3DMark aggiornato con il nuovo benchmark VRS Tier 2

3DMark introduce un test per il Variable Shading Rate Tier 2 attraverso un aggiornamento gratuito.

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a cura di Vittorio Rienzo

UL Benchmarks ha rilasciato un aggiornamento gratuito per i possessori della Advanced Edition di 3DMark che aggiunge un nuovo test per il VRS (Variable Rate Shading). In particolare il test si concentra sul VRS Tier 2 disponibile attualmente solo su schede video Nvidia basate su GPU Turing.

Ma cos’è il VRS? Si tratta di uno strumento a disposizione degli sviluppatori che permette di aumentare le prestazioni nei giochi riducendo drasticamente il lavoro a carico della GPU per l’ombreggiatura.

Nella pratica, attraverso il VRS, lo shading viene applicato a blocchi di pixel, ad esempio 4x4, svolgendo una singola operazione, invece delle normali 16 che la GPU dovrebbe svolgere nel caso dell’applicazione ad ogni pixel singolarmente.

Usando quindi un tasso di shading variabile, si ha la possibilità di usare le risorse risparmiate per aumentare il livello di dettaglio o la risoluzione, pur mantenendo un impatto visivo di altissimo livello.

Nel caso del Tier 1 gli sviluppatori potevano scegliere un tasso di ombreggiatura per ogni draw call. Il nuovo Tier 2 invece aggiunge maggiore flessibilità e controllo, permettendo agli sviluppatori di specificare diversi tassi di ombreggiatura per ogni singola draw call.

In questo modo si può ad esempio applicare un tasso inferiore nelle aree con meno dettagli o nelle aree più scure, dove il contrasto tra i pixel vicini è basso.

Nell’immagine viene mostrata inoltre la "modalità interattiva" disponibile in 3DMark, che permette di modificare in tempo reale i parametri relativi all’ombreggiatura, in modo da valutarne l’influenza sul refresh rate e la qualità dell’immagine, oltre a mostrare su quali zone viene utilizzato ogni tasso.

Lo shading a tasso variabile quindi si presenta come una grossa opportunità per aumentare le prestazioni di gioco. Tuttavia attualmente sono solo due i giochi che sfruttano questa nuova tecnica, e si tratta dei due ultimi Wolfenstein, The New Colossus e Youngblood.

Anche Call of Duty Modern Warfare avrebbe dovuto avere questa feature sin dal lancio, ma a quanto pare gli sviluppatori non l’hanno resa ancora disponibile.