Prova d'uso

L'Aspire S7 è un ultrabook da prendere in considerazione se cercate un prodotto ben fatto con un gran bel display e un SSD veloce.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Prova d'uso

L'Aspire S7 per me non era una novità, dato che avevo già visto le edizioni precedenti, però è una piacevole riconferma che mi ha resa felice di averlo chiesto per l'ennesima volta. Esteticamente parlando è uno degli ultrabook più originali in circolazione, e il fatto che non sia l'imitazione dei concorrenti lascia intendere che chi l'ha progettato ha dovuto metterci del suo.

Lo spessore è davvero sottile come sembra in foto, ma non è il più sottile o il più leggero in circolazione anche se portarlo in giro tutto il giorno non è un problema. Sotto l'aspetto della qualità costruttiva questo è il miglior notebook Acer che ho visto negli ultimi 10 anni. Anche se nella confezione è inclusa la custodia a busta non l'ho mai usata e per una settimana ho portato l'S7 ovunque nella borsetta, insieme a chiavi, ombrello e accessori vari. Il risultato è che non c'è neanche un piccolo graffio: ottimo.

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Il rivestimento Gorilla Glass sul coperchio non è il massimo perché mette in risalto le ditate; il colore bianco le nasconde solo parzialmente e a fine giornata l'aspetto complessivo non è comunque uno splendore. Però apprezzo la mancanza della verniciatura superficiale, che anche quand'è di ottima qualità tende a "ricordarsi" di più dei maltrattamenti.

Le ditate non si vedono sulla base, verniciata in grigio opaco leggermente ruvido al tatto. Due cose mi sono sembrate strane. La prima è la posizione del tasto di accensione, sul lato sinistro accanto al connettore di alimentazione. Secondo Acer è più facile da trovare ed evita pressioni casuali. Visto che l'S7 è un notebook classico e non un ibrido convertibile non vedo molte possibilità di premerlo per errore nella posizione classica sopra alla tastiera. Anzi, nella posizione "normale" avrebbe impedito di accendere il notebook a coperchio abbassato.

La seconda cosa è la gestione degli spazi. Sopra alla tastiera c'è una fascia "vuota" alta 4,7 cm e ci sono 2,4 cm a entrambi i lati della tastiera. Per far rientrare la tastiera il Caps Lock e lo Shift sinistro sono stati ridotti ai minimi termini (rispettivamente 10 mm e 14 mm di larghezza) ed è stata soppressa la fila superiore di tasti funzione. Il risultato è che la prima fila di tasti dall'alto ha tre funzioni: le Fn, i numeri e i simboli (!, ", %, etc) e lo stesso vale per il gruppo di tasti delle lettere accentate, che arrivano anche a 5 funzioni. Diciamo che non è la soluzione più intuitiva.

Del resto è stata una strada obbligata perché sopra alla tastiera ci sono le ventole di dissipazione del calore che non permettono di installare sopra nient'altro senza aumentare lo spessore della base.

I tasti di scelta rapida per la regolazione del volume, la disattivazione del touchpad, la retroilluminazione della tastiera e altro sono sulla fila QWERTY e si azionano con l'Fn. L'aspetto meno intuitivo di tutti è il riposizionamento del tasto Canc accanto alle frecce direzionali anziché nell'angolo in alto a destra.

Detto questo, devo però ammettere che se a prima vista la tastiera mi ha fatto una pessima impressione, e ho iniziato a usarla con i presupposti più negativi, ho dovuto ricredermi. Ho scritto in treno, un po' impiccata fra bagagli e passeggeri vicini, a una velocità e con una precisione che non mi aspettavo, e non ho mancato lo Shift sinistro nemmeno una volta. Merito del fatto che la tastiera è posizionata un paio di millimetri più in basso rispetto al bordo della base, quindi le dita "scivolano" da sole verso i tasti più esterni.

Certo ho dovuto aguzzare la vista e perdere qualche minuto per trovare il segno "+" la prima volta e anche il Canc mi ha messo un po' in crisi, ma una ventina di minuti di adattamento sono stati più che sufficienti per archiviare la questione.  In più mi è piaciuta la possibilità di regolare la retroilluminazione della tastiera – non c'è solo il comando acceso/spento, ma ci sono due tasti (Fn+U e Fn+I) per abbassarla e/o alzarla.

Per il resto le porte sono sufficienti e non ho dovuto ricorrere all'adattatore nemmeno per collegare il monitor esterno perché l'HDMI è perfetta per la mia esigenza.

Quanto alle prestazioni non ho nulla di che lamentarmi. Del resto un Core i7 di ultima generazione è più che sufficiente per scrivere in Word con i browser aperti (Chrome e Firefox) su una ventina di schede, Spotify in riproduzione e ogni tanto un software di fotoritocco.

Ho apprezzato anche l'autonomia. In mezza giornata di tour a Milano con vari momenti di standby alternati a lavoro non ho consumato nemmeno il 50% di carica con la luminosità dello schermo come preimpostata dal produttore (40%, pari a 120 candele circa), e in tre serate sul divano non sono rimasta a secco anche senza ricaricare la batteria e lasciando il notebook in standby nei tempi morti.