(E che scocciatura che siete, stavo già scrivendo. :P)
Il suono monitor è molto analitico, dettagliato, per certi versi freddo e distaccato ma estremamente piatto e corretto. Ha il grande vantaggio che essendo molto piatto, senza bassi a zonzo fuori controllo e alti in evidenza, è difficile che possa causare fatica d'ascolto, ovviamente posizionamenti particolarmente infelici a parte.
Il suono HiFi invece introduce sempre qualche "artefatto" nella risposta in frequenza, ma non si tratta di difetti ma bensì di carattere del diffusore. Per dire, c'è a chi piace l'effetto loudness con le frequenze più basse e più alte avanzate rispetto alle medie e a chi il suono inglese con le medio basse in evidenza su tutto. Il suono di un diffusore HiFi viaggia sempre su un delicato equilibrio, basta un tocco in meno per rendere un diffusore blando, così come basta un tocco in più per rendere lo stesso diffusore opprimente e difficile da digerire/godere, cosa che spesso sfocia nella stanchezza d'ascolto. Non a caso senti spesso parlare di accoppiare il giusto diffusore con la giusta elettronica (amplificatore e DAC), ma in realtà è il posizionamento il fattore che influisce di più.
La differenza fondamentale sta tutta nello scopo per cui nascono il suono monitor e il suono HiFi, ovvero mentre il primo è votato all'austero, alla completa assenza di fronzoli, una sorta di macchina perfetta pensata esplicitamente per rivelare ed evidenziare pregi e difetti di una traccia audio, cosa fondamentale in ambito professionale e semi professionale, il suono HiFi, di contro, è pensato strettamente per l'intrattenimento e in quanto tale si lascia la libertà di essere quello che più preferiamo, dal giocoso al serio, dall'austero al colorato, ogni diffusore fa storia a se ed ogni sessione di ascolto è sempre una scoperta.
Vedila in questo modo, mentre un monitor da studio è uno strumento di lavoro, ogni diffusore HiFi è il tentativo di uno o più progettisti di ammaliarti col suono della propria creazione, ma sfortunatamente, o fortunatamente perché altrimenti non avremmo tanta scelta, a causa dell'estrema soggettività dei gusti personali questo tentativo a volte va a buon fine mentre altre volte no.