Topolino: la storia di un topo, recensione: "Se puoi sognarlo puoi farlo"

Topolino: la storia di un topo è un documentario immancabile per tutti i fan della Disney, lo approfondiamo nella nostra recensione.

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a cura di Nicholas Massa

In uscita il 18 novembre su Disney Plus, in occasione del suo compleanno, Topolino: la storia di un topo si prefigge l’obiettivo di raccontare le origini e il viaggio di uno dei più celebri personaggi sul pianeta: Topolino. Non soltanto un documentario che raccoglie testimonianze, interviste, documenti e disegni, ma una porta sul passato di una delle più grandi compagnie attualmente presenti nel mondo dell’intrattenimento.

“Tutto è cominciato da un topo”, diceva sempre Walt Disney, eppure tendiamo tutti a ricordare innanzitutto l’uomo che lo ha creato, cercando di farci un’idea riguardo alla sua figura e ai significati che ha assunto nel corso del tempo. Partendo da tutto questo Topolino: la storia di un topo va ben oltre il personaggio che figura nel suo titolo, raccontando la storia del suo stesso ideatore, cercando di riunire i frammenti della sua vita in un’immagine lontana dalla perfezione.

Tutto iniziò con Steamboat Willie

Il 18 novembre del 1928 vede l’uscita nei cinema di Steamboat Willie, uno dei cortometraggi più famosi non solamente per la storia della Disney ma anche del cinema stesso. Non si tratta del vero e proprio esordio di Topolino, come molti pensano, bensì della sua primissima apparizione accompagnata dal sonoro sincronizzato. Fu proprio questa particolarità a renderlo immediatamente celebre, sottolineando un primissimo abisso fra il lavoro di Walt e quello degli altri animatori dell’epoca. L’arrivo del sonoro, in quegli anni, aveva letteralmente sconvolto il settore, e leggendo in questa evoluzione una possibilità concreta Disney decise di realizzare il primo cortometraggio animato della storia con un sonoro perfettamente abbinato.

Il lavoro non fu facilissimo ma i risultati immediati, cominciando ad intessere la storia di un personaggio che da quel momento in poi non sarebbe mai stato dimenticato. Topolino: la storia di un topo, però, comincia la propria narrazione partendo da un periodo storico ancora precedente al ’28, così da introdurre “l’uomo dietro al topo”. La storia di Walt Disney da sempre affascina le masse, specialmente per quello che è riuscito a creare nel corso della sua vita, e per il suo gigantesco lascito importantissimo sotto moltissimi punti di vista.

Così questo documentario ci proietta non soltanto all’interno dei Disney Studios stessi, ma anche vicino al suo stesso creatore, nei limiti del possibile ovviamente. Da tutto ciò si sviluppa una particolarissima riflessione che alterna la realtà fuori dagli studi e quella al loro interno, delineando una narrazione incentrata sui primi passi incerti di una compagnia che ha raggiunto le attuali vette che tutti conosciamo fra sacrifici e scommesse. Il racconto si snoda fra i primi cortometraggi, alle famosissime Silly Symphony, ai lungometraggi, alla guerra, alle problematiche interne, fino ai grandi successi, alle sconfitte, alle sperimentazioni e all’impatto culturale immortale.

La storia di Topolino è strettamente legata a quella di Walt Disney, è come se si fossero trovati a un certo punto, per poi diventare una cosa sola. L’uno si riflette nell’altro e nel tempo abbiamo avuto più prove di questa cosa. Topolino: la storia di un topo non vuole raccontare, però, solamente la storia di un personaggio appartenente al mondo dell’animazione, ma quella di un simbolo che negli anni non è mai scomparso del tutto, trasformandosi di volta in volta in qualcosa di nuovo e mai dimenticato.

Topolino: la storia di un topo... con qualcosa di nuovo

Realizzato da Jeff Malmberg, Topolino: la storia di un topo cerca di riunire tutti gli eventi connessi a questo personaggio in un discorso il più possibile coerente, culminando con un cortometraggio inedito mostrato nel documentario per la prima volta in assoluto: Topolino in un minuto. La ciliegina sulla torta di una narrazione che, pur essendo contraddistinta da momenti fortemente nostalgici, si libera di tutto il romanticismo del caso quando affronta l’importanza di questo personaggio fuori dallo schermo.

In questo il documentario riesce a distinguersi da tantissimi altri prodotti sul mercato. Nel corso degli anni vediamo Topolino cambiare di volta in volta, senza però essere mai davvero cancellato del tutto. Se negli anni ’20 e ’30 era delineato da una certa caratterizzazione estetica e caratteriale, successivamente non sarà più così, evolvendosi di volta in volta insieme al pubblico con cui dovrà relazionarsi. Quest’anima profondamente trasformista risulta centrale nella narrazione stessa, sottolineando un aspetto fondamentale di questo personaggio. Negli anni la Disney ha cercato sempre di rielaborare Topolino, mercificando la sua immagine in ogni modo possibile e senza remora. Non più, quindi, semplicemente protagonista della carta stampata e dell’animazione, ma un vero e proprio simbolo in grado di abbracciare gli elementi più caratterizzanti del periodo storico in cui lo si vede. Tutto ciò traspare sia dai cortometraggi, sia dal marketing che dal ruolo aziendale che assume di volta in volta.

Topolino: la storia di un topo, quindi, non si limita a parlare del personaggio, ma ne approfondisce l’impatto culturale immortale. Tutte le interpretazioni del “topo”, però, non dipendono solamente dalla Disney stessa e dal modo in cui ha cercato di proporlo al suo pubblico, ma anche dal fatto che Mickey Mouse, da un certo momento in poi, è diventato parte integrante della vita del suo pubblico, venendo interpretato e rielaborato anche fuori dalla dimensione aziendale. Da tutto ciò l’impatto culturale, l’importanza oltre il marketing e l’interesse storico e universitario in merito.

“Se puoi sognarlo puoi farlo”

Come abbiamo anticipato anche sopra, però, Topolino: la storia di un topo non concentra tutte le sue attenzioni e approfondimenti soltanto sul personaggio, ma anche sull’uomo che lo ha realizzato. Walt Disney risulta ancora oggi una figura piuttosto enigmatica. Tutti conoscono la sua storia, studiata e approfondita sui libri e altrove, eppure sembra che ci sia ancora moltissimo da raccontare su di lui e da scoprire. Questo per via del suo lascito, per via di questa particolare eredità che ancora oggi delinea la sua immagine fatta di imprese enormi, e sogni per lo più realizzati.

Ovviamente non era un uomo perfetto, anzi, per moltissime cose i suoi valori erano perfettamente coerenti con il periodo storico in cui è cresciuto e invecchiato. Resta comunque affascinante il cercare di approfondirne le origini così da comprendere le ragioni che lo hanno portato nella leggenda. In questo Topolino: la storia di un topo eccelle sicuramente, anche se non sarebbe stato sbagliato mettere in evidenza anche alcuni dei lati più negativi e controversi della sua biografia.

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