5 consigli per valutare la tastiera del notebook

Ecco i cinque aspetti chiave da cercare nella tastiera del vostro futuro computer portatile.

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a cura di Avram Piltch

Se state cercando un portatile per l'intrattenimento domestico con cui scriverete al più poche mail e qualche aggiornamento sui social network, difficilmente la tastiera per voi sarà un aspetto critico. Se invece il vostro notebook sarà uno strumento di lavoro, o anche solo il supporto con cui dovrete scrivere relazioni, tesi e in generale testi lunghi, vi consigliamo di prestare particolare attenzione a questo componente.

Una buona tastiera infatti vi può aiutare a sbrigare il lavoro più velocemente, mentre un supporto scomodo vi può rallentare e nei casi peggiori darvi anche qualche fastidio fisico. Molti produttori, soprattutto per i modelli professionali, mettono molta enfasi sulla qualità delle loro tastiere, tanti invece non le nominano nemmeno. A prescindere da quello che dichiara la casa produttrice verificate di persona che per voi la tastiera sia effettivamente comoda. Prendendo spunto dalle caratteristiche delle tastiere più prestigiose e dalle indicazioni degli esperti di ergonomia, ecco i cinque aspetti chiave da cercare nel vostro futuro computer portatile.

1. Occhio alle dimensioni e al posizionamento dei tasti

Tutti i notebook in commercio in Italia hanno una tastiera con layout QWERTY. Ci sono però molte differenze sulla distribuzione delle funzioni secondari sotto ai tasti F1-F12, sulla dimensione e la spaziatura dei tasti e sul posizionamento dei tasti di paginazione. Prima di tutto guardate la tastiera e controllate che i tasti che usate più spesso siano dove vi aspettate di trovarli.

L'esempio classico è quello dei pasti Pag su, Pag giù, Home e Fine. In alcuni casi sono funzioni secondarie sotto alle frecce direzionali: una soluzione scomoda, perché per usarli bisogna sempre premere in combinazione il tasto Fn. Meglio che siano su tasti dedicati, sempre sulla parte destra della tastiera.

Pessima idea anche quella di dimezzare lo Shift destro e il backspace, che finiscono per essere confusi con altri tasti vicini. Alcuni produttori usano questi espedienti per risparmiare spazio, ma inevitabilmente penalizzano l'ergonomia. Al contrario la favoriscono tastiere come quelle dei ThinkPad , che hanno tasti Delete, Invio e Esc più grandi della norma.

Non a caso le tastiere dei ThinkPad sono il riferimento di qualità del settore da anni, e David Hill, vice presidente di Lenovo, ricorda che "i tasti di uso frequente devono essere più grandi. Perché la barra spaziatrice è sempre così grande? Perché è la più usata sia con la mano destra sia con la sinistra". 

2. Controllate attentamente la forma e la superficie d'appoggio dei tasti

Uno degli aspetti di cui dovete sincerarvi è che i tasti abbiano una forma concava, in modo che le dita si posizionino naturalmente al loro interno e che allo stesso tempo si percepiscano chiaramente i bordi al tatto senza bisogno di guardare. Se i tasti sono piatti sono molto più alte le probabilità di fare doppie battiture durante la digitazione.

Inoltre "accarezzate" i tasti con i polpastrelli per capire il feddeback del materiale costruttivo: se sono scivolosi o troppo ruvidi la digitazione sarà quasi certamente meno scorrevole.

3. Occhio al poggiapolsi

Lo spazio sotto alla tastiera non è inutile, anzi, può fare la differenza sull'esperienza di digitazione. Assicuratevi che i polsi appoggino comodamente sul poggiapolsi. Se dovete tenere i polsi sollevati i muscoli delle spalle devono sopportare il peso delle braccia durante la digitazione, e alla fine potrebbero essere doloranti.

"Se sottoponete i muscoli della spalla allo sforzo costante richiesto dal tenere sollevati gli avambracci li affaticate. Per questo è importante poter riposare il polso e di conseguenza l'avambraccio" spiega Richard Marklin, professore di ingegneria meccanica alla Marquette University e ricercatore specializzato nelle tastiere che iniziò la sua carriera in IBM.

Occhio poi ai traumi ai polsi: il polso non deve "penzolare" fuori dal portatile ma appoggiare sul poggiapolsi. E quest'ultimo dev'essere rivestito in materiale confortevole, morbido (come per esempio i trattamenti gommati che si trovano oggi sui prodotti lussuosi) e tassativamente con bordo arrotondato. Altro aspetto importante è il calore: il notebook non deve sviluppare calore sotto al poggiapolsi per evitare fastidi.

La soluzione peggiore in assoluto è quella in cui il poggiapolsi è troppo corto per consentirvi di appoggiare tutto il polso: da una parte irritate il polso che agisce contro al bordo, dall'altra affaticate le spalle perché tenete sollevati gli avambracci. Prendete le misure!

4. Questione di dimensioni

L'Agenzia per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA) ha pubblicato delle linee guida per l'uso del computer. Fra le varie indicazioni ci sono anche quelle specifiche relative alle tastiere. La distanza fra il centro di un tasto e il centro di quello adiacente dovrebbe essere compresa fra 18 e 19 mm, mentre la distanza tra tasti di due file differenti dovrebbe essere fra 18 e 21 mm.

"Rispettando questi valori le mani non saranno contratte durante la digitazione" spiega Chris Casper, responsabile dei notebook di Toshiba. Le misure che definiscono i tasti standard non cambiano se la tastiera è a isola come quelle moderne, perché la separazione più netta si ottiene diminuendo la dimensione dei tasti, non ampliando lo spazio a disposizione della tastiera.

E oltre tutto secondi gli esperti la differenza tra gli stili della tastiera non ha alcun effetto sulla sua usabilità, è solo una questione d'estetica. Sulla base della nostra esperienza con i notebook il passo indicato dall'OHSA è praticamente sempre rispettato, fanno eccezione pochi ultracompatti, che sono quelli da tenere maggiormente d'occhio.

5. Tasti molleggiati al punto giusto

Quella che in gergo si definisce la corsa dei tasti è uno dei parametri più importanti per una digitazione confortevole. Consiste nella combinazione della distanza che deve percorrere il tasto e della pressione che si deve esercitare per fare che il comando corrispondente venga registrato dal sistema. Con una corsa e una pressione ottimale si ottiene una digitazione spedita e non faticosa.

"Dentro a ciascun tasto c'è una sorta di molla che oppone una certa resistenza quando si preme il tasto verso il basso e lo fa tornare su quando lo si rilascia" spiega Casper. Per questo motivo se un tasto oppone poca resistenza ci si ritrova con un'abbondanza di digitazioni accidentali. Per cercare di rimediare gli utenti tendono a non tenere mai le dita in posizione di risposo sui tasti, affaticando inutilmente le dita e i polsi.

Sono da evitare inoltre i portatili che hanno il piano d'appoggio della tastiera flessibile. Provate a premere i tasti G e H con un po' di forza: se la tastiera "rimbalza" o "trema" non va bene perché perdete il feedback che dovreste avere per ogni tasto durante la digitazione e che dovrebbe essere costante.