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a cura di Manuel Enrico

La vita artificiale è uno degli elementi classici della fantascienza. Quando ancora il termine fantascienza non era diventato di uso comune e ci si affidava ancora al più sognante ‘letteratura d’anticipazione’, il concetto di una forma di vita diversa da quella canonica era già presente. Una differenza che non si configura solo in un contrasto tra vita organica e sintetica (robot e intelligenze artificiali), ma che si estende a tutte quelle vite che sfuggono al concetto di naturale.

Vita artificiale e fantascienza: quali sono i personaggi simbolo?

All’interno di questa definizione, la fantascienza ha avuto la possibilità di muoversi in modo libero, spaziando tra letteratura, cinema e fumetti. Grandi autori hanno dato vita a personaggi memorabili, rendendoli spesso dei veri e propri simboli della vita artificiale. Ma quali sono le forme di vita artificiale più iconiche della fantascienza?

Il mostro di Frankenstein

Quando Mary Shelley ideò la sua creatura, il termine fantascienza non era ancora nato, ma l’autrice stava dando vita ad uno dei personaggi più amati dal pubblico futuro. Frutto di un esperimento di weird science, la creatura è una forma di vita artificiale organica, in quanto composta da parti umane prese da diversi cadaveri, allo scopo di dimostrare che era possibile ricreare la vita.

Protagonista di uno dei racconti gotici per eccellenza, la Creatura è un personaggio tragico, un’anima in pena che dietro il suo aspetto mostruoso rivela un’umanità dolente. Il suo mito è stato consacrato anche dal suo approdo al cinema negli anni d’oro del Monster Universe della Universal, grazie alla celebre interpretazione di Boris Karloff

HEL

Metropolis è uno dei film che hanno fatto la storia della fantascienza. L’immaginario futuro ideato nel 1927 da Fritz Lang ha segnato profondamente il racconto fantascientifico, letterario e cinematografico, anticipando anche alcuni dei temi che avrebbero costituito la basa della narrativa cybperunk. In Metropolis compare una forma di vita artificiale particolare, il ginoide Maria.

Robot dalle fattezze femminili, HEL viene creata per diventare uno strumento del potere, utilizzandola come copia di una donna reale, Maria, divenuta una voce di rottura all’interno della società oppressiva di Metropolis. Come spesso accadeva nella fantascienza del periodo, il robot viene visto come il ‘cattivo’, di sua volontà o come strumento in mano al villain umano.

R. Daneel Olivaw

Nato dalla mente di Isaac Asimov, il fautore del Rinascimento robotico, questo robot è al centro dell’immensa produzione dello scrittore americano. Apparso per la prima volta nel Ciclo dei Robot (in Abissi d’acciaio), R. Daneel Olivaw (la R. sta per robot) attraversa l’intera evoluzione della razza umana per secoli, assumendo il ruolo di ‘fratello maggiore’ per i suoi fratelli organici.

Daneel Olivaw è diventato una figura nota per gli appassionati di letteratura fantascientifica, grazie al suo percorso verso una progressiva umanizzazione. Dalla sua amicizia con il detective umano Bailey sino al suo ruolo centrale all’interno dell’Impero Galattico, Daneel è una forma di vita artificiale che ha fatto del suo rapporto con l’umanità il suo motivo d’esistenza.

Gort

Uno dei più celebri film di fantascienza del periodo classico, Ultimatum alla Terra (1951) racconta di un visitatore alieno, Klaatu, che arriva in vista alla Terra per portare un messaggio importante: cessate le guerre o la Confederazione Galattica vi distruggerà.

Ad accompagnare Klaatu in questa sua ambasciata è il robot Gort. Gigantesco, simile ad una figura umana stilizzata, Gort è la guardia del corpo di Klaaut, una delle truppe che la Confederazione utilizzerebbe per mettere in atto il suo ultimatum. Gort, interpretato da Lock Martin, ha un ruolo minore rispetto alle altre figure del film, ma la sua reazione alle minacce lo rende pericoloso, mantenendo ancora vivo il concetto di vita artificiale minacciosa per gli uomini.

Astro boy

Nel 1951 Osamuy Tezuka crea il manga Tetsuwan Atomu, divenuto celebre in Italia anni dopo con il nome di Astro Boy. Dopo la morte del figlio, lo scienziato Tenma crea un robot con le fattezze del figlio, finendo per rivedere nella forma di vita artificiale un fantasma del figlio, decisione che lo porta a vendere il robottino ad un circo. Durante un’esibizione, Astro Boy viene notata dal ministro della scienza, che lo adotta e lo convince a diventare un eroe.

Astro Boy è una figura nota in tutto il mondo, grazie anche ad una serie animata e diversi prodotti legati al suo merchandise. L’idea di Tezuka è un intreccio di avventura e sentimenti ben bilanciata, che consente di vedere nel piccolo protagonista robotico un punto di contatto tra sintetico e organico.

Ultron

Nel 1968, Roy Thomas e John Buscema creano Ultron, uno dei più letali nemici dei Vendicatori e figura di primo livello nell’universo Marvel. Creato da Hank Pym come strumento per portare la pace nel mondo, l’androide si rivela una minaccia quando conclude che la pace può esser raggiunta solo sterminando la razza umana.

Ultron diventa il simbolo delle forme di vita artificiali malvagie nel Marvel Universe. Diversi autori lo utilizzeranno per dare vita a delle storie memorabili, in cui il concetto di organico e sintetico si intrecciano ad avventure che metteranno a dura prova gli Eroi più potenti della Terra

Machine Man

Nato dalla fantasia del Re, Jack Kirby, Aaron Stack è meglio noto con il nome di Machine Man, androide le cui sorti sono legate, inizialmente, al seguito a fumetti di 2001: Odissea nello spazio realizzato da Kirby nel 1977. Machine Man diventa poi parte del Marvel Universe, incarnazione del timore dell’umanità verso le forme di vita artificiali, nonostante il suo impegno nell’esser un membro valido della società.

Cyloni

Nella serie Battlestar Galactica, i Cyloni sono una forma di vita artificiale in lotta con l’umanità delle Dodici Colonie. Nella prima versione degli anni ’70, i Cyloni erano il classico stereotipo del robot, soprattutto dal punto di vista visivo.

Grazie alla nuova serie del 2003, i Cyloni sono resi in modo più approfondito, andando a creare una loro versione più simile esteriormente agli umani. In questo remake, la razza sintetica, sempre in guerra con l’umanità, ha però una personalità più definita, che la porta ad essere molto simile ai suoi nemici.

Ranxerox

Cosa accade se si costruisce un robot con i pezzi di una fotocopiatrice? Si ottiene un androide violento, privo di moralità e dotato di una forza straordinaria. Nato dalla fantasia di Stefano Tamburini, Ranxerox venne inizialmente disegnato da Andrea Pazienza, ma ad inizio anni ’80 il disegnatore ufficiale divenne Tanino Liberatore.

Ranxerox è una forma di vita artificiale concepita come un antieroe, diventando una delle migliori produzioni dell’underground fumettistico italiano

HAL 9000

La forma di vita artificiale per eccellenza è l’I.A., e poche hanno segnato l’immaginario fantascientifico come HAL 9000, il computer della Discovery di 2001: Odissea nello spazio. Il suo celebre occhio rosso è diventato un simbolo della fantascienza cinematografica, anche se l’origine di HAL 9000 è legato al romanzo di Arthur C. Clarke.

HAL 9000 è un’intelligenza artificiale che si ritrova a dover gestire una situazione estrema: difendere la propria vita. Quando i membri dell’equipaggio della Discovery intendono disattivarlo, HAL sperimenta la paura della morte, mettendo a rischio la missione dell’astronave. Pur essendo visto come il ‘villain’ del film, HAL 9000 è un’intelligenza senziente che cerca di preservare la propria esistenza, aspetto più evidente all’interno del ciclo letterario di Clarke

 Xenomorfi

I letali xenomorfi di Alien sono una forma di vita artificiale, come ci ha svelato Ridley Scott negli ultimi capitoli della sua saga (Prometheus e Covenant). Resi celebri dagli scontri con la tenace Ellen Ripley (Sigourney Weaver), gli xenomorfi sono diventati una delle figure più conosciute della fantascienza al cinema.

La loro natura feroce e selvaggia li ha resi dei nemici formidabili, le cui origini sono rimaste ignote alla loro comparsa nel primo film della saga a fine anni ’70. L’introduzione degli Ingegneri in Prometheus ha consentito a Scott di presentarli come un’arma creata in laboratorio sfuggita al controllo.

Replicanti

Repliche sintetiche degli esseri umani, pensati per svolgere compiti a loro invisi, dalla guerra alla prostituzione. Creati per avere una breve vita, il sogno di alcuni dei queste forme di vita artificiale è di trovare un modo per avere una vita lunga. Una lotta che diventa il fulcro di Blade Runner, il film cult del 1982 realizzato da Ridley Scott.

I replicanti sono un’intuizione felice di Dick, celebre scrittore americano, che nel suo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? creò queste infelici essere, capaci di diventare uno degli elementi più noti della fantascienza grazie al film di Scott.

Data

In Star Trek le forme vita artificiali sono state sfiorate, sino all'arrivo di Data, l'androide presente sul ponte dell'Enterprise-D in The Next Generation. Interpretato magnificamente da Brent Spiner, Data è diventato un esempio dell'interazione organici-sintetici, grazie alla sua continua ricerca di un modo per sentirsi più umano. Non è un caso che questo personaggio sia diventato centrale per la nuova serie di Star Trek, Picard, in cui le forme di vita artificiali giocano un ruolo di primo piano.

R2-D2 e C3-PO

Probabilmente le vite artificiali più famose del cinema. I due droidi di Star Wars, infatti, sono una delle coppie comiche più celebri del grande schermo, capaci di attraversare l'intera saga mostrandosi come personaggi unici e dotati di una grande umanità, insospettabile per degli essere metallici. Talmente iconici, da meritarsi l'onore di esser protagonisti della prima serie animata di Star Wars, Droids: The Adventures of R2-D2 and C3-PO

Terminator

La forma di vita artificiale più letale vista al cinema, grazie a James Cameron e a Schwarzenegger. Dritto dal futuro, il T-800 è una macchina assassina perfetta, creata da Skynet con un unico obiettivo: sterminare l’umanità.

A lungo si è dibattuto se il metallico incubo della famiglia Connors sia un robot o un cyborg (nonostante Cameron lo abbia identificato con il secondo), ma il carisima di Terminator rimane invariato, passando da cattivo ad eroe in base alla programmazione