GUIDA Le Migliori Distribuzioni Linux del 2020 (per ogni utilizzo)

Zar Marco

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Ciao ragazzi, sono andato ad installare Fedora in dual boot con arch, cosa ne pensate? Io per ora l'ho solo installata, più tardi, nel corso della giornata andrò a fargli gli aggiornamenti

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oscarandrea

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Installato dal Software Center (anche se MATE utilizza il Software Boutique) avviato ma segnala un aggiornamento di versione disponibile e cliccandoci mi riinvia al suo sito. Dove ce il famoso file..
P.S. Devo aver sbagliato qualcosa andando su proprietà perchè ho il procio che lavora in continuazione.. :muro:
come ho già detto non sai di cosa parli
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Ciao ragazzi, sono andato ad installare Fedora in dual boot con arch, cosa ne pensate? Io per ora l'ho solo installata, più tardi, nel corso della giornata andrò a fargli gli aggiornamenti

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beh un ottima distribuzione integra bene selinux ed è abbastanza aggiornata, ma come ben sai sono più per le cose minimali, niente systemd e DE
 

EmanueleC

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Fedora Linux
Comunque, con i pacchetti flatpak e snap non hai più bisogno di PPA e robe simili, avrai sempre aggiornamenti anche su una distro LTS. Già ci sono molti pacchetti e puoi installare l'ultima versione di VLC, LibreOffice anche su Ubuntu 14.04.
 
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maddo

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Ciao ragazzi, sono andato ad installare Fedora in dual boot con arch, cosa ne pensate? Io per ora l'ho solo installata, più tardi, nel corso della giornata andrò a fargli gli aggiornamenti

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Fedora è assolutamente un'ottima distro, adatta a tutti e ben supportata (e vorrei ben vedere visto che è di Red Hat). Pur non essendo una rolling, ha software bleeding edge, e francamente parlando uno dei migliori package managers in circolazione: DNF. Una persona che viene da Arch o Debian-family ti dirà che DNF è molto più lento della competizione, e non hanno del tutto torto, ma DNF fa molti più controlli per conflitti e stabilità e quando applica una patch fa anche controllo checksum, quindi sticazzi che ci metta qualche minuto extra se ciò significa non avere problemi di aggiornamento. Per me sta giusto sotto zypper come package manager. C'è solo una critica che voglio fare a fedora, e so che è qualcosa su cui in molti sono in disaccordo con me: fedora è un banco di prova di red hat. Ora, in molti diranno che non è assolutamente vero ecc... però francamente ho visto rilasci di fedora assolutamente perfetti, e altri rilasci che sono stati disastrati perché han buttato tecnologie nuove di default e ciò ha creato innumerevoli problemi (pulseaudio? wayland?) con programmi e drivers. Pur vero che, se non l'avessero fatto, quei software non avrebbero raggiunto la maturità che hanno oggi, però il tutto è stato a scapito degli utenti, e francamente io preferisco un sistema stabile piuttosto che un sistema bleeding edge dove tutto è beta. Se non l'hai mai provata ti consiglio vivamente opensuse, che ha sì un background enterprise come fedora, ma è la community ad avere più potere decisionale e sono molto più seri riguardo la stabilità del software, sia in tumbleweed (che è una rolling), ma soprattutto su LEAP (che è la LTS, e che da quest'ultima versione garantisce la piena compatibilità con la versione enterprise a pagamento).
 

EmanueleC

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Fedora Linux
Fedora è assolutamente un'ottima distro, adatta a tutti e ben supportata (e vorrei ben vedere visto che è di Red Hat). Pur non essendo una rolling, ha software bleeding edge, e francamente parlando uno dei migliori package managers in circolazione: DNF. Una persona che viene da Arch o Debian-family ti dirà che DNF è molto più lento della competizione, e non hanno del tutto torto, ma DNF fa molti più controlli per conflitti e stabilità e quando applica una patch fa anche controllo checksum, quindi sticazzi che ci metta qualche minuto extra se ciò significa non avere problemi di aggiornamento. Per me sta giusto sotto zypper come package manager. C'è solo una critica che voglio fare a fedora, e so che è qualcosa su cui in molti sono in disaccordo con me: fedora è un banco di prova di red hat. Ora, in molti diranno che non è assolutamente vero ecc... però francamente ho visto rilasci di fedora assolutamente perfetti, e altri rilasci che sono stati disastrati perché han buttato tecnologie nuove di default e ciò ha creato innumerevoli problemi (pulseaudio? wayland?) con programmi e drivers. Pur vero che, se non l'avessero fatto, quei software non avrebbero raggiunto la maturità che hanno oggi, però il tutto è stato a scapito degli utenti, e francamente io preferisco un sistema stabile piuttosto che un sistema bleeding edge dove tutto è beta. Se non l'hai mai provata ti consiglio vivamente opensuse, che ha sì un background enterprise come fedora, ma è la community ad avere più potere decisionale e sono molto più seri riguardo la stabilità del software, sia in tumbleweed (che è una rolling), ma soprattutto su LEAP (che è la LTS, e che da quest'ultima versione garantisce la piena compatibilità con la versione enterprise a pagamento).
DNF non fa molti più controlli e conflitti:
1) il checksumm lo ha anche APT/dpkg;
2) Se crei un pacchetto che non rispetta lo standard del package manager rompi sia su APT che su DNF o qualsiasi altro package manager;
3) La lotta ai package manager è la cosa più inutile che ci sia, dire che il package manager Y è migliore del package manager X è falso, tutti fanno il proprio lavoro cioè installare e configurare i pacchetti, c'è chi ha qualche funzione in più o in meno.
Di certo non si sceglie una distro per il suo package manager, si sceglie solo perché lo si conosce meglio, non perché è migliore.
A parte tutti questi discorsi, nessuno dei package manager è buono per gestire i software in modo efficace, ecco sono stati creati flatpak e snap.
 

e_ale92

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DNF non fa molti più controlli e conflitti:
1) il checksumm lo ha anche APT/dpkg;
2) Se crei un pacchetto che non rispetta lo standard del package manager rompi sia su APT che su DNF o qualsiasi altro package manager;
3) La lotta ai package manager è la cosa più inutile che ci sia, dire che il package manager Y è migliore del package manager X è falso, tutti fanno il proprio lavoro cioè installare e configurare i pacchetti, c'è chi ha qualche funzione in più o in meno.
Di certo non si sceglie una distro per il suo package manager, si sceglie solo perché lo si conosce meglio, non perché è migliore.
A parte tutti questi discorsi, nessuno dei package manager è buono per gestire i software in modo efficace, ecco sono stati creati flatpak e snap.
però all'epoca di apt vs pacman, stavamo per sganciare le bombe atomiche :asd:
 

EmanueleC

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però all'epoca di apt vs pacman, stavamo per sganciare le bombe atomiche :asd:
Eh si, si parlava soprattutto sulle prestazioni, chi era più veloce, ma sono tutte discussioni inutili :asd:
 

maddo

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DNF non fa molti più controlli e conflitti:
1) il checksumm lo ha anche APT/dpkg;
2) Se crei un pacchetto che non rispetta lo standard del package manager rompi sia su APT che su DNF o qualsiasi altro package manager;
3) La lotta ai package manager è la cosa più inutile che ci sia, dire che il package manager Y è migliore del package manager X è falso, tutti fanno il proprio lavoro cioè installare e configurare i pacchetti, c'è chi ha qualche funzione in più o in meno.
Di certo non si sceglie una distro per il suo package manager, si sceglie solo perché lo si conosce meglio, non perché è migliore.
A parte tutti questi discorsi, nessuno dei package manager è buono per gestire i software in modo efficace, ecco sono stati creati flatpak e snap.
In realtà imho è esattamente il contrario: le differenze tra una distro e l'altra diventano ogni giorno sempre più irrilevanti, al punto che ormai possiamo dire che aldilà dell'ecosistema (pacchetti, community, filosofia, rilasci), cambia praticamente solo il DE di default e la sua preimpostazione, quindi imho se vogliamo paragonare due o più distro, parlare del package manager è fondamentale. Detto ciò:
1) Il checksum lo fa pure APT, ma solo sul pacchetto scaricato, DNF oltre ad avere delta (scarichi patch invece di pacchetti completi), fa anche test transazionali e sanity check sulle dipendenze, cosa che APT non fa e lascia a discrezione degli sviluppatori;
2) Sempre parlando di dipendenze, APT risolve le dipendenze sulla base di una semplice ricerca euristica, mentre DNF(e anche zypper) si basano su soddisfacibilità booleana per risolverle, il che è una bella differenza;
3) Sempre parlando di pacchetti: nessun dev e mantainer sano di mente ti potrà mai dire che DEB è meglio di RPM come ecosistema, senza parlare di cose complesse, solo gli spec files che su .deb sono gestiti malissimo già per me bastano a stare lontano da tale ecosistema (sì ok all'utente finale frega poco, ma è giusto dirlo);
4) Flatpak e snap non è che siano nati perché i package manager tradizionali erano inefficienti per sé, semplicemente perché alcuni programmi, spesso closed source, richiedono espressamente una specifica versione di una libreria, che spesso non coincide con quella del sistema installato e questo li porta a malfunzionare: tutto ciò prende il nome di dependency hell. Da lì è nato il concetto di packaging universale su linux, che risolve anche un altro fondamentale problema di sicurezza, LD injection e aggiunge anche la possibilità di sandboxare le app (non ricordo in questo momento se flatpak obbliga a sandboxare, ma snap sono abbastanza sicuro che sia una feature facoltativa.

TL; DR: IMHO quando si parla di una distro, parlare del suo package manager è imprescindibile.
 
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TL; DR: IMHO quando si parla di una distro, parlare del suo package manager è imprescindibile.
quoto, senza package manager sarebbero tutte distro con kernel linux con più o meno patch particolari e con DE default differenti, gentoo non sarebbe gentoo senza portage, exherbo senza paludis, slackware senza.. ah no :lol:
 

EmanueleC

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In realtà imho è esattamente il contrario: le differenze tra una distro e l'altra diventano ogni giorno sempre più irrilevanti, al punto che ormai possiamo dire che aldilà dell'ecosistema (pacchetti, community, filosofia, rilasci), cambia praticamente solo il DE di default e la sua preimpostazione, quindi imho se vogliamo paragonare due o più distro, parlare del package manager è fondamentale. Detto ciò:
1) Il checksum lo fa pure APT, ma solo sul pacchetto scaricato, DNF oltre ad avere delta (scarichi patch invece di pacchetti completi), fa anche test transazionali e sanity check sulle dipendenze, cosa che APT non fa e lascia a discrezione degli sviluppatori;
2) Sempre parlando di dipendenze, APT risolve le dipendenze sulla base di una semplice ricerca euristica, mentre DNF(e anche zypper) si basano su soddisfacibilità booleana per risolverle, il che è una bella differenza;
3) Sempre parlando di pacchetti: nessun dev e mantainer sano di mente ti potrà mai dire che DEB è meglio di RPM come ecosistema, senza parlare di cose complesse, solo gli spec files che su .deb sono gestiti malissimo già per me bastano a stare lontano da tale ecosistema (sì ok all'utente finale frega poco, ma è giusto dirlo);
4) Flatpak e snap non è che siano nati perché i package manager tradizionali erano inefficienti per sé, semplicemente perché alcuni programmi, spesso closed source, richiedono espressamente una specifica versione di una libreria, che spesso non coincide con quella del sistema installato e questo li porta a malfunzionare: tutto ciò prende il nome di dependency hell. Da lì è nato il concetto di packaging universale su linux, che risolve anche un altro fondamentale problema di sicurezza, LD injection e aggiunge anche la possibilità di sandboxare le app (non ricordo in questo momento se flatpak obbliga a sandboxare, ma snap sono abbastanza sicuro che sia una feature facoltativa.

TL; DR: IMHO quando si parla di una distro, parlare del suo package manager è imprescindibile.
1) I delta li ha anche APT, bisogna abilitarli e ogni distro si configura il package manager come vuole, se non sbaglio su Debian è abilitato.
2) Sulla differenza dei check delle dipendenze, non so risponderti, farò una ricerca.
3) Credo che sia solo una tua opinione personale, a parte che l'ecosistema ".deb" è molto più diffuso, visto che Debian e Ubuntu e derivate hanno la maggior parte degli utenti, ma lasciando perdere la diffusione, all'utente finale, che sia un esperto o un utente comune, gli frega che il tutto funzioni e APT funziona bene ed ha mille funzioni, sia per i sistemisti che per gli utenti desktop.
4) Non è solo per i software proprietari, metterli in sandbox, ma perché sai benissimo che quando metti in freeze una stable, di certo non vai ad aggiornare le librerie, questo viene in aiuto flatpak e snap, oltre alla sandbox che per adesso in modo efficace ha solo snap. In questo modo non hai più problemi di dipendenza, oltre al fatto che snap ha i delta e uno snap interno delle APP, canali etc...
Ok che si parli anche dei package manager, ma non puoi venirmi a dire che DFN è migliore di APT, o APT sia migliore di pacman, come portage non è migliore di altri package manager, perché è stato creato per il suo scopo, quindi parliamo di aria fritta secondo me.
Poi quando mi vieni a dire che con APT non posso fare quello che fai con DNF, magari avrà una funzione in più e sarà migliore... in caso contrario, fanno tutti la stessa cosa, anche se in maniera diversa.
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Anzi, se vogliamo dirla tutta, DNF non molto tempo fa ha avuto un grave bug che ha bloccato l'upgrade di Fedora, se non sbaglio Fedora 27>28, causa rotture dipendenze, quindi tutte queste teoria vanno in aria... Su questo APT non ha mai avuto problemi simili, APT/DPKG è li fuori da molto più tempo ed ovviamente è molto più testato.
 
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maddo

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1) I delta li ha anche APT, bisogna abilitarli e ogni distro si configura il package manager come vuole, se non sbaglio su Debian è abilitato.
2) Sulla differenza dei check delle dipendenze, non so risponderti, farò una ricerca.
3) Credo che sia solo una tua opinione personale, a parte che l'ecosistema ".deb" è molto più diffuso, visto che Debian e Ubuntu e derivate hanno la maggior parte degli utenti, ma lasciando perdere la diffusione, all'utente finale, che sia un esperto o un utente comune, gli frega che il tutto funzioni e APT funziona bene ed ha mille funzioni, sia per i sistemisti che per gli utenti desktop.
4) Non è solo per i software proprietari, metterli in sandbox, ma perché sai benissimo che quando metti in freeze una stable, di certo non vai ad aggiornare le librerie, questo viene in aiuto flatpak e snap, oltre alla sandbox che per adesso in modo efficace ha solo snap. In questo modo non hai più problemi di dipendenza, oltre al fatto che snap ha i delta e uno snap interno delle APP, canali etc...
Ok che si parli anche dei package manager, ma non puoi venirmi a dire che DFN è migliore di APT, o APT sia migliore di pacman, come portage non è migliore di altri package manager, perché è stato creato per il suo scopo, quindi parliamo di aria fritta secondo me.
Poi quando mi vieni a dire che con APT non posso fare quello che fai con DNF, magari avrà una funzione in più e sarà migliore... in caso contrario, fanno tutti la stessa cosa, anche se in maniera diversa.
1) Che io sappia, a meno che non siano stati aggiunti di recente, APT non ha delta, c'era un progetto chiamato debdelta ma non godeva di chissà che popolarità;
2) https://doc.opensuse.org/projects/satsolver/11.2/ [in inglese e abbastanza schematico]
3) Purtroppo non è una mia opinione personale, al punto che a un certo punto si è addirittura arrivati a creare il progetto apt-rpm, che però non ha riscosso granché successo per il semplice motivo che i costi di gestione per il passaggio da .deb a .rpm erano troppo esosi sia in moneta che in tempo, puoi comunque cercare in rete e vedrai che nessuno ti dirà mai che deb è meglio di rpm, semplicemente si è usato quelli per anni e cambiare qualcosa che funziona, seppur con molte magagne non conviene(e anche rpm non è che sia perfetto attenzione). Also diffuso != migliore, poi che all'utente freghi zero posso essere d'accordo (fino a quando però si usano distro testate, non mi fido granché delle millemila derivate di ubuntu con i loro repo);
4) Abbiamo detto più o meno la stessa cosa qui per quanto riguarda snap e flatpak: che son nati per risolvere il dependency hell.
Concordo che il fine ultimo dei package manager sia lo stesso per ogni distro e varietà di package manager, però parlarne è importante specialmente in contesti diversi dall'amatore della domenica che installa linux per sfizio, ed è un argomento molto importante da trattare perché coinvolge la stabilità dell'intero sistema, altrimenti oggi in ambito enterprise e server non si parlerebbe di atomic e tutto il resto per rendere quanto più possibile stabile e facilmente ripristinabile un sistema, quindi no, su questo non concordo con te, parlarne e parlarne bene è di fondamentale importanza, soprattutto oggi quando le distro ormai non presentano differenze sostanziali lato driver/backend e quant'altro al contrario del passato.
Sull'upgrade di fedora sfondi una porta aperta, lasciamo perdere il passato, oggi la situazione non è poi così diversa, ma lì non è un problema di DNF ma un problema del plugin che serviva per fare l'upgrade di fedora online. E qui dico la mia, tolte le rolling (che hanno anche loro problemi di upgrade dove c'è bisogno di intervento manuale, ma se installi una rolling si presuppone che l'utente sappia il fatto suo), l'aggiornamento di versione online è una stronzata pazzesca, tant'è che fedora raccomanda o un'installazione pulita o usare il plugin di upgrade offline e di non saltare mai versioni (26 -> 27, ok; 26 -> 28, no). Poi anche Ubuntu e debian hanno avuto i loro problemi in merito, c'erano i forum infestati per il salto da Debian 6 a Debian 7, e anche per quelli da ubuntu 10.04 a 10.10.
 
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1) Che io sappia, a meno che non siano stati aggiunti di recente, APT non ha delta, c'era un progetto chiamato debdelta ma non godeva di chissà che popolarità;
2) https://doc.opensuse.org/projects/satsolver/11.2/ [in inglese e abbastanza schematico]
3) Purtroppo non è una mia opinione personale, al punto che a un certo punto si è addirittura arrivati a creare il progetto apt-rpm, che però non ha riscosso granché successo per il semplice motivo che i costi di gestione per il passaggio da .deb a .rpm erano troppo esosi sia in moneta che in tempo, puoi comunque cercare in rete e vedrai che nessuno ti dirà mai che deb è meglio di rpm, semplicemente si è usato quelli per anni e cambiare qualcosa che funziona, seppur con molte magagne non conviene(e anche rpm non è che sia perfetto attenzione). Also diffuso != migliore, poi che all'utente freghi zero posso essere d'accordo (fino a quando però si usano distro testate, non mi fido granché delle millemila derivate di ubuntu con i loro repo);
4) Abbiamo detto più o meno la stessa cosa qui per quanto riguarda snap e flatpak: che son nati per risolvere il dependency hell.
Concordo che il fine ultimo dei package manager sia lo stesso per ogni distro e varietà di package manager, però parlarne è importante specialmente in contesti diversi dall'amatore della domenica che installa linux per sfizio, ed è un argomento molto importante da trattare perché coinvolge la stabilità dell'intero sistema, altrimenti oggi in ambito enterprise e server non si parlerebbe di atomic e tutto il resto per rendere quanto più possibile stabile e facilmente ripristinabile un sistema, quindi no, su questo non concordo con te, parlarne e parlarne bene è di fondamentale importanza, soprattutto oggi quando le distro ormai non presentano differenze sostanziali lato driver/backend e quant'altro al contrario del passato.
Credo che a livello enterprise non di certo scelgono Ubuntu(Canonical) o RedHat per il package manager, ma per i servizi e il supporto che offrono.

Non ho mai sentito nessuno lamentare di APT, tu lo fai sembrare instabile e poco affidabile da come ne parli, ma non è la realtà nei fatti. Debian e Ubuntu sono una delle distro più usate nei server, sia dall'amatore che da aziende più grosse (Fonte: statistiche e info sul web).
La diffusione conta, perché io invece di farmi una derivata Debian, se il suo package è cosi scarso come lo fai sembrare, vado a farmi una derivata basata su Fedora, questa è logica.
Ad oggi, dopo molti anni, non ho mai avuto problemi di dipendenze con APT tale da farmi formattare, la soluzione c'è sempre, anche in modo grezzo ma c'è.
 

maddo

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Credo che a livello enterprise non di certo scelgono Ubuntu(Canonical) o RedHat per il package manager, ma per i servizi e il supporto che offrono.

Non ho mai sentito nessuno lamentare di APT, tu lo fai sembrare instabile e poco affidabile da come ne parli, ma non è la realtà nei fatti. Debian e Ubuntu sono una delle distro più usate nei server, sia dall'amatore che da aziende più grosse (Fonte: statistiche e info sul web).
La diffusione conta, perché io invece di farmi una derivata Debian, se il suo package è cosi scarso come lo fai sembrare, vado a farmi una derivata basata su Fedora, questa è logica.
Ad oggi, dopo molti anni, non ho mai avuto problemi di dipendenze con APT tale da farmi formattare, la soluzione c'è sempre, anche in modo grezzo ma c'è.
Chiaramente APT svolge il suo compito come si deve su debian e ubuntu, il problema è che la sua mancanza di alcune features di sicurezza passa la palla agli sviluppatori e mantainers impegnandoli molto di più in fase di testing. Ciò ovviamente non rappresenta un problema per canonical, ma sicuramente sì per il Tizio Caio Sempronio di turno che si fa la sua distro ad-hoc con repository propri, perché anche facendo mirror dai repo canonical, può sempre missare una libreria o che altro e succedono casini (che è anche un po' il motivo per cui non mi fido granché di tutte queste derivate di ubuntu). Debian su server lo sento molto, ma molto di rado, i professionisti/aziende che usano stack tradizionali hanno quasi sicuramente RHEL/CentOS in america, e SLES in europa (incredibile ma vero); per openstack e similari invece il mondo è dominato da ubuntu e azure, con una scarsa presenza di RedHat e SUSE. Per gli amatori ti dirò, tralasciando l'onnipresente ubuntu, ho visto molte più installazioni di arch che di debian. Come hai ben detto, l'enterprise sceglie sempre per servizi e soprattutto supporto e, guardacaso, uno di questi servizi, assolutamente indispensabili per l'enterprise che si affida a canonical è Landscape che, tra le altre cose, ha una gestione degli aggiornamenti separata da APT, oltre al fatto che canonical, specialmente in ambito cloud dove ha una posizione predominante, ormai punta quasi esclusivamente a snap e installazioni ubuntu core.

EDIT: Ah e un'altra cosa, l'essere largamente diffuso non significa necessariamente essere tecnologicamente superiore, infatti l'essere tecnologicamente superiore spesso, per non dire sempre, non è mai motivo di adozione in massa. L'esempio più eclatante della storia è stato probabilmente OpenGL vs DirectX. OpenGL è tecnicamente superiore a DirectX? Avoja, talmente tanto che ha introdotto concetti come linguaggi di shading ad alto livello che per l'epoca erano talmente rivoluzionari che nemmeno l'hw era al passo. Eppure tutti sappiamo come andò a finire.

TL; DR: APT funziona e fa il suo lavoro, ma non è sicuro come la concorrenza.
 
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EmanueleC

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CPU
Ryzen 5 2600x
Dissipatore
stock
Scheda Madre
ROG STRIX B450-F GAMING
HDD
OS: WD BLue SN570 500GB, Dati: 1TB Toshiba p300, Game: 2TB Toshiba P300
RAM
Corsair DDR4 3000 Mhz 2x8 GB
GPU
AMD Radeon RX 6600
PSU
Seasonic Focus Gold 450W
Case
BitFenix Neos
OS
Fedora Linux
Chiaramente APT svolge il suo compito come si deve su debian e ubuntu, il problema è che la sua mancanza di alcune features di sicurezza passa la palla agli sviluppatori e mantainers impegnandoli molto di più in fase di testing. Ciò ovviamente non rappresenta un problema per canonical, ma sicuramente sì per il Tizio Caio Sempronio di turno che si fa la sua distro ad-hoc con repository propri, perché anche facendo mirror dai repo canonical, può sempre missare una libreria o che altro e succedono casini (che è anche un po' il motivo per cui non mi fido granché di tutte queste derivate di ubuntu). Debian su server lo sento molto, ma molto di rado, i professionisti/aziende che usano stack tradizionali hanno quasi sicuramente RHEL/CentOS in america, e SLES in europa (incredibile ma vero); per openstack e similari invece il mondo è dominato da ubuntu e azure, con una scarsa presenza di RedHat e SUSE. Per gli amatori ti dirò, tralasciando l'onnipresente ubuntu, ho visto molte più installazioni di arch che di debian. Come hai ben detto, l'enterprise sceglie sempre per servizi e soprattutto supporto e, guardacaso, uno di questi servizi, assolutamente indispensabili per l'enterprise che si affida a canonical è Landscape che, tra le altre cose, ha una gestione degli aggiornamenti separata da APT, oltre al fatto che canonical, specialmente in ambito cloud dove ha una posizione predominante, ormai punta quasi esclusivamente a snap e installazioni ubuntu core.

TL; DR: APT funziona e fa il suo lavoro, ma non è sicuro come la concorrenza.
Sono d'accordissimo sul fatto delle derivate di derivate, le sconsiglio sempre e comunque, uno per i motivi che hai citato tu: i repository. Sulla sicurezza di APT, ho dei dubbi, magari inoltro il tuo post a chi mangia tutti i giorni pane e APT, anche per curiosità mia.
Comunque, si, Canonical penso che a lungo termine abbandonerà APT, e migrerà a snap anche per l'OS, già lo fa con Ubuntu core. Credo che snap sia molto più robuto di APT, è stato creato per non rompersi mai. Vedremo.
 

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