Alimentatori a basso costo, sfida tra 360 e 550 watt

SeaSonic SSR-360GP, Cooler Master Silent Pro M2 520W, Corsair CX500 e Gigabyte Greenmax Plus 450W: alimentatori a basso costo alla prova, tra specifiche 80 PLUS e qualità dei componenti.

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a cura di Patrick Afschar

Introduzione

Nella prima parte del nostro roundup di alimentatori a basso costo abbiamo dato uno sguardo a soluzioni tra 350 e 550 W, tutte dotate di certificazione 80 PLUS Bronze. A parte il Cougar A350, le unità si sono rivelate in grado di rientrare nei parametri della specifica di efficienza. In questo articolo diamo un'occhiata ad altri quattro alimentatori, stavolta tra 360 e 550 W. Tre hanno il logo Bronze, ma uno, il Seasonic SSR-360GP, porta orgogliosamente il bollino 80 PLUS Gold, riservato tipicamente a prodotti sopra i 100 euro. La differenza è che l'SSR-360GP si può acquistare per soli 60 euro.

Anche se quel prezzo attira l'attenzione, non bisogna dimenticarsi gli altri tre prodotti: il Cooler Master Silent Pro M2 520W, il Corsair CX500 e il Gigabyte Greenmax Plus 450W. L'unità di Gigabyte non sembra essere disponibile in Italia, ma in Europa si trova il modello da 550 W. Anche in questa occasione ci occupiamo della rumorosità di ogni alimentatore. Misuriamo l'acustica con tre livelli di carico diversi: 40 W, tipico di un computer in idle o un sistema da ufficio impegnato con un carico ridotto, 200 watt per simulare un PC di fascia media impegnato nel gaming, e 600 W per rappresentare un PC di fascia alta da gioco.

Per simulare i vari carichi, abbiamo messo in piedi un sistema di prova basato su quindici lampadine da 12 V/40 W. In questo modo possiamo applicare qualsiasi carico da 40 a 600 W al canale 12 V dell'alimentatore, senza incappare nel phase shift poiché il carico non è né induttivo né capacitivo. Inoltre, visto che le lampadine sono silenziose, è anche un buon modo per misurare i livelli di rumorosità senza combattere con il rumore ambientale. Abbiamo misurato il livello di rumorosità a 30 centimetri di distanza dalla ventola di ogni alimentatore, e dato all'unità 30 minuti per raggiungere un equilibrio dopo aver impostato un determinato carico.

Nella parte uno abbiamo parlato di alcune anomalie mostrate dalla nostra strumentazione. Le riassumiamo di seguito in breve: dopo aver aggiornato le sonde dell'oscilloscopio con soluzioni migliori, tutti gli alimentatori testati hanno iniziato a mostrare picchi che le sonde precedenti meno costose non avevano mai evidenziato. Dopo diverse prove e l'aiuto di alcuni produttori di alimentatori, siamo giunti a conclusione che le nostre nuove sonde ci permettevano di rilevare brevi picchi che le sonde precedenti non riuscivano a identificare.