Yes Day: la recensione della nuova commedia Netflix con Jennifer Garner

Yes Day è la nuova commedia per famiglie targata Netflix con protagonista Jennifer Garner, un film senza altre pretese se non intrattenere.

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a cura di Simone Soranna

Dopo un anno segnato da numerosi divieti a causa della pandemia, un film come Yes Day non solo è un toccasana divertente e ideale per tutte le famiglie, ma diventa anche un auspicio per il nostro immediato futuro. La nuova commedia targata Netflix è infatti un inno alla condivisione, al beneficio di trascorrere del tempo serenamente con genitori e figli per riscoprire una dimensione sempre più rara e oggigiorno emarginata dalla società: quella del gioco.

Il giorno dei sì

Jennifer Garner, superati ormai i tempi in cui vestiva i panni di Elektra o faceva perdere la testa ai protagonisti di Prova a prendermi e Pearl Harbor, interpreta Allison, una vulcanica madre di famiglia che sembra aver perso un po’ lo spirito spensierato e giovanile. Con l’età e soprattutto l’allargarsi della sua famiglia, la donna ha infatti accantonato la verve avventuristica che la caratterizzava. Abituata un tempo a non sottrarsi a nessuna esperienza, dal paracadutismo all’autostop con sconosciuti, oggi Allison si trova costretta a imporre dei no per il bene dei suoi figli e far rispettare le regole domestiche.

Tuttavia lo scontro sarà inevitabile, soprattutto con la più grande dei tre, ormai adolescente. Così, esattamente come il protagonista di Yes Man (commedia interpretata da Jim Carrey in cui era "costretto" a dire sempre di sì), anche Allison dovrà accettare la sfida di accontentare tutte le richieste dei suoi tre figli per un’intera giornata. In caso di cedimento, dovrà concedere alla primogenita una libera uscita per un concerto da lei molto atteso. Sono queste le premesse che faranno trascorrere alla protagonista e suo marito Carlos (interpretato dall’attore venezuelano Édgar Ramírez) una giornata a dir poco sopra le righe, tra battaglie di gavettoni, corse sulle montagne russe, esperimenti di scienza e giro nell’autolavaggio a finestrini abbassati.

Famiglia e lavoro

Probabilmente per via di una coincidenza (il film infatti è stato progettato e girato prima dell’incursione della pandemia odierna), Yes Day è un lavoro che si focalizza proprio sui due settori sociali maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria: la famiglia e il lavoro. È interessante infatti notare come i due genitori finiti nella "trappola" dei ragazzi siano perfettamente complementari. Lei è alla ricerca di un impiego che stenta a trovare e si comporta in maniera molto rigida tra le mura domestiche. Lui invece è troppo responsabilizzato sul lavoro, non riesce a evadere dallo stress da ufficio e per questo motivo vive la casa come una bolla in cui distrarsi, svagarsi e tornare a sorridere.

Lo Yes Day sarà quindi l’occasione giusta per entrambi per (ri)trovare equilibrio. Un equilibrio venuto meno a tutti noi dopo pochi mesi di lockdown in cui le tensioni domestiche non hanno esitato a palesarsi e l’esigenza di un lavoro utile a dissociarsi per qualche ora da una routine familiare troppo intensa ha spesso assunto tinte vitali. Famiglia e lavoro sono i due valori fondanti del film, quelli su cui si basano la maggior parte degli sketch comici e i momenti emotivamente più corposi (il rimprovero al papà da parte della figlia minore su tutti). Dopo una lunga e spensierata giornata di gioco, i genitori torneranno bambini e si metteranno finalmente alla prova con questioni da sempre sottaciute e mai affrontate di petto.

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Al tempo stesso, i ragazzi matureranno una coscienza maggiore imparando a rispettare le regole e a viverle non come restrizioni imposte, quanto come consigli e suggerimenti di cui giovare. Il consenso, il via libera a qualsiasi richiesta o il menefreghismo pressapochista non sono certamente la soluzione ideale per risolvere problemi o crisi globali. Yes Day ci ricorda quanto però sia importante riflettere senza pregiudizi, osservare il fenomeno da un nuovo punto di vista e non obbligatoriamente dire di sì, ma a imparare a farlo. Solo così, sia in famiglia, che sul lavoro, si potrà costruire un ambiente più sereno, più genuino e meno inquinato dall’asfissiante rigore della società contemporanea.

Un film per tutti

Yes Day vuole provare, nel suo piccolo, a muovere un primo passo in tal senso. Sa di dover parlare una lingua universale abbracciando un target di pubblico molto vasto (dai genitori ai bambini passando per ragazzi e adolescenti) e per questo motivo adotta una struttura lineare e semplice. A tratti persino un po’ troppo scontata e idealizzata nella sua scrittura ma sicuramente d’impatto per riuscire a dialogare e colpire proprio quel target di riferimento.

Tra parchi avventura, feste scolastiche, luna park e concerti con tanto di star sul palco (il cameo in questo caso tocca alla cantante H.E.R., molto celebre soprattutto negli Stati Uniti), Yes Day ripercorre tutta la gamma di svago a disposizione per una giornata di interazione familiare. Molto pulito nei toni e nei linguaggi, il film non ha pretese artistiche, se non quelle di fornire un genuino intrattenimento gradevole e valido per una serena e rilassante serata casalinga.

Conclusioni

Il regista Miguel Arteta riesce quindi a firmare una commedia divertente e ben calibrata, in grado di far sorridere e proporre un attento ritratto dei tempi a noi più vicini. Certo, Yes Day non è assolutamente un capolavoro imperdibile ma nemmeno vorrebbe esserlo. Resta un lavoro ben realizzato e senza velleità particolari che, nella sua dimensione di film for family ha qualche buona cartuccia da sparare. Jennifer Garner funziona in un ruolo meno caratteristico rispetto a quelli a cui ci aveva abituati. Il suo viso amichevole e pulito è “invecchiato” come i personaggi che va interpretando ora e l’attrice è brava nel sapersi di volta in volta reinventare per non dover rinunciare a qualche ruolo ma farsi trovare sempre pronta nel poter dire si. Guarda un po’.

Per questo e altri titoli simili, ti consigliamo di consultare il catalogo di Netflix!