Scusa, ma il tuo mi sembra un discorso genericamente polemico e qualunquista. Tra l'altro mi sorprende (negativamente) che ancora nel 2017 qualcuno ritorni a nominare 'sto "benedetto" Pascal! Mi aveva gonfiato i maroni già 25 anni fa.. mai servito a niente!
Poi non capisco il parallelo tra Pascal e Python, che mi sembra sia assolutamente agli antipodi!
cosa dicevo alla fine al nostro amico? gli dicevo "studiati un po' di C++..." ma per ragioni di opportunità (dato che lo farà a scuola FORSE si troverebbe avvantaggiato).
Vuoi parlare di quanto serve C++?
Guardare gli annunci di lavoro: su 100 ne trovi minimo 80 che chiedono Java o tecnologie collegate (progr. lato server, progr. di rete, sviluppo sui Android ecc. ecc.), il resto è web-qualcosa, C++ pochissime, C praticamente zero.
Una cosa è "studio questo perché mi serve a scuola", un'altra cosa è imparare a ragionare;
meglio allora impiegare tempo e cervello a ragionare e risolvere problemi con un linguaggio che isola l'utente da problemi che, ad un neofita, lo distraggono dallo scopo. Un linguaggio didattico, appunto, questo era il riferimento al Pascal.
Che c'entrano Python e Java che sono tecnicamente diversissimi da Pascal? Ho parlato solo di
linguaggio didattico = un linguaggio che serve AL FINE di imparare (a programmare).
La mia preferenza va a Java.
Non perché è il più richiesto (e con molto distacco) in ambiti di lavoro, ma perché forzandone un po' le caratteristiche permette al neofita di avvicinarsi alla programmazione semplificandogli la vita. Tant'è vero che nei percorsi universitari che prevedono Java come linguaggio didattico, nella prima parte del corso si fa "programmazione strutturata": solo un metodo main(), solo metodi (funzioni) statici (indipendenti dalle classi), i soli oggetti (almeno inizialmente) saranno esclusivamente stringhe ed array.
Nella seconda parte del corso dove tipicamente si fanno "tipi utente", allora si introduzono le classi e la programmazione a oggetti, solo i concetti di base per questioni di tempo. Compilatore Java rigorosissimo, pedante, pesante, non ti perdona nulla: PERFETTO! Ti obbliga a rispettare alla lettera le buone regole.
P.S.
C++ all'ITIS? ma quando mai?
io ho visto solo un ridicolo mix di C/C++, che chiamano C++ solo perché obbligano gli studenti a salvare i file in formatto .cpp, leggono un input con
cin o stampano
cout; e qui finisce lo pseudo C++.
Se uno ha un professore relativamente giovane (e con la laurea giusta) è fortunato, altrimenti la scuola ci mette (forse) un ing. elettronico a cui (sempre forse) hanno fatto un corso rapido di aggiornamento (se proprio va bene), altrimenti il poveraccio si deve documentare da solo. E se non lo fa si vedono i capolavori che ho
visto con i miei occhi:
dati 2 numeri reali (double) a e b, scrivere in C++ un programma che calcola a^b (a elevato a b) senza usare la funzione pow.
Risolto dal professore con un ciclo for... complimenti vivissimi :ok:
eh certo: il compilatore C/C++ compila tutto...
ma chissà... se a=2 e b=3.5 magari il for non va tanto bene... :patpat: