Immagine di Tettonica, recensione del graphic novel Feltrinelli Comics
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Tettonica, recensione del graphic novel Feltrinelli Comics

Ironico, leggero, ma formativo: Tettonica è il graphic novel di Sofia Assirelli e Cristina Portolano edito da Feltrinelli Comics.

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a cura di Rossana Barbagallo

In sintesi

Maria ha un grosso problema: la totale assenza di tette, raccontata con humor in Tettonica, il graphic novel di Sofia Assirelli e Cristina Portolano.

Una piccola località romagnola per una piccola, grande storia di crescita dallo humor leggero e spensierato. Tettonica (e già il titolo è un gioco di parole inno all'ironia) è il graphic novel di Sofia Assirelli e Cristina Portolano che Feltrinelli Comics porta nelle librerie con una storia young adult molto vicina al vissuto quotidiano. Quasi uno slice of life che parla di tutti noi e degli intoppi che si incontrano strada facendo nella troppa fretta di crescere e diventare adulti. Autentico e genuino, Tettonica non è un libro pedante e didascalico, ma sicuramente è formativo. Ne parliamo approfonditamente tra queste righe.

Tettonica, di nome e di fatto

Maria Bandini ha un cruccio costante: non ha abbastanza tette. Mentre trascorre i pomeriggi in compagnia della sua migliore amica, Valentina, espone spesso tale problema, di rilevante importanza per lei. Valentina tenta di convincerla del fatto che non sia poi così drammatico, ma essere chiamata “Pamela Anderson con la retromarcia” dai bulletti di Loggiano non aiuta di certo! Inoltre, con l’arrivo dell’estate, giungono in paese anche i villeggianti che provengono dalle grandi città, tra cui Samu: non c’è tempo da perdere, Maria non intende lasciarsi scappare il ragazzo più carino, ma sa che per conquistarlo ci vuole un miracolo.

C’è solo una persona a Loggiano di Romagna che può intercedere presso l’Altissimo: nonna Alberta, alla quale Maria chiede di pregare affinché il suo corpo decida finalmente di sbocciare. Nonna Alberta accetta, ma a una condizione: che Maria si comporti bene. Quando però un terremoto sconvolge il paese mentre Maria e Samu sono impegnati a scambiarsi effusioni, la ragazzina ritiene di esserne la causa per aver infranto la promessa e scatenato le ire divine. In un minuscolo borgo romagnolo, i desideri adolescenziali incontrano per la prima volta gli ostacoli del diventare grandi.

Crescere, che fatica!

Quanto può essere frustrante crescere in un corpo che non vuole proprio prendere le forme che vorremmo. Lo sa anche chi scrive che come Maria, dodicenne protagonista di Tettonica, ha trascorso gran parte dell’adolescenza a guardare con ammirazione i seni generosi delle altre sperando in una compensazione della materia nell'universo. Tettonica è proprio quel genere di graphic novel che riesce a puntare dritto al cuore, senza prendersi troppo sul serio: quelle che per una ragione o per un’altra, hanno affrontato la propria infanzia percependo una mancanza (o più di una), ma imparando a crescere attorno ad essa - non semplicemente accettandola con rassegnazione, che è diverso.

Con uno stile leggero e privo di didascaliche lezioni di vita, Sofia Assirelli e Cristina Portolano creano una storia in cui è facile e persino divertente identificarsi, ritrovarsi come Maria Bandini o ricordare quel periodo della propria vita in cui la massima preoccupazione era una sola: risolvere qualsiasi problema raggiungendo in fretta l’età adulta. Poco importa che in Tettonica ci troviamo nel 1997, in un minuscolo borgo dove la massima attrazione è un altrettanto minuscolo fenomeno naturale chiamato vulcanino. Per inciso, il vulcanino esiste davvero in Romagna ed è considerato il più piccolo vulcano al mondo. Sorpresi? Non dovreste, perché Tettonica è uno slice of life così genuinamente vicino al quotidiano, così semplice nella sua descrizione del vissuto di un’adolescente italiana, da risultare universale, autentico, ironicamente vero.

È il periodo delle Spice Girls, dei pomeriggi trascorsi a fare merenda insieme e leggere Cioè, degli inesorabili paragoni con star del cinema dalle desiderabili proporzioni, di annose domande sulla sessualità di cui non può essere ricercata una risposta semplicemente prendendo in mano uno smartphone. Gli anni sono trascorsi, le cose sono cambiate nel mondo, ma di certo i dilemmi adolescenziali permangono uguali nella sostanza, soprattutto quelli inerenti alla relazione con il proprio corpo che forse oggi, più che negli anni ’90, risentono della massiva esposizione visiva prodotta dai social. Tettonica, divertente, spensierato, supera i limiti temporali e parla di quel lasso di tempo della nostra vita in cui ogni piccolo, grande dramma è una sorta di avventura che ci porta passo passo più vicini alla maturità. Così ad esempio i moti che sconvolgono interiormente Maria (e poi esteriormente, quando due piccole protuberanze fanno la loro comparsa), diventano per lei gli stessi sommovimenti che scuotono Loggiano. Maria non contempla nemmeno la possibilità di un fenomeno geologico e, con un divertente e allusivo gioco di parole, Assirelli e Portolano descrivono sostanzialmente quella fase in cui crediamo di essere una sorta di “centro del mondo”, dimenticando per un po’ quanto anche per gli altri il percorso sia denso di ostacoli.

Formativo con humor

Nel tratteggiare la vita di Maria a Loggiano di Romagna, in Tettonica emergono anche le eterne e sempre ironiche dicotomie che appartengono piuttosto tipicamente a noi italiani. La contrapposizione tra gli “autoctoni”, i ragazzini del paese che Maria vede come provincialotti, e le “forestiere”, le ragazze per cui prova ammirazione, alla moda, provenienti dalle grandi città e in paese per le vacanze estive. La contrapposizione proprio tra la normale vita trascorsa nove mesi l’anno in un luogo in cui non succede nulla di clamoroso, e le avventure che il caldo e l’estate portano con sé nei restanti tre mesi. L’ingenuità di due ragazzine cresciute in un piccolo borgo in cui tutto sembra arrivare sempre “dopo” e l’audacità di quelle che invece, provenienti dalla città, hanno accesso a un mondo che ormai sembra non avere più segreti per loro.

Ancora una volta, Sofia Assirelli e Cristina Portolano riescono a cogliere il lato comico, leggero, di queste dualità, anche grazie a uno stile raffigurativo semplice ma dalla forte espressività, capace di cogliere le sfumature delle emozioni che i protagonisti comunicano con mimica facciale e gesti – anche la "mano a pigna" della suora che chiede a Maria cosa ci faccia tra i figuranti della processione religiosa, dove la ragazzina viene bistrattata ironicamente persino dalle donne di chiesa! Le illustrazioni di Tettonica sono così volutamente acerbe, delineando in bicromia una giovinezza essenziale, “a grandi linee”, fatta di piccoli, comici intoppi esistenziali.

È vero, la crescita non è mai qualcosa di semplice e non bisogna sottovalutarla, tuttavia Tettonica riesce a raccontarla senza gravare la narrazione di pesante didattica: sa parlare a tutti, non pretende di fare la morale e puntare il dito, ma sa colpire al cuore con la sua autenticità e la sua genuinità. Non mancano i momenti più emozionanti, soprattutto quando Maria, presa dai suoi turbamenti interiori, non comprende immediatamente l’importanza di andare a trovare nonna Alberta in ospedale. Ed è raccontando situazioni semplici come questa che Tettonica sa essere formativo pur nella sua sostanza umoristica e leggera: un graphic novel di cui consigliamo la lettura, soprattutto ai più giovani.

Voto Recensione di Tettonica



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Genuino, autentico e ironicamente vero;

  • - Parla di noi, delle piccole realtà italiane e quotidiane;

  • - Umoristico, leggero, spensierato: non pretende di fare la morale...

  • - ...ma riesce ad essere fortemente formativo

Contro

  • - Nessuna nota da segnalare

Commento

Una piccola realtà italiana raccontata attraverso i dilemmi quotidiani di un'adolescente che sente con frustrazione l'assenza di cambiamenti nel suo corpo. Tettonica è un libro autentico e genuino, ironicamente vero: con derive da slice of life, parla della relazione con il nostro corpo, delle dicotomie quotidiane, dei piccoli-grandi drammi che ci aiutano a crescere. Senza mai prendersi troppo sul serio o fare la morale, ma riuscendo comunque a risultare formativo. Parla a noi e di noi, leggero e spensierato, come le sue illustrazioni, ilari ed espressive. Una lettura consigliata soprattutto ai più giovani.

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Tettonica