RECENSIONE RHA CL750

filoippo97

Utente Èlite
14,067
7,617
CPU
Intel Core I7 4930K @4.5GHz
Dissipatore
EKWB supremacy nickel
Scheda Madre
ASUS Rampage IV Black Edition
HDD
OCZ vertex 4 512GB | WD RE4 Enterprise Storage 2TB
RAM
16GB Corsair Dominator Platinum 2133MHz cas9 OC @2400MHz 9-11-11-31-2 1.65V
GPU
2-way SLI GTX 780Ti DirectCUII OC
Audio
TEAC UD-503 MUSES + HiFiMan HE-560 V2 + Anaview AMS1000 + Tannoy Revolution XT8F
Monitor
ASUS VG278HR 144Hz 3D 1920x1080p
PSU
Corsair AX1200i Fully sleeved red
Case
Corsair Graphite 760T Arctic White
Periferiche
Corsair K95 | Steelseries Rival
OS
windows 10 Pro
RHA CL750

CL750-3-transparent.png

Come sempre, apro la recensione con i dovuti ringraziamenti: il sample in oggetto è stato fornito da RHA AUDIO, che ringrazio, e colgo l’occasione per ribadire che è sempre la mia opinione personale, non influenzata da nulla.

Le RHA CL750 sono la prima delle due cuffie presenti nella serie CL, la serie migliore di RHA, progettata per l’ascolto hi-fi senza compromessi, come viene anche evidenziato dalla scritta presente sulla confezione che fa notare che sono espressamente progettate per l’uso mediante amplificatori o DAP ad alta potenza. Il telaio riprende in tutto e per tutto quello della cuffia appartenente alla serie di media gamma MA750, fatto salvo per le due lettere CL che contraddistinguono l’abbandono del driver 560.1 a favore di quello a banda ultra larga CL, caratterizzato da un diaframma spesso appena 9 micron che consente, a detta dell’azienda, un controllo, dettaglio e soundstage migliore per il più ampio spettro di frequenze possibili. È lo stesso utilizzato nelle ammiraglie CL1 (con le quali infatti condividono gli stessi parametri elettrici), con la sola differenza che qui non viene usato il piatto ceramico per le frequenze superiori agli 8kHz; abbiamo quindi una configurazione single driver.

Il sistema di prova è composto da un dac/amp TEAC UD-503 attraverso il quale si sono svolti tutti i test acustici. Le sorgenti sono tutte FLAC 44.1kHz/16 bit o superiori.



SPECIFICHE

  • Driver: CL dynamic
  • Sensibilità: 89dB/mW
  • Cavi: 1.35m, OFC intrecciato
  • Risposta in frequenza: 16-45’000kHz
  • Potenza nominale: 10mW
  • Potenza massima: 50mW
  • Contatti: 3.5mm
  • Impedenza: 150 ohm
  • Peso: 35g
PACKAGING E ACCESSORI

Come sempre molto curato, una volta aperta la scatola in cartone vengono messe in bella mostra le cuffie, sollevando il primo strato di gommapiuma invece si accede agli accessori, che consistono in una custodia in stoffa imbottita per il trasporto, 12 olive auricolari tra cui le comply in memory foam (3 paia) e quelle a doppia flangia, e un portatip in alluminio, come quello già visto sulle T20i. Manca purtroppo l’adattatore per il jack da un quarto presente invece nelle CL1, molto strano dal momento che il connettore ne è predisposto tramite filettatura, essendo una cuffia prettamente da amplificatore.



QUALITA’ COSTRUTTIVA

Come da tradizione RHA, stellare. Siamo a livelli davvero molto alti considerando che sono cuffie da 130€, il cavo è davvero estremamente curato e consiste in un doppio cavo coassiale per i due canali, ciascuno composto da rame OFC con positivo centrale e negativo a schermatura, intrecciato fino allo splitter per minimizzare le interferenze elettromagnetiche (si ricorda infatti che l’intrecciatura permette di minimizzare la distanza geometrica dei due conduttori e i vari fenomeni parassiti). Il jack e lo splitter sono altrettanto curati e sono in acciaio massiccio 316L, una lega austenitica al nickel-cromo con una percentuale al 3% di molibdeno che incrementa notevolmente la resistenza meccanica e termica. Per la cuffia é invece stato usato a detta dell'azienda la lega di acciaio 303F, secondo RHA l’impiego di questo materiale contribuisce alla riduzione della distorsione e degli sfasamenti grazie alla densità otto volte superiore alla normale plastica. I gommini come già scritto nella recensione delle T20i, sono di qualità elevata e hanno una buona tenuta, molto buoni anche quelli in memory, sebbene abbia deciso di usare i doppia flangia grandi. Anche la custodia è molto ben curata, completamente in stoffa e con tasca ed elastici interni per contenere eventualmente o il set di gommini, o un player (l’X3 ci entra alla perfezione dentro).



COMODITÁ

Davvero molto buona, una volta inserite nell’orecchio con il giusto gommino (che ricordiamo essere quello che fornisce una sensazione di apnea) non si muovono più e anche se sono in metallo, non sono pesanti o fastidiose. Ho apprezzato parecchio il passaggio dall’archetto sovrauricolare in memory ad un banale archetto in plastica, il memory ogni volta che veniva riposto nella custodia perdeva la forma e al successivo utilizzo scalzava sempre l’auricolare dall’orecchio. Come comfort lo preferisco a quello delle T20i, dá una sensazione di maggior fermezza. Nessun problema anche per l’uso sportivo o per palestra, sebbene non riesco a vederle come cuffie il cui scopo primario sia questo.

SUONO

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La sezione forse più importante per una cuffia del genere, come suonano in pratica? Sono parecchio “treble-happy”, come amano definire gli anglofoni. Come evidenziato anche dal grafico di risposta in frequenza infatti, abbiamo un picco considerevole attorno agli 8kHz che contribuisce a rendere il suono molto cristallino e tendente verso l’alto, concezione ripresa anche da altri produttori di cuffie hifi che ritengono importante evidenziare gli alti in quanto sono i maggiori portatori di dettaglio e imaging, cose essenziali per un prodotto con un target del genere. Si ha quindi un distaccamento dal timbro a V con bassi un po’ più gonfiati caratteristico della serie di media gamma MA (e più consumer) a favore di un timbro molto più pulito e nitido, che peró potrebbe non piacere a tutti, specie chi soffre la sibilanza e brillantezza eccessiva. Di seguito un delineamento dei tratti principali:

Alti: La prima cosa che si percepisce mettendo le CL750 nell’orecchio sono il registro medioalto-alto in grande evidenza. Sono alti puliti, estesi e precisi, anche se in alcune tracce, ad esempio quelle mal registrate, si possono verificare sibilanze anche ripetute che non a tutti possono piacere. Sono ancora più in evidenza rispetto alle RHA T20i con il filtro treble, probabilmente per cercare di massimizzare le qualitá del driver CL in fatto di risoluzione. Personalmente (e sono un individuo treble sensitive) non mi danno comunque fastidio, o almeno non eccessivamente. Certo, il suono risultante è abbastanza thin-sounding, ma li ritengo comunque al limite dell’accettabile in fatto a quantità.

Medi: Anche qui abbiamo un’eccellente pulizia, sebbene la gamma medioalta risenta comunque del picco sugli 8kHz che contribuisce a rendere tutto un po’ troppo tendente al freddo. Le voci maschili hanno poca profonditá, la tonalitá viene un po’ alterata, quelle femminili a maggior ragione.

Bassi: a dispetto di quel che si può pensare ad un primo veloce ascolto, i bassi non mancano affatto: semplicemente abbiamo una firma V shaped che è effettivamente tendente agli alti, ma i bassi ci sono sempre e sono molto veloci, più veloci di quelli della T20i che invece puntano più sulla profonditá. I colpi di grancassa vengono resi in maniera naturale e precisa, pulita e senza sbavature, la velocità sui transienti quando propriamente amplificate è davvero ottima e superiore senza alcun dubbio ad ogni altro concorrente in questa fascia.

Dettaglio: considerato il costo, eccezionale. Sono stati fatti dei compromessi per raggiungere un livello di dettaglio del genere, in primis il driver costituito da materiali più rigidi (come evidenzia anche la ridotta sensibilitá), e poi il tuning sugli alti, che hanno contribuito a generare un livello di risoluzione mai visto in questa fascia di prezzo, di netto superiore a qualsiasi altra concorrente nella fascia sub-200€ e in alcuni casi confrontabile anche con auricolari dal costo di 250€. Le T20i pur avendo scelto un timbro più naturale, a livello di dettaglio cadono un po’ più indietro, facendo preferire le CL750 in casi in cui si scelga un ottimo dettaglio sopra al timbro.

Imaging e soundstage: per il soundstage direi che siamo a un livello leggermente inferiore alle T20i, suonano leggermente più chiuse pur dando sempre un’eccellente sensazione di spazialitá, ma per quanto riguarda l’imaging e il posizionamento preferisco la serie CL: anche qui probabilmente a causa dell’innalzamento degli alti, abbiamo più accuratezza nel posizionamento anche di grandi orchestre, complessivamente il risultato è quindi molto buono con musica classica e strumentale, dove l’avvolgimento e la precisione la fanno da padroni.

Differenze con la T20i quindi? Beh diciamo che le CL750 prediligono un suono molto più raffinato, e non è una firma sonora proprio per tutti, è per chi ricerca il massimo del dettaglio e della precisione, come giá detto è un timbro che ricalca per certi versi quello delle beyerdynamic di fascia alta, e se non si hanno file e sorgenti ottimi, il risultato è alquanto scadente. Non sono, per capirci, le cuffie che vorrete prendere per ascoltare musica da YouTube in maniera soddisfacente, a meno che non vogliate trapanarvi le orecchie con gli alti. Le T20i d’altra parte, sono più per il consumatore medio, colui che è alla ricerca della qualitá si, ma vuole comunque un prodotto all-rounder, utilizzabile anche su smartphone senza bisogno di inframezzarci niente (o comunque, questa scelta sará sempre personale ma mai dettata da un obbligo). Non per niente anche il timbro è il ben più consumer-friendly V shaped classico con alti più limitati e per certi versi naturali, fornendo anche un buon margine di tuning tramite i filtri.

UTILIZZO IN MOBILITÁ E PILOTABILITÁ

A differenza delle altre in ear, che benomale possono essere attaccate a qualsiasi cosa e suonano proporzionalmente bene rispetto a quello a cui le si attacca, qui bisogna avere un po’ più di attenzioni, trattandosi di un prodotto da 150 ohm e 89dB di sensibilitá infatti, queste cuffie sono ampiamente fuori dalla portata di praticamente tutti i telefoni dotati di uscita jack, indipendentemente dal prezzo, ma anche da molti amplificatori per cuffie portatili entry level, pena un appiattimento consistente della dinamica e la sparizione dei bassi. Qui serve una amplificazione di riguardo se decidete di andare per questo prodotto, sempre tuttavia cercando di mantenere un buon rapporto di prezzo tra cuffie ed elettroniche (non avrebbe molto senso, a mio modesto parere, spendere 500€ di elettroniche per 150€ di cuffie). È anche per questo che sono indirizzate agli audiofili: oltre a doversi portare a dietro necessariamente un prodotto in più, è facile che l’audiofilo quel prodotto in più lo abbia giá e non debba acquistarlo insieme alle cuffie, rendendo di conseguenza la scelta delle in ear più facile escludendo questo parametro. Un ottimo abbinamento budget friendly, potrebbe essere ad esempio il FiiO X3 MK III per quanto riguarda i dap: per 190€ circa ottenete un lettore portatile in grado di pilotare senza troppi problemi le CL750 con sufficiente potenza (nei test, a un volume di ascolto normale, era settato a 85/120 con gain alto), senza avere problemi né per quanto riguarda la regione bassa dello spettro, spesso tagliata via da una corrente insufficiente, né per la regione alta. L’abbinamento ideale sarebbe probabilmente il FiiO X5 MK III considerando il timbro leggermente tendente al caldo e quindi perfettamente complementare con quello delle cuffie, ma il prezzo si alza giá un po’ troppo per mantenere un buon rapporto tra i due prodotti. Per quanto riguarda gli amplificatori/dac portatili da collegare al cellulare invece, suggerisco il dragonfly RED: piccolo come una chiavetta USB, è collegabile direttamente al cellulare tramite cavo USB OTG da cui prende anche l’alimentazione, ha potenza ben più che sufficiente per le RHA e un timbro davvero piacevole che si abbina molto bene. Ultima alternativa meno costosa di tutte, il FiiO Q1 MK II, dopo la rivisitazione del Q1 quel che ne è uscito è un eccellente prodotto con una buona potenza e qualitá, alimentato da una batteria interna e con un eccellente rapporto qualitá/prezzo. In "emergenza" le ho dovute collegare anche al cellulare, un oneplus one (DAP scarico), sebbene comunque sia aumentata la sibilanza e diminuito il fuoco sulla musica e il controllo sui bassi comunque, non sono totalmente ingovernabili e mi hanno permesso di ascoltare un po' di musica in maniera abbastanza dignitosa. Al volume massimo avevo raggiunto un volume di ascolto medio, ma questo direi di non tenerlo troppo in considerazione visto che le uscite dei cellulari sono variabili, con i samsung ad esempio che faticano anche con una cuffietta hifi da 32 ohm.



ISOLAMENTO

Davvero molto elevato, più delle T20i. A volumi di ascolto normali non vi è leak esterno e il rumore percepibile è ridotto a un buon livello, permettendone l’uso anche in ambienti rumorosi senza dover alzare troppo il volume e danneggiarsi di conseguenza l’udito (principale motivo per cui l’isolamento è importante)

CONCLUSIONI

Che dire, delle cuffie davvero ben realizzate e con un feeling premium in mano, indirizzate ad una cerchia ristretta di utenti per via della firma particolare, ma class leader in dettaglio e qualitá una volta connesse alle giuste elettroniche. I voti di seguito sono espressi in decimi e sono ponderati sulla media delle cuffie in questa fascia di prezzo.

Qualitá costruttiva: 10
Comoditá: 9.5
Suono: 9
Facilitá di pilotaggio: 6
 
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