Commento

Uno tra i film di fantascienza più famosi, tratto dal racconto Addio al padrone di Harry Bates. Il testo apparve in origine su Astounding Science Fiction, una rivista tra le più importanti nella storia della fantascienza. Anzi, forse proprio sulle sue pagine è nato il concetto di pulp science fiction

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Michael Rennie è ancora impagabile nella parte di Klaatu. Il suo volto, magro e squadrato, ha segnato un'epoca attraverso una recitazione semplice ma efficace, che rende appieno l'immagine del visitatore astrale, dotato di intelligenza superiore e di quella curiosità infantile tipica dei geni che lo porta a girare per le strade di Washington, in compagnia di Bobby come guida terrestre.

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Per interpretare Gort fu scelto Lock Martin, guardiano del Grauman Chinese Theater di Hollywood; di statura elevata (2,34 metri) ma debole: per fargli prendere in braccio l'attrice Patricia Neal occorsero oltre 20 battute di ciak.

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I passi lenti e inesorabili dell'automa Gort hanno ancora quel fascino vintage di quando si costruivano robot con tute argentate e gommose (esistevano due costumi per Gort, a seconda di come fosse posizionato il robot: uno si allacciava da dietro per le riprese frontali, l'altro era allacciato sul davanti per le riprese di schiena), mentre il geniale design dell'astronave, completamente liscio e privo di tutti quei vistosi e spesso inutili orpelli tecnologici delle produzioni successive, resiste alle mode, alle innovazioni e al mutare dei gusti dello spettatore, grazie alla sua forma familiare ma sempre assolutamente affascinante.

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Nessuno oggi può dire che quel disco volante sia fuori moda (come, per intenderci, i piatti dipinti volanti di Plan 9 From Outer Space), proprio perché tutto l'immaginario di Ultimatum alla Terra si pone al di sopra del tempo, offrendoci una visione consolatoria ma allo stesso tempo inquietante delle galassie attorno a noi.

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Robert Wise è stato un grande autore di genere, capace di sconfinare in qualsiasi tipo di trama e trasformarla in un capolavoro: in questa sua opera c'è anche un altro fattore importante, vale a dire il comportamento umano di fronte all'evento, il fraintendimento dei media (che trasformano un umanoide in un mostro or-rendo per spaventare la popolazione) e l'ottusità dei militari. Un doveroso accenno va alla colonna sonora realizzata da Bernard Herrmann che introduce per la prima volta il theremin, strumento a onde magnetiche divenuto un must nelle produzioni fantascientifiche degli anni 50/60.

Pur nella varietà di contenuti, i film di fantascienza della fase più incandescente della Guerra Fredda tendevano a essere piuttosto diretti. Alcuni rassicuravano il pubblico sulla superiorità degli Stati Uniti e della loro tecnologia; altri lo ponevano di fronte alle proprie paure mettendo in scena ciò che non si poteva nominare: la guerra atomica.

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L'inviato alieno di Wise pronuncia il proprio discorso nell'ultima scena del film: a nessuno importa se gli uomini si uccidono l'un l'altro, ma ora la tecnologia rischia di estendere la loro minaccia oltre i confini del pianeta. "Disarmarsi o venire annullati" è il pressante monito di Ultimatum alla Terra, esposto con linearità mitologica e con evidenti riferimenti religiosi. Tutto ciò è valso al film proiezioni ininterrotte ben oltre la fine della Guerra Fredda.