Wong è il vero protagonista della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe

Wong è il vero protagonista della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe, ma il suo futuro potrebbe esser a rischio.

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a cura di Manuel Enrico

Tutti amano Wong’. Non si fa problemi Jennifer Walters a riconoscere che il nuovo Stregone Supremo del Marvel Cinematic Universe sia una figura talmente amata dai fan del franchise da meritare un ruolo di tutto rispetto all’interno della sua stessa serie.  All’interno di un pantheon di figure come supersoldati o cavalieri hi-tech, il ruolo della spalla non viene premiato spesso, se pensiamo che il solo ad aver ottenuto una promozione sul campo è stato Sam Wilson, passato da sidekick di Cap a nuova Sentinella della Libertà. Eppure, la Fase Quattro sembra vedere nel nuovo Stregone Supremo non più un semplice personaggio di contorno, al punto che possiamo considerare Wong come il vero protagonista della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe.

Dalla sua prima apparizione in Doctor Strange, dove il mago interpretato da Benedict Wong aveva un ruolo quasi mentoriale per l’intraprendente Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), lentamente questo curioso maestro delle arti mistiche ha saputo farsi apprezzare dai fan del franchise, che sono rimasti ammaliati da questo particolare mix di ironia e autorevolezza con cui Wong si è mostrato nelle sue successive apparizioni. Al netto della simpatia suscitata, il ritorno di Wong in She-Hulk: Attorney at Law come presenza ricorrente conferma come la sua figura sia centrale nello sviluppo della Fase Quattro del franchise, echeggiando un ruolo svolto similmente in precedenza da un altro beniamino del pubblico: Phil Coulson.

E se il vero protagonista della Fase Quattro fosse Wong?

Essere una spalla nel Marvel Cinematic Universe

Ripensando ai primi momenti del Marvel Cinematic Universe è facile rimanere ammaliati dalla presenza di Iron Man, Capitan America e Thor, ma andando oltre questa fascinazione si può notare come il collante di questi personaggi sia stato Phil Coulson (Clark Gregg). Dalla sua prima apparizione in Iron Man (2008), Coulson è stato il nostro viatico nel conoscere i vari personaggi che stavano andando lentamente a popolare il mondo supereroico del Marvel Cinematic Universe, una presenza amichevole, che è culminata in un ruolo, a suo modo eroico: la sua morte in Avengers (2012), opportunamente utilizzata da Fury, è il vero catalizzatore per la nascita dei Vendicatori.

Per quanto in seguito resuscitato con la serie di Agents of S.H.I.E.L.D., il ruolo sacrificale di Coulson non è stato vanificato, specialmente ora che la serie dedicata al dietro le quinte delle grandi imprese del Marvel Cinematic Universe non viene più considerata come parte della continuity ufficiale della saga. Una decisione che porta a vedere a maggior ragione Coulson come un predecessore del ruolo che attualmente sta avendo il nostro Wong, ossia quello di catalizzatore per i nuovi personaggi entrati a far parte del franchise nella Fase Quattro. In Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Wong è colui che alla fine coinvolge Shang-Chi in una più ampia dimensione eroica del mondo, in Doctor Strange nel multiverso della Follia nel finale sembra divenire il mentore della giovane America Chavez, e ora in She-Hulk appare come colui che coinvolge un’inizialmente reticente Jennifer Walters a sentirsi parte della comunità supereroica.

Questo ruolo di Wong, l’essere il protagonista della Fase Quattro, ci era stato predetto da Benedict Wong, che durante le attività stampa per Doctor Strange nel Multiverso della Follia aveva accennato al fatto che il suo stregone avrebbe avuto un ruolo maggiore nella continuity del franchise. La presenza di Wong all’interno delle successive produzione del Marvel Cinematic Universe, come visto recentemente in She-Hulk: Attorney at Law, ha confermato questa intuizione dell’attore, al punto che il nuovo Stregone Supremo si è rivelato il nostro punto fermo per questa fase della saga,

Non male per un personaggio che dopo la sua prima apparizione era stato regalato a ruoli decisamente minori nei due capitoli finali della saga dei Vendicatori (Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame), ma che sembra aver trovato nei cinque anni del Blip l’occasione di ritagliarsi una maggior importanza. Soprattutto, considerato che in seguito alla scomparsa di Strange dopo lo schiocco di dita di Thanos in Infinity Wars, Wong ha ottenuto il titolo di Stregone Supremo, nomina che ha mantenuto anche dopo il ritorno di Strange.

Wong, il nuovo Stregone Supremo

In Spider-Man: No Way Home, viene rivelato che, alla sparizione di Strange dopo lo schiocco di dita di Thanos, Wong ha ereditato il titolo di Stregone Supremo. Questo significa per cinque anni, Wong è stato considerato il più potente e meritevole degli stregoni della Terra, divenendo la guida di Kamar-Taj. Nella battaglia finale di Avengers: Endgame vediamo Wong entrare in scena seguito da un numero impressionante di maghi, che non hanno esitato a seguirlo in battaglia. E se da un lato si potrebbe pensare che abbiano scelto di combattere per correre in aiuto di Strange, in realtà anche questo dettaglio ci mostra un dettaglio importante: Wong è degno di esser Stregone Supremo, forse anche più di Strange.

Per questo sia stato l’Antico a designare Strange come suo successore, l’ex chirurgo ha mostrato di possedere una notevole capacità, ma anche la tendenza a infilarsi in situazioni tutt’altro che degne di uno Stregone Supremo. In No Way Home abbiamo avuto questa conferma, con Wong che invece cerca di mettere in guardia Strange dei pericoli delle sue azioni. Un rapido scambio di battute in cui emerge come Wong sia propenso a seguire in modo più preciso i dettami del ruolo, creando una divertente, quanto autorevole, contrapposizione con Strange, acuita in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, al termine del quale assistiamo a un momento centrale nella relazione tra Wong e Strange: Stephen, dopo averlo evitato per tutto il film, si inchina davanti a Wong. È il riconoscimento del ruolo di Wong, che lo rende ulteriormente centrale nelle dinamiche del Marvel Cinematic Universe. E questo rende ulteriormente Wong protagonista della Fase Quattro della saga.

In un momento in cui la magia e il mondo del paranormale, unito alla comparsa del multiverso, sta guidando i fan del franchise verso una direzione mai intrapresa prima dalla saga, la presenza di un esperto di arti mistiche della caratura di Wong è un asset importate per la saga. L’ultima avventura di Strange ci ha consegnato uno Stephen profondamente diverso, lontano dal ruolo di guida della comunità supereoica del franchise di cui tutti, eroi e spettatori, hanno bisogno, ma la struttura narrativa della saga ci ha mostrato, nel corso di questi anni, di aver bisogno di un elemento di contatto tra i diversi personaggi, qualcuno che, anche sul piano emotivo, aiutasse gli appassionati a percepire come coeso questo variegato universo. In passato il ruolo è stato svolto da Coulson o da Fury, ma il repentino cambio di assetto del Marvel Cinematic Universe, fortemente destabilizzato dagli eventi di Avengers: Endgame, ha reso necessario la presenza di un nuovo volto familiare che ci guidasse in questo universo in costante espansione, ruolo che apparentemente è ora ricaduto sulle spalle di Wong.

Il futuro di Wong

Nel vedere Wong ereditare, sul piano concettuale, il ruolo precedentemente svolto da Coulson o Fury, considerata la loro sorte viene da preoccuparsi per le sorti del simpatico Stregone Supremo. Se Fury si è ritirato apparentemente dalla scena, con forse un’ultima avventura nell’attesa Secret Invasion, Coulson è ancora oggi considerato come un personaggio amato dai fan, proprio per il suo ruolo sacrificale nel dare vita ai Vendicatori.

Ripensando a come Wong si sta muovendo nel Marvel Cinematic Universe durante la Fase Quattro, il suo ruolo di trait d’union è diverso rispetto a quello dei suoi predecessori, giocato maggiormente su un piano ironico e che rappresenta un punto di vista sugli eventi del franchise diverso, molto più vicino agli spettatori. La stessa caratterizzazione del personaggio, bonaria oltre che indubbiamente potente sul piano magico, consente di creare una narrazione in cui la sua presenza rende più comprensibili elementi narrativi nuovi, come demoni e creature dell’ombra, che sappiamo arriveranno a breve nel franchise. Questo suo ruolo, tuttavia, lo pone a rischio di esser una figura talmente amata che il suo eventuale sacrificio diventerebbe una tentazione troppo forte per gli sceneggiatori, l’occasione per mostrare nuovamente la vera tempra di un eroe, pronto all’estremo atto pur di compiere il proprio ruolo. La sola speranza, è che se mai si arrivasse a questo punto, al nostro Wong, protagonista della Fase Quattro, sia almeno garantito di arrivare alla conclusione della sua adorata I Soprano.

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