WandaVision: la radiazione cosmica di fondo a microonde esiste davvero!

Gravitonium e Vibranium sono solo alcuni esempi di elementi scientifici irreali in Marvel, ma WandaVision ha messo in campo qualcosa di realmente esistente.

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a cura di Giovanni Arestia

Gravitonium, Vibranium e particelle Pym sono solo alcuni esempi di elementi scientifici irreali presenti nell'universo Marvel che fanno compagnia ad alcune teorie strampalate come quelle descritte da Tony Stark riguardanti la scala di Planck, la fluttuazione scientifica e una strampalata Deutsch Proposition. Questo avviene in quasi tutti i cinecomic perché riprendono altrettanto fantasiose teorie scientifiche presenti nei fumetti anche perché lo stesso Stan Lee era ben noto per il suo amore per i personaggi e per le storie e adorava adornarli di scienza anche fittizia senza preoccuparsi troppo della sostanza. In un'intervista del 2013 con PBS Stan Lee, a tal proposito, disse:

"Ho immaginato Hulk come un uomo inondato dai raggi gamma. All'epoca pensai che suonasse bene, anche se ammetto che non avrei riconosciuto un raggio gamma se lo avessi visto. Non so cosa sia un raggio gamma. Ma se suona bene, lo uso".

In tutta onestà, i raggi gamma esistono al di fuori dello spettro della luce visibile quindi nessuno di noi riconoscerebbe un raggio gamma se lo vedessimo, ma il punto è che alla Marvel non è mai interessata l'accuratezza scientifica. Quindi, quando il dottor Darcy Lewis (Kat Dennings) ha esposto le meraviglie della radiazione cosmica di fondo a microonde (CMBR) nell'episodio di WandaVision della scorsa settimana, molti hanno pensato che si potesse trattare di un'altra delle tante sciocchezze scientifiche. 

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La spiegazione scientifica della CMBR in WandaVision

In realtà, proprio la CMBR è una cosa scientificamente reale, una delle poche presenti in tutto l'universo Marvel. Per i primi centinaia di migliaia di anni dopo il Big Bang, l'universo era così caldo che gli atomi non potevano esistere. Tutto era un violento pantano di plasma arancione fatto di particelle elementari, un po' come una gigantesca stella che invece di bruciare costantemente cerca di comporsi per creare gli elementi (detta in maniera molto semplice).

A causa del denso numero di particelle energetiche, gli elettroni liberi non potevano viaggiare senza ostacoli quindi rimbalzavano ininterrottamente su altre particelle come palline di pingpong. Alla fine gli elettroni arrivarono a unirsi con altre particelle in maniera così forte da creare i primi atomi, ma era una materia elementare composta da pochi protoni: si era creato l'idrogeno. Il risultato fu un universo trasparente dove la luce poteva muoversi senza ostacoli, ma proprio questo portò alla creazione dell'universo oscuro e relativamente vuoto che osserviamo oggi. Se, però, l'universo, proprio grazie all'idrogeno, una volta era completamente pieno di luce e addirittura trasparente, dove è finito tutto?

È ancora qui, tutt'intorno a noi, ma non si può vedere. Questo è dovuto all'espansione dell'universo poiché man mano che l'universo si espande, la lunghezza d'onda della luce aumenta. Mentre la luce originariamente esisteva in una lunghezza d'onda visibile, l'allungamento l'ha spostata da visibile a microonde. Non possiamo più vederla, per lo meno non con i nostri occhi. Può essere rilevata dai radiotelescopi, dalle antenne radio e addirittura dalle antenne TV prima del passaggio al digitale. Ricordate, infatti, quando girando tra i canali della televisione si vedevano delle strisce bianche e nere? Bene, quelle erano le microonde dell'universo. Attenzione, non proprio tutte, perché la maggior parte era il risultato di altri segnali terrestri come l'elettricità statica, ma circa l'1% di questa elettricità proveniva dallo spazio. 

Tutto questo discorso è per dire che le CMBR ipotizzare dal dottor Darcy Lewis esistono davvero e poco dopo il Big Bang queste erano di colore arancione. Addirittura proprio queste microonde permisero ad Arno Penzias e Robert Wilson dei Bell Telephone Laboratories di vincere il Premio Nobel per la Fisica nel 1978. Insomma, di certo non possono dire il luogo esatto in cui si trovano attualmente Wanda Maximoff e Visione, a meno che quei luoghi non risalgano a 380.000 anni dopo il Big Bang, però dimostrano quanto adesso Marvel si stia interessando a una certa accuratezza scientifica.

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