan Uprising” permetterà ai giocatori di vivere storie interattive in World of Darkness in un modo mai visto prima.Non nego inoltre un certo orgoglio nell’aver ricevuto l’approvazione a localizzare la nostra storia in ambientazione italiana, nello specifico a Milano, città originaria della maggior parte del nostro team creativo e che riteniamo ambientazione perfetta per i Vampiri del Mondo di Tenebra.

Nella vostra visione, Teburu sarà in qualche modo implementabile anche nei giochi di ruolo “carta e penna” o lo vedete uno strumento legato principalmente al gioco da tavolo?

Il mondo dei giochi da tavolo ha certamente una sinergia immediata con Teburu, che di fatto è nato per questo.Al contempo, WoD non è l’unico franchise proveniente dai giochi di ruolo che ci ha contattati per valutare una collaborazione. È evidente che molti, oltre a noi, vedono Teburu come sistema innovativo di potenziale evoluzione di qualunque esperienza gioco che, anche se non prettamente “boardgame”, sia praticata da un gruppo di amici che si incontrano attorno al tavolo (ma magari anche online in remoto…) e preveda mappe, miniature e dadi.Di fatto non è difficile immaginare giochi di ruolo che, pur focalizzandosi sul role-playing e non sul roll-playing, possano evolversi e offrire esperienze più ricche e coinvolgenti, potendo identificare e tracciare miniature su un tavolo, lanciare dadi fisici ma letti dal sistema, mentre il suono contestuale guida la cronaca ed eventi sorprendenti siano raccontati da un’app Game Master, attraverso animazioni cinematografiche immersive con doppiaggio professionale.

Non so dirti se e quando questo possa essere uno dei futuri possibili per i giochi di ruolo... Ma siamo pronti e disponibili ad esplorare ogni nuovo modo per contribuire alla loro evoluzione.

Potete anticiparci qualche indiscrezione sui futuri progetti che vedranno Teburu come protagonista?

Una seconda partnership è stata appena annunciata, con la nota casa editrice italiana di giochi di tavolo Ares Games per sviluppare un gioco Sword & Sorcery per la piattaforma Teburu. Citando direttamente Roberto Di Meglio, Direttore di Produzione di Ares Games:

"Oggi, Sword & Sorcery è uno dei boardgame di avventura fantasy più apprezzati, grazie alla sua profondità e alla bellezza delle componenti, ma è un gioco non adatto a giocatori alle prime armi. È quindi emozionante pensare di allargare la gamma, affiancando al tradizionale gioco fisico una versione "phygital" compatibile con Teburu, che semplifichi l'esperienza di gioco e l'apprendimento delle regole, senza nulla perdere dei punti di forza del gioco - come l'intelligenza degli avversari e la raffinatezza del sistema di combattimento -  e anzi aprendo, grazie agli elementi digitali dell'esperienza, nuove dimensioni per arricchirla".

Sword & Sorcery, a seguito di World of Darkness, allarga il palinsesto della piattaforma Teburu. Ma, per quanto ad oggi non possa svelare altro, posso dirvi che i partner con cui stiamo dialogando e i progetti che stiamo valutando sono davvero molteplici.

La prospettiva di nuovi giochi per Teburu, infatti, non è limitata alla capacità produttiva di Xplored. Teburu è una piattaforma nata e sviluppata per essere aperta al mercato. Se infatti in un primo momento i giochi Teburu saranno quelli sviluppati direttamente da Xplored, su IP proprietarie e di terzi, è rilevante aggiungere che abbiamo già pronto il nostro SDK per studi esterni e che, tra i partner che ci hanno contattato, esistono diverse aziende con la visione, l’ambizione, le competenze tecniche e catalogo di titoli, idonee a diventare ufficiali Teburu 2nd parties.

Ma questo progetto, ambizioso e lungimirante, vivrà il suo momento più importante il prossimo 15 marzo, data in cui lanceremo ufficialmente la nostra campagna Kickstarter e saremo finalmente in grado di tastare con mano la risposta del mercato reale, quello degli appassionati di giochi da tavolo, che ci auguriamo condividano il nostro sogno e ci aiutino col loro preziosissimo supporto a renderlo realtà.

Grazie mille per la tua gentilezza e per il tempo che ci avete dedicato!

Grazie a voi!