Acer ripensa di nuovo l'ultrabook con il modello Aspire S5 e questa volta punta sull'innovazione delle proprie idee per trovare soluzioni e dettagli che distinguano il suo prodotto dalla concorrenza. Al posto del grigio chiaro che caratterizzava l'S3 adesso il prodotto è nero e spicca la mancanza di porte di connessione.
Acer Aspire S5
In realtà sono solo nascoste dietro a MagicFlip, uno sportello protettivo collocato sul pannello posteriore della base, che nasconde HDMI, USB 3.0 e Thunderbolt. L'originalità di questa situazione è nell'automazione: MagicFlip è motorizzato e si apre e si richiude premendo un pulsante.
L'effetto estetico è senza dubbio notevole, tuttavia non possiamo fare a meno di notare che Acer ha ripetuto anche con l'Aspire S5 lo stesso errore presente nel Serie 3: i connettori assiepati tutti sul pannello retrostante hanno una pessima accessibilità. Quando si lavora sulla scrivania si è costretti a "ribaltare" il notebook anche per collegare un banale pendrive.
Per il resto apprezziamo l'introduzione di Thunderbolt, assente nel predecessore, e la linea molto sottile (da 11,2 a 15 millimetri di spessore) e leggera (1,2 chilogrammi) che lo conferma uno dei prodotti più maneggevoli della categoria ultrabook. Interessante il rivestimento in magnesio e alluminio, che dovrebbe renderlo un prodotto con una qualità costruttiva più che buona.
###old1349###old
La dotazione, a parte Ivy Bridge, resta allo stesso livello della vecchia leva: il display da 13,3 pollici ha la risoluzione di 1366 x 768 punti ormai considerata troppo bassa da molti. La memoria in dotazione è di 4 GB e l'archiviazione dei dati affidata a una unità SSD da 128 o 256 GB a seconda dei modelli. Al momento non abbiamo informazioni dettagliate sul processore.
La batteria in dotazione è fabbricata con tecnologia ai polimeri di litio e secondo il produttore garantisce un'autonomia di sei ore e mezza di lavoro e più di 80 giorni in stand-by. Ovviamente tutti i dati saranno da verificare in fase di test.
Acer Aspire S5
Apprezziamo il cambio di design e il distaccamento dai MacBook Air, a cui l'Aspire S3 assomigliava francamente un po' troppo. L'idea del MagicFlip è interessante ma avrebbe dovuto essere implementata sui lati e non sul pannello retrostante, perché l'estetica raffinata ha valore quando è associata alla praticità d'uso. Francamente avremmo preferito un approccio come quello di Asus, che nel migliorare i propri ultrabook ha introdotto tecnologie più avanzate per il display e grafica integrata: due motivazioni che spingono sicuramente di più gli utenti a prendere in considerazione l'acquisto.