Yellowstone 5, recensione: il vero potere è la famiglia

Yellowstone 5, in arrivo a partire dal 1 marzo, è la degna prosecuzione di un viaggio o la serie sta perdendo colpi?

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a cura di Nicholas Mercurio

La prima parte di Yellowstone 5, disponibile a partire dal 1° marzo su NOW, riprende esattamente da dove si erano concluse le vicende del magnate John Dutton e della sua famiglia. La serie, creata da Taylor Sheridan e John Linson, è diventata un successo grazie al suo cast d’eccezione e alle storie raccontate al suo interno, e possiamo confermarvi che la prima parte della quinta stagione non ha tradito le attese.

Yellowstone: dove eravamo rimasti

La quarta stagione di Yellowstone, conclusasi ufficialmente l’11 gennaio 2022, portavano John Dutton e la sua famiglia a ragionare sul futuro del ranch, minacciato da una politica pronta ad arraffare qualunque cosa. Il patriarca della famiglia si è ritrovato a combattere contro una riserva indiana, dei costruttori protetti dall’ampolla di vetro di un’amministrazione corrotta e brutale.

Mentre John, Beth e Kayce sostenevano le fondamenta stessa della famiglia, Jamie, il figlio seguiva i suoi progetti ambiziosi, facendo di tutto per metterla in difficoltà. John e i suoi figli sopravvivono a vari attentati, riuscendo a scamparla per miracolo, scoprendo successivamente che dietro ad essi c’era Jamie, traviato da Garrett Randall, un cowboy spietato. La stagione precedente si era conclusa con una scena triste nata da un ricatto ordito da Beth per vendicarsi del fratello, e con un’anticipazione sulla quinta, che vedeva John Dutton scendere in politica per proteggere il suo ranch.

Yellowstone 5: non è una terra di tutti

Yellowstone 5, come accennavamo prima, riprende esattamente dagli eventi passati. John Dutton (Kevin Costner) vince le elezioni, divenendo il nuovo governatore del Montana, presentandosi come una soluzione necessaria per gli allevatori e lo Stato, che è trattato, a suo a dire, come meta turistica da parte dei cittadini provenienti da altri Stati. La sua politica, nonostante sia per proteggere il ranch di famiglia e i suoi interessi, è in totale contrapposizione con le agenzie giunte in Montana per costruire impunemente sul suo terreno.

Concorrendo alla carica di governatore, John ha riaccolto il figlio adottivo Jamie (Wes Bentley), che si ritrova a lavorare con Beth (Kelly Reilly). Il loro rapporto conflittuale, tenuto tuttavia in piedi da John, passa in secondo piano quando quest’ultimo inizia a stracciare gli accordi stipulati dall'amministrazione precedente, partecipando a impegni vari, a incontri e facendo dichiarazioni nette che spaventano le imprese esterne come la Market Equities. I primi episodi, oltre a introdurre John a una vita politica che gli sta stretta, mostrano le difficoltà della sua famiglia ad adattarsi a un cambiamento radicale delle sue abitudini. Beth, ormai convolata a nozze con Rip, è una protagonista ancora imprevedibile, ancorata al passato e all’odio nei confronti del fratello adottivo, mentre Kayce (Luke Grimes) vive con Monica, che aspetta il suo secondo figlio.

Le tematiche all’interno della prima parte della quinta stagione parlano di sacrificio in nome di un bene superiore, che i Dutton imparano a loro spese mentre rafforzano il loro potere ed erigono difese per proteggersi da chiunque cerchi di metterli in difficoltà. Sopportano la presenza di Jamie, che fa di tutto pur di farsi perdonare ed essere accolto ancora una volta come un figlio e fratello amorevole, convincendo John ma disgustando Beth, che lo considera ancora una minaccia concreta. Se i primi episodi parlano del consolidamento del potere del proprietario terriero, gli ultimi due raccontano del rafforzamento dei legami familiari. La prima parte, composta da sei episodi dalla durata media di cinquanta minuti ciascuno, non calano mai di ritmo, poiché ogni accadimento è raccontato con intelligenza e passione.

Complice una scrittura di altissima caratura, Yellowstone 5 mantiene un livello qualitativo elevato. Il merito è soprattutto della regia, capace di concentrare la cinepresa sull’evoluzione della narrazione e sui personaggi. Senza di loro, infatti, il lato narrativo non avrebbe la profondità che invece trasmette al prossimo. Rispetto al passato, si nota una maggiore cura e fluidità degli avvenimenti che colpiscono direttamente la famiglia Dutton, come sempre al centro del racconto, nonostante l’inserimento di nuovi personaggi. La narrazione è esaltante e trascinante, seguendo un preciso schema che non esce mai fuori dal contesto, concentrando ogni energia per raccontare con vivacità, durezza e brutalità gli accadimenti attualmente in atto, forti di una trama ottimamente diluita. Era complesso fare meglio rispetto alla quarta stagione, ma Taylor Sheridan si supera di stagione in stagione, e questa volta ha costruito una prima parte potente e decisa, che appassiona inevitabilmente.

Il lavoro svolto è sull’evoluzione dei personaggi, dai protagonisti principali ai semplici comprimari. Kevin Costner, come sempre, propone un’interpretazione magistrale, donando al personaggio di John Dutton maggiore profondità rispetto al passato. Quest’ultimo, infatti, si ritrova in una situazione inaspettata, costretto a doversi abituare a una situazione inedita che lo allontana dal ranch di famiglia. Pur agendo in politica per preservarlo, gli manca abitarci e viverlo come prima, e si costringe a sopportare la vita cittadina, circondandosi di poche persone fidate come la figlia Beth, che convive con l’odio smisurato nei confronti del fratello adottivo e la mancanza di Rip, ormai sempre più importante.

In conclusione

La prima parte di Yellowstone 5 è una sorpresa gradita perché riprende il meglio del passato e lo evolve, proiettando i Dutton in un futuro comunque ricco di incognite che non vediamo l’ora di approfondire con i prossimi episodi.

Anche se ne abbiamo visti soltanto sei, possiamo al momento affermare che la serie non sta perdendo di mordente nonostante siano passati tanti anni dal suo inizio, e che riesce ancora a conservare il fascino che ci aveva convinto in passato e che l'ha resa un successo. Si potrebbe dire che il merito è tutto di Kevin Costner, che è fatto per vestire i panni di un uomo del West, ma le lodi vanno soprattutto alla storia, alla narrazione e agli altri protagonisti i punti di forza di questa serie che ha la capacità di intrattenere e coinvolgere come poche altre. Non si potrebbe desiderare di meglio.