Amazon progetta chip ARM per mollare Intel e AMD

Amazon potrebbe iniziare a progettare chip ARM per server, in modo da controllare i costi e avere soluzioni più adatte alle proprie esigenze.

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a cura di Manolo De Agostini

Amazon avrebbe deciso di realizzare i microprocessori per i propri server. Un annuncio di lavoro e alcune assunzioni, scovate su LinkedIn dal sito GigaOM, fanno pensare che l'azienda guidata da Jeff Bezos abbia intenzione di smarcarsi da Intel, AMD e dalle altre aziende che presto o tardi offriranno chip basati su architettura ARM.

Amazon ha assunto diversi ingegneri di Calxeda, startup texana caduta in disgrazia lo scorso dicembre, nata con l'obiettivo di realizzare chip ARM destinati proprio ai server. Una pioniera, che fu fregata proprio dal suo tempismo: i chip a 32 bit non erano maturi per il mondo professionale, al contrario delle sempre più imminenti soluzioni a 64 bit.

GigaOM ha poi rintracciato un annuncio di lavoro con cui Amazon cerca un esperto in progettazione di microprocessori da inserire nel team Silicon Optimization. Che cosa se ne fa Amazon di un esperto in progettazione? L'azienda non ha commentato, ma è facile fare 1+1 e arrivare a una conclusione che può sembrare addirittura banale.

Gli ex di Calxeda e i prossimi assunti lavoreranno alla progettazione di chip che finiranno nell'infrastruttura del colosso statunitense. Secondo Patrick Moorhead, analista di Moor Insights and Strategy, "l'investimento è di centinaia di milioni di dollari, ma se acquistate hardware come fa Amazon, e se avete successo nel far corrispondere i carichi di lavoro con i vostri processori, è un investimento che potrebbe pagare, anche se è davvero rischioso".

Amazon starebbe puntando alla realizzazione di server ad alta densità, i cosiddetti micro-server, cioè sistemi con un alto numero di chip dalla discreta potenza e dai bassi consumi. In questo modo l'azienda avrebbe ancora più controllo sui propri sistemi, potendo realizzare chip capaci di gestire al meglio richieste specifiche. Attualmente Amazon deve affidarsi a chip "generici", su cui non ha controllo, e non è detto che rispettino del tutto i propri desideri.

Progettare un chip vuol dire anche avere un maggiore controllo sui costi. Insomma, sarebbe un gioco che porta più vantaggi che svantaggi, tanto anche Google e Facebook sembra stiano lavorando per progettare i propri chip ARM. Per molti osservatori non è una questione di "se", ma di "quando". Facciamo entro due anni?