A volte è meglio chiedere un secondo parere?

Jakob Nielsen, il guru mondiale dell'usabilità, boccia Windows 8 senza mezzi termini e lo definisce deludente per la sua usabilità. Non tutti però sono d'accordo con lui, e in molti credono che con il tempo ci abitueremo alle novità.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

A volte è meglio chiedere un secondo parere

Se Nielsen è il punto di riferimento per gli studi sull'usabilità, però, non è certo l'unico esperto a cui chiedere un'opinione. Se lui ha creato una nuova disciplina, negli anni sono stati molti a seguirne le tracce e anche a indicare nuove possibili strade, non sempre in accordo con il maestro.

Sull'argomento abbiamo sentito José Compagnone, docente presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e consulente professionale proprio in tema di usabilità. È convinto che Windows 8 abbia sì qualche difficoltà, ma anche tanti aspetti positivi che vale la pena di sottolineare.

José Compagnone

"Molti utenti troveranno sconvolgenti le migliorie apportate ma vi si adatteranno progressivamente. […] È indubbiamente una scelta coraggiosa, ma solo chi osa innovare può sperare di cambiare il corso delle cose" continua l'autore delle Usability Cards. "Ho provato il nuovo sistema operativo e dopo averlo usato con qualche utente universitario e un paio di persone più mature posso dire che il quadro non è così nero come è stato definito da Nielsen".

Perché secondo Compagnone per gran parte delle persone bastano poche funzioni essenziali, e solo pochi "approfondiscono tutte le funzionalità proposte dai SO".  Ed è su questa semplice base che si basano le "considerazioni dell'interaction e usability team di Microsoft: diamo alla gente solo ciò che gli occorre, senza privarli di tutte le funzionalità necessarie a un utilizzo più intenso". Un punto di vista che per qualcuno sarà irritante, ma che tutto sommato funziona.

Dopotutto, ci ha spiegato Compagnone, per molti di noi il desktop di Windows è un marasma di documenti, immagini, cartelle e applicazioni che richiedono un enorme sforzo cognitivo per la loro gestione, ed ecco quindi che "l'idea di poter avere un quadro completo delle ultime cose utilizzate e potervi accedere immediatamente mi risolve molti problemi". Se si pensa a chi ha decine di icone sul desktop, e deve cercare quello che vuole solo muovendo gli occhi, forse il "sovraccarico cognitivo" descritto da Nielsen non è poi così rilevante.

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E poi bisogna considerare che la maggior parte delle persone non sfrutta tutte le potenzialità di un PC, ma magari usa solo posta elettronica e navigazione online. Chi fa un uso lavorativo del sistema ricorre a "programmi specifici che non hanno perso le proprie specificità, tutto resta uguale. Le considerazioni catastrofiste appartengono alla fase di avvio e di lancio delle applicazioni, che in questo modo risultano meglio organizzate e con una visuale semplificata". A questo riguardo Compagnone va a incunearsi nella discussione che anima gli utenti più esperti, divisi tra chi apprezza Windows 8 così com'è e chi lo vede come una catastrofe.

Insomma, Windows 8 presenta qualche difficoltà perché rappresenta una profonda innovazione, e gli utenti ci faranno l'abitudine e lo apprezzeranno con il tempo. Compagnone prende a esempio l'iPhone di Apple, che a sua volta creò "un piccolo periodo di smarrimento e confusione", ma poi "tutti abbiamo imparato come con semplici gesti potevamo ottenere ciò che ci occorreva".

Tra le cose che Nielsen non prende in considerazione c'è poi la motivazione, perché "quanto più elevato è il desiderio o la necessità di voler usare o sfruttare una caratteristica o una funzionalità di un programma, tanto più velocemente avverrà il processo di apprendimento", spiega Compagnone.  

"La semplificazione dei processi ha giocato sempre un ruolo chiave nel successo delle interfacce. Windows 8 è innovativo e anche abbastanza semplice da usare, di certo più semplice dei sistemi che lo hanno preceduto e sempre più in linea con il trend che punta a educare le persone alla semplificazione e all'interoperabilità su diverse piattaforme", è quindi il giudizio dell'esperto italiano su Windows 8.

E bisogna poi considerare che Windows 8 nasce per i tablet, dispositivi che ogni giorno di più affiancheranno i PC per poi sostituirli progressivamente. Un altro argomento che suggerisce di aspettare prima di giudicare la nuova interfaccia Microsoft.