AMD apre ufficialmente l'era ARM: chip a 64 bit fino a 8 core

Opteron A1100 è la prima serie di chip AMD basata su architettura ARM dedicata ai server. L'azienda di Sunnyvale vuole diventare pioniera di un segmento di mercato che nei prossimi anni potrebbe crescere a ritmo elevato.

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a cura di Manolo De Agostini

Si chiama Opteron A1100 Series e segna il distacco, seppur parziale, di AMD dal mondo x86. Rappresenta un'importante novità per l'industria e l'azienda. La casa di Sunnyvale l'aveva annunciato nell'ottobre 2012 per poi ribadirlo il giugno scorso: con i chip ARM nome in codice Seattle punta a sfondare nel settore dei microserver, sistemi dalle dimensioni contenute ma densamente popolati di chip, per offrire potenza ed efficienza con operazioni di un certo tipo, come la gestione di applicazioni web.

È un segmento di mercato su cui AMD dimostra di credere fortemente: nel 2012 ha acquistato l'azienda specializzata SeaMicro, mentre ora afferma che entro il 2019 il 25% del mercato server sarà costituito da prodotti ARM. "Saremo leader per quanto riguarda le CPU ARM per server", ha assicurato Andrew Feldman, general manager della Server Business Unit.

I primi sample dei nuovi chip Opteron con cuore ARM saranno realizzati entro la fine questo trimestre, accompagnati da una piattaforma di sviluppo che renderà la progettazione di software per queste CPU più semplice e rapido. Tecnicamente parlando abbiamo a che fare con soluzioni prodotte a 28 nanometri con 4/8 core Cortex-A57, con un massimo di 4 MB di cache L2 e 8 MB di cache L3 condivisa. AMD segnala inoltre la presenza di un controller di memoria capace di gestire due canali DDR3 o DDR4 con ECC fino a 1866 MT/s - Seattle supporta fino a quattro SODIMM, UDIMM o RDIMM.

Non mancano otto linee PCIe 3.0, otto porte SATA 6 Gbps, due porte 10GbE, la tecnologia ARM TrustZone per migliorare la sicurezza (già integrata in alcune APU x86 di recente realizzazione) e coprocessori per la codifica e compressione dei dati. Il kit di sviluppo, distribuito a breve, includerà una scheda madre microATX con chip Seattle, quattro slot di memoria DDR3, otto porte SATA e due slot PCIe (configurazione x8/x0 o x4/x4). Completeranno la dotazione il firmware UEFI e il supporto alle distribuzioni Linux basate su Fedora.